MURO, IL GRAVE PROBLEMA DEI CINGHIALI
Zaccardo e Iacullo:«Faremo constatare agli organi preposti i danni che la comunità subisce ed è costretta ad affrontare»
Quella che era iniziata come una “emergenza cinghiali” oggi è un vero e proprio problema nazionale, che non fa più distinzioni tra zone montane e pianeggianti, tra città e paesi, o boschi e aree urbanizzate.
Il territorio di Muro Lucano non è esente dalla presenza di questi ungulati, che non di rado sarebbero arrivati anche in paese. Chi vive nelle zone rurali è doppiamente vittima dei danni procurati da questi suidi, tra devastazioni alle colture, ai terreni e aggressioni agli animali.
Per tali motivi la Vicesindaco di Muro ed Assessore all’agricoltura Rosalba Zaccardo, con l’Assessore e rappresentante del Comune nell’Ambito Territoriale di Caccia-ATC2 Donato Iacullo, hanno organizzato per domenica 22 maggio una giornata proprio nei posti delle battute di caccia, «per far constatare con mano agli organi preposti il problema che la comunità subisce ed è costretta ad affrontare con gli ungulati e nello specifico con i cinghiali -spiegano a Cronache–
Ormai la popolazione non ne può più, occorre necessariamente arginare il fenomeno dilagante della presenza della fauna selvatica che circola indisturbata, causando purtroppo ingenti danni alle colture delle aziende agricole di Muro Lucano, e non solo. È assodato che gli ungulati rappresentano un vero e proprio pericolo per la pubblica incolumità».
Dal 2020 l’Italia, in considerazione dell’epidemia europea suina, e in base a quanto previsto nell’ambito della strategia comunitaria di prevenzione e controllo della malattia, ha elaborato un piano di Sorveglianza nazionale, presentato annualmente alla Commissione Europea.
Inoltre con l’attività di scavo e grufolamento, provocano anche danni indiretti alle colture, che purtroppo si verificano lungo tutto l’arco temporale dell’anno. I cinghiali prediligono terreni appena arati o irrigati, rovinando così le semine e le piantagioni.
Alla ricerca di piccole prede e radici danneggiano opere come muretti a secco, ma anche il solo passaggio, soprattutto quando si spostano in grossi branchi, basta a provocare con il calpestio l’allettamento di cereali e prati. Oltre a ciò la loro presenza ormai anche diurna e sempre più invadente, preoccupa la propria e altrui incolumità di chi opera in campagna.