IDEA NON INCASSA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, L’ACCORDO SALTA
La prima seduta con la nuova Giunta finisce ancora prima di iniziare. La maggioranza non regge sul rinnovo dell’UdP
Si è svolto ieri pomeriggio, col tradizionale “quarto d’ora accademico” il Consiglio comunale di Potenza di quella che sarerbbe stata la prima seduta di Michele Napoli e Maddalena Fazzari in qualità di assessori, il primo ai lavori pubblici nonché vice sindaco e la seconda all’ambiente e energia.
Con annesso insediamento dei neo consiglieri della lista FdI Michele Carulli e Rocco Quaratino, subentrati al posto dei due neo assessori.
L’INSEDIAMENTO DEI NUOVI ASSESSORI E CONSIGLIERI NELL’ASSISE
Il primo punto previsto all’Ordine del giorno riguarda proprio i neo assessori che, con la presa d’atto della cessazione dalla carica di consiglieri comunali ufficializzano il subentro di Quaratino e Carulli.
E sono proprio i due ad aprire gli interventi in Aula, con Carulli che premette essere questa la sua prima esperienza politica, ragion per cui si considera «veramente onorato di far parte di questa prestigiosa Assise, consapevole dell’importanza della funzione che mi accingo a svolgere.
Ciò implicherà – continua – il mio massimo impegno nell’esercitare con la dovuta responsabilità tutte le incombenze che questa carica richiederà di svolgere mettendo al primo posto, naturalmente, l’interesse dell’intera collettività.
Proverò a farlo – conclude il neo consigliere Carulli – con il giusto entusiasmo, responsabilità e umiltà, consapevole che amministrare in “bene comune” è qualcosa che implica dedizione, impegno e passione.
Con tale spirito inizio questa mia esperienza, augurandomi di poter apportare qualche elemento di favore alla mia città ».
Gli fa da eco un visibilmente emozionato Quaratino che si dice «orgoglioso di essere qui, di poter migliorare la vita di chi ti vive accanto è un privilegio, umano prima che Istituzionale. Dare un contributo fattivo e costruttivo – continua – alla mia città lo ritengo un onore ma, soprattutto, un dovere, un compito di grande responsabilità che cercherò di assolvere con premura, diligenza e lealtà». «Per fugare ogni dubbio – enfatizza Quaratino – mi impegnerò affinché la mia presenza in questo Consiglio non si riduca a una residua e banale comparsa, ma possa rappresentare invece un valido supporto.
Non mi sottrarrò ai miei doveri, che adempirò portando avanti azioni ed emozioni in favore della Comunità. Il ruolo che ricoprirò – continua il neo consigliere – ritengo sia di fondamentale importanza: ci è stato chiesto dai cittadini di attuare un cambiamento che ad oggi, per svariate ragioni, è stato attuato in parte.
Abbiamo un grande compito da svolgere: la città di Potenza necessita di urgenze ed emergenze da risolvere e a cui non possiamo sottrarci. Abbiamo il dovere istituzionale – conclude – in questo momento topico per Potenza di vincere la nostra sfida.
I problemi sono tanti, ma è giunto il tempo di rilanciare la città con un’attenta programmazione per costruire il nostro futuro e dei nostri concittadini attraverso azioni positive che mirino a risolvere le gravi situazioni presenti e di porre le basi della Potenza che verrà».
LA DISTRIBUZIONE DELLE SCHEDE
Ebbene, se le premesse della «Potenza che verrà», per citare le parole di Quaratino, dovessero essere il riflesso di quelle che si presentano tra le mura di via Nazario Sauro, ci sarebbe da perdere ogni buona speranza.
Di fatto, dopo la composizione conclusiva della nuova Giunta, il rimpasto si è scontrato con le pretese dei singoli partiti e Potenza rischia a tutti gli effetti di rimanere inceppata sulle emergenze ancora in corso.
Il Consiglio continua a scontrarsi per l’assenza della nomina della nuova presidenza, che dallo scorso mese di dicembre è “nelle mani” del presidente pro tempore Rocco Bernabei.
E seppure pareva si fosse giunti a una quadra, con la sottaciuta attesa dell’elezione del consigliere Beneventi, esponente del partito di Idea, che raccogliesse il parere favorevole dell’intero Consiglio o quasi e che finalmente spazzasse via il periodo burrascoso che sta attraversato l’Amministrazione Guarente. Dopo che il partito di Fratelli d’Italia ha ottenuto i due assessorati e la carica di vice sindaco, ci si aspettava evidentemente un “Do ut des”.
Anche perché l’accordo sul rimpasto di Giunta era noto: Idea rinunciava ad un assessorato in favore di Di Noia di “Noi con l’Italia” (mandando a casa definitivamente Pernice e tenendo dentro solo la Rotunno) in cambio della presidenza del Consiglio toccata in precedenza a Cannizzaro.
Ma, al momento dello spoglio delle schede, il nome di Beneventi, non compare manco in un refuso. Emerge invece il nome di Velluzzi (Lega), con sei voti ricevuti.
Ma comunque se ne esce con un nulla di fatto, nonostante prima della votazione il consigliere Cannizzaro avesse chiesto una sospensione di 15 minuti «per riunirsi e valutare» una nomina di un rinnovo dell’Ufficio di presidenza nonché dell’elezione del presidente del Consiglio comunale e annesso vicepresidente e consigliere segretario che pare essere diventata peggio di una tragedia greca.
I CONTI SENZA L’OSTE
Meglio di una partita a Risiko, invece, una volta affrontata la votazione flop e rientrati in Aula per affrontare il 4° dei punti all’ordine del giorno – un’Interrogazione del consigliere Falconeri riguardante la mancata messa in servizio dei dissuasori automatici nel centro storico della città – seppur non fosse quello il Punto nevralgico da ffrontare e su cui seriamente dibattere in Consiglio ieri come da tempo, per tramite del consigliere Calò (Noi con l’Italia), che chiede la conta per la verifica del numero legale tra i banchi dell’Assise, la maggioranza sembrerebbe giocare di strategia.
Solo 11, infatti, i consiglieri presenti e tutti quelli di maggioranza rimasti fuori dall’Assise ad incartarsi tra di loro, obbligando così il presidente Bernabei a sospendere la Seduta per 15 minuti per la seconda chiama. Una chiamata che va, però, a vuoto: tutti assenti, eccetto Bernabei, Telesca Ilaria e Falconeri.
Insomma, pare che stiano emergendo già le prime spaccature all’interno della nuova coalizione, adesso che invece i malumori si sarebbero dovuti placare, facendo risultare più semplice e veloce anche prendere decisioni importanti per il bene della città di Potenza. Tipo affrontando una serie di Interrogazioni con una serie di riconoscimenti di legittimità di debito fuori bilancio di variate migliaia di euro, per mettere, o quanto meno provarci, il Comune a posto di fronte alla Corte dei Conti per debitorie sospese.
E, invece, pare che la maggioranza proprio non ci riesca ad affrontare neppure l’annosa questione tra i banchi dell’Assise. Facendo male i conti, come si suol dire, e per di più senza “senza l’oste”.