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L’OPERA DON UVA: «AL SERVIZIO DEGLI ULTIMI FRA GLI ULTIMI»

In occasione dei 100 anni dalla fondazione, la comunità dell’Istituto è in festa. La Direzione: «Un Centro di eccellenza sanitaria su tutto il territorio lucano»


POTENZA. In occasione dell’anno del centenario di fondazione della Congregazione religiosa delle “Ancelle della Divina Provvidenza” e dell’Opera Don Uva, che cade alla festa onomastica del Padre fondatore, Don Pasquale Uva, la Comunità ha condiviso, nella mattinata di ieri presso la “Chiese Don Uva”, l’importante ricorrenza celebrando la S. Messa – presenziata dall’Arcivescovo di Potenza, Mons. Salvatore Ligorio – con la partecipazione delle Ancelle della Divina Provvidenza e, tra gli altri, della Direzione dell’Opera Don Uva – Universo Salute, dell’alta dirigenza e di Ospiti ed operatori della struttura di Potenza.

L’OPERATO E L’EREDITÀ DI DON PASQUALE UVA

Bisceglie, seconda metà del 1800: un sacerdote, lungo le strade del paese, si sta prendendo cura di due mendicanti che in più hanno dei disturbi psichici. Per l’epoca, un sacerdote che affronta tale apostolato parrebbe una novità.

Questo straordinario sacerdote pugliese durante tutto l’arco della sua esistenza si occupò di coloro che, malati nella psiche, all’epoca erano lasciati soli e alienati dalla società.

Così, in due stanzette attigue alla piccola sacrestia della sua Chiesa di Sant’Agostino di Bisceglie, dove era stato nominato parroco, don Pasquale Uva dette inizio alla sua opera, fondando un piccolo ospizio, con pochi letti per l’assistenza sanitaria e materiale di queste persone. Si prese cura, soprattutto, di minori, con disagi fisici e psicologici.

Ma l’opera, con il tempo, si ingrandì raggiungendo dimensione imprevedibili. Superando ostacoli e grandi difficoltà nella ricerca di permessi, autorizzazioni e fondi per la sua costruzione, il sogno di Don Pasquale Uva si avvera il 10 agosto del 1922, quando nasce la “Casa della Divina Provvidenza”, il primo complesso ospedaliero dell’Opera Don Uva al servizio «degli ultimi fra gli ultimi».

Ad accompagnare don Pasquale nella sua opera vi fu la Congregazione delle “Ancelle della Divina Provvidenza” che lo assistono, nello spirito di sacrificio, nell’accudimento verso i malati e nella dedizione assoluta all’assistenza degli infermi di mente, dei disabili psico-fisici e dei malati poveri e soli, fondando nei primi anni ‘30 del secolo scorso, tre ospedali psichiatrici nell’Italia meridionale, tra Bisceglie, Foggia e Potenza.

UNIVERSO SALUTE: UN’ECCELLENZA SANITARIA

Il nuovo corso dell’opera, da oggi denominata “Universo Salute – Opera Don Uva”, subentrata alla Congregazione delle “Ancelle della Divina Provvidenza”.

Un’opera, nonché un’eredità morale, materiale e spirituale da perseguire, lasciata dal fondatore e che continua ancora oggi nel suo ospedale-miracolo, dal quale e intorno al quale ha preso vita uno dei più grandi esempi di sanità attraverso l’assistenza ai malati che la città di Potenza conosca. come spiega il Direttore Amministrativo dell’Opera Don Uva – Universo Salute, Roberto Galante: «Sono cresciuto con lo spirito di Don Pasquale e della Congregazione e ritengo che questo, oggi, sia un Centro di eccellenza sanitaria dove diamo risposta a tutto il territorio e anche alla parte ospedaliera».

«La Sanità – aggiunge – oggi dovrebbe ritornare al passo con i tempi, questo significa sostanzialmente riuscire ad avere una Sanità fatta a “dimensione di Uomo”, e allo stato attuale quello che manca è la presa in carico totale del Paziente.

Noi facciamo una parte del percorso, ossia la presa in carico dell’ammalato da un reparto per acuti e, una volta stabilizzato, lo curiamo e lo accompagnano nella degenza; ma manca sul territorio l’altra parte, altrettanto necessaria e fondamentale, dei Centri diurni e manca, sostanzialmente, la possibilità del ritorno a casa del paziente in una condizione ottimale. L’Adi (assistenza domiciliare integrata) svolge un ottimo lavoro, ma tutto questo non basta.

Oggi festeggiamo questo importante centenario, attraverso il quale Don Pasquale ha lanciato un messaggio: “amate gli ammalati”. Ebbene – conclude – grazie ad “Universo Salute” questo sogno può continuare ad esistere». Ovviamente, dopo cento anni, l’Opera di Don Uva si occupa oggi, di altro tipo di fragilità, molto più attuali.

Si tratta di riabilitazione e di assistenza ai più fragili e agli anziani, ma con il medesimo spirito, come spiega il Direttore Sanitario dell’Opera Don Uva – Universo Salute, Rocco Maglietta: «È questa un’occasione per ricordare Don Pasquale e le gesta che ha compiuto.

Logicamente, in 100 anni, è tutto completamente cambiato: oggi l’Opera Don Uva si pone su un altro ambito di azione e di altre fragilità. Eppure continua, questo a dimostrazione della qualità del progetto di Don Pasquale, che ancora vive e persevera nel tempo e nello spazio».

«Ad oggi non c’è più l’assistenza mentale – evidenzia – bensì di altro tipo. Quando nacque l’Opera Don Uva accadde in un contesto completamente diverso, in cui non esisteva un Sistema sanitario nazionale: c’era la mutualità, perciò chi aveva la possibilità di usufruire di un’assistenza privata riusciva ad avere una risposta. Per i più fragili e i “diversi”, gli emarginati, invece, non c’era. Qui l’atto rivoluzionario di Don Pasquale, che si caricò di questa missione e il Centro a seguito che per anni, fino al ‘78 con l’istituzione del Servizio Sanitario, è stato un Istituto Manicomio e Ortofrenico.

Intervenuta poi la Legge Basaglia, con cui tutti i cosiddetti “manicomi”sono stati chiusi, per cui quella fragilità è stata gestita in altro modo, con la conversione dell’Ente in Rsa ed oggi ci si occupa di riabilitazione e di residenza assistenziale per anziani e persone altamente fragili ». L’Ente sanitario, caratterizzato da antica e consolidata esperienza nell’ambito dell’assistenza e della riabilitazione, si è profondamente rinnovato. dunque, con le nuove attività sanitarie che rappresentano l’odierna mission: assistenza ospedaliera, extraospedaliera, residenziale socio-sanitaria, riabilitazione intensiva, Rsa e Hospice.

Caratterizzato da una varietà di servizi e spazi riabilitativi, offrendo alla buona immagine della città di Potenza un Centro di eccellenza sanitario.


 

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