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MATERA OMAGGIA IL PATRONO SANT’EUSTACHIO

Commemorato l’intervento salvifico e miracoloso del santo contro l’invasione dei Saraceni nel X secolo

Era l’Anno Domini 996 allorché una terribile incursione saracena apertasi una breccia nella porta orientale di Matera mise a ferro e fuoco la citta dei Sassi.
La resistenza dei cittadini materani fu strenue ma la violenza e la spietatezza dei Saraceni non risparmiava neanche donne e bambini e mirava a depredare e saccheggiare l’intera cittadella medievale.
Ma proprio quando tutto sembrava perduto, narra la millenaria tradizione, apparve Sant’Eustachio; il valoroso guerriero romano convertitosi al cristianesimo era alla testa dei suoi cavalieri armati che affiancati dagli stessi figli del Santo, Agapito e Teopisto, sconfissero i nemici e liberarono la città dall’assedio.
Fu allora che i materani decisero di eleggere Sant’Eustachio a patrono della città e di celebrare questa ricorrenza ogni anno il 20 maggio.
E così oggi è arrivato il gran giorno della ricorrenza e la statua del santo si mostra in tutto il suo splendore, imponente e bellissima. Sant’Eustachio in abiti di porpora e pregiati broccati, le finiture del mantello damascate e decorate con ricami dorati. Tutto ci ricorda la tradizione e rende fieri di esserne tutti un po’ protagonisti.

In realtà la festa patronale di Sant’Eustachio ricorre il 20 settembre e in quel giorno le solennità sono ancora più grandi come ai tempi della famiglia Gattini che era, come ci ha raccontato lo storico materano Nino Vinciguerra, addirittura titolare del diritto di patronato dell’altare di Sant’Eustachio in cattedrale dove oggi possiamo ammirare il bellissimo dipinto raffigurante il momento in cui il generale romano Placido si converte al cristianesimo e verrà chiamato Eustachio.
Eustachio un nome che deriva dal greco e vuol dire -Che dà buone spighe- ecco perché il santo patrono di Matera oltre alla lancia impugna una spiga di grano simbolo della nostra agricoltura e dell’ottimo pane dei Sassi.
Vi furono nel corso dei secoli anche altre occasioni in cui il santo patrono salvò miracolosamente la città di Matera i cui cittadini, a fine ‘800, dopo che Sant’Eustachio ebbe scongiurato un’ imminente incursione punitiva dei francesi, commissionarono allo scultore Arcangelo Spirdicchio una statua del santo che fu benedetta dall’arcivescovo Camillo Cattaneo nel 1800 tra voci festanti, canti e rulli di tamburi.
Una festa dunque che celebra una ricorrenza di salvezza e libertà dal significato profondo e che oggi come tanti secoli fa, sulle note della musica e i ricordi incisi nella storia dei Sassi ci affida ancora una volta alla protezione di Sant’Eustachio

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