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RAPINE E INCENDI, SGOMINATA LA BANDA DELLA “SCACCIACANI”

Nei primi mesi dell’anno, hanno se minato il terrore nel Vulture col loro «stillicidio di atti predatori»: arrestati i 4 giovanissimi tutti residenti a Palazzo San Gervasio


Rapine in attività commerciali ed auto incendiate a scopo di estorsione: dietro più episodi avvenuti nel Vulture e Alto Bradano, secondo la Procura di Potenza, ci sarebbero quattro giovani, tutti residenti a Palazzo San Gervasio: 2 finiti in carcere, Clemente Di Benedetto (classe 2003), e Radu Stelian Voloc (classe 1996) e 2 ai domiciliari Pasquale Di Benedetto (classe 1999) e Canio Di Gioia (classe 1998). Ad eseguire gli arresti i carabinieri di Venosa. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Potenza all’esito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza e svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Venosa che ha permesso di raccogliere, nei confronti dei citati, gravi indizi di colpevolezza in ordine alla consumazione di «una serie rapine ai danni di attività commerciali ed atti incendiari di autovetture di privati cittadini ed un tentativo di estorsione».

Tutti episodi che, come hanno specificato gli inquirenti, «avevano creato un vasto allarme sociale nel territorio del Vulture Melfese e nell’Alto Bradano, turbando la pacifica ed ordinata convivenza civile attraverso uno stillicidio di atti predatori, violenze e prevaricazione».

LA RAPINA IN FARMACIA: TROVATA LA “SCACCIACANI”

In particolare le indagini effettuate per mezzo di intercettazioni telefoniche, intercettazioni telematiche, acquisizione ed analisi di immagini impresse da impianti di videosorveglianza ed escussioni testimoniali, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Clemente Di Benedetto e Radu Stelian Voloc per la rapina perpetrata il 12 gennaio scorso presso la Farmacia Mmifredi di Palazzo San Gervasio che, dietro minaccia di una pistola e con il volto travisato, fruttava loro un bottino di circa mille e 800 euro in contanti.

La pistola utilizzata dai predetti nel corso della rapina è stata sequestrata grazie alle risultanze dell’’attività d’indagine ed è risultata una pistola a salve cosiddetta “scacciacani” di libera vendita.

BANZI, L’ASSALTO ALLA TABACCHERIA

I fratelli Di Benedetto con il concorso di Canio Gioia in qualità di autista, invece, sono considerati gli autori della rapina dello scorso 12 marzo ai danni di una tabaccheria di Banzi che aveva fruttato altri mille e 500 euro in contanti.

Per il più giovane dei fratelli Benedetto c’è anche l’accusa di essere l’autore dell’incendio che la notte del 18 febbraio scorso aveva interessato due autovetture e causato danni al fabbricato vicino.

GLI INCENDI

Sempre nei confronti di Clemente Di Benedetto, pertanto, gli investigatori sono giunti alla sua individuazione quale autore dell’incendio perpetrato in Palazzo San Gervasio la notte del 18 febbraio scorso, dell’autovettura Nissan Qashquai di proprietà di Donato Nozza che si propagava alla vicina autovettura Ford Focus di proprietà di Marina Orlando, cagionando anche danni al fabbricato di Rosa Villamarino.

Su Clemente Di Benedetto e Voloc, inoltre, sono considerati gli autori del danneggiamento seguito da incendio, occorso in Palazzo San Gervasio la notte del 26 febbraio, dell’autovettura Fiat Doblò di proprietà di Michele Cicoria, nonché, nel corso della medesima nottata, del tentativo di incendio dello studio medico del Dottor Donato Nozza di Palazzo San Gervasio, atto non portato a termine solo grazie all’intervento di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Venosa che interrompeva l’azione criminosa dei predetti giovani.


 

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