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RIFORMA SPERANZA, IL CONSIGLIO DI STATO HA DATO IL VIA LIBERA: «È INNOVATIVA»

I nuovi modelli standard per l’assistenza territoriale «sono una efficace alternativa all’ospedale»


Con il parere n. 881/2022 pubblicato ieri, la Sezione normativa del Consiglio di Stato ha dato via libera con osservazioni allo Schema di decreto del Ministro della salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, relativo ai “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”, necessario per l’attuazione della misura PNRR M6 – C1- Riforma Reti di prossimità strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

Secondo il Consiglio di Stato, infatti, il disegno di riforma delinea «un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale, condivisibilmente imperniato su un archetipo antropocentrico, che prevede la rimodulazione dei servizi e delle prestazioni offerte affinché siano il più possibile prossimi all’utente raggiungendolo fino al suo domicilio » funzionale a «fornire risposte operativamente efficaci alla necessità, sempre più avvertita, di costruire una rete assistenziale territoriale che sia alternativa all’ospedale e che sia accessibile a tutti, contrastando le disparità “di salute” determinate dai livelli di reddito ovvero dall’area geografica di appartenenza e promuovendo un sistema sanitario sostenibile in grado di erogare cure di qualità».

Nel dare il parere favorevole, la Sezione ha posto l’accento sulla necessità, per il successo della riforma, «di distinguere più chiaramente – nell’allegato che dispone gli standard e che costituisce il corpus della riforma – tra le “disposizioni aventi natura squisitamente prescrittiva” e quelle con “funzione evidentemente descrittiva” ».

«Parimenti necessario appare indicare alle Regioni – secondo il Consiglio di Stato – un cronoprogramma per l’adozione degli standard, almeno riguardo ad alcuni step essenziali, visto che si tratta di materia a legislazione concorrente»; a tal fine si formula «una forte raccomandazione e un auspicio per il concorde, costante e leale impegno di tutti gli attori istituzionali coinvolti in direzione della compiuta attuazione di una riforma che, mirando ad assicurare uguaglianza nel diritto alla salute sull’intero territorio nazionale, riveste la più grande importanza ».

Essenziale, infine, sarà «un costante ed effettivo monitoraggio del processo di attuazione della riforma. Suggerito, da ultimo, al Governo, l’avvio di un intervento di complessivo riordino e semplificazione delle fonti disciplinatrici della materia, da attivare o attraverso lo strumento della delega legislativa, o, in alternativa, attraverso testi unici cd. “compilativi”, come previsto a dall’articolo 17-bis della legge n. 400/88».

Il ricorso a tale ultimo strumento – per il quale il Governo ha un potere permanente, che non richiede ulteriori previsioni – consentirebbe almeno di abrogare espressamente le disposizioni superate e di inserire i rinvii alle nuove funzioni, con indubbi vantaggi in termini di chiarezza e di riduzione dello stock normativo.


 

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