RIMORCHIATORE AFFONDATO: TESTIMONE, PENSO A PROBLEMA TECNICO
Parla un testimone dell’affondamento del rimorchiatore
“Ci si è spaccato il cuore, ma non abbiamo potuto salvarli. E’ successo all’improvviso, in 20-25 minuti. Eravamo in navigazione da quattro giorni e non c’era il minimo problema”. Onorio Olivi è il tecnico del pontone AD3 tra i testimoni dell’affondamento del rimorchiatore Franco P.
L’uomo è stato sentito oggi nella Capitaneria di porto di Bari nell’ambito dell’indagine sul naufragio nel quale hanno perso la vota tre marittimi e altri due sono ancora dispersi. “Abbiamo visto la barca che imbarcava acqua e non c’è stato niente da fare, neanche il tempo di poterli aiutare – spiega – , perché le condizioni del mare erano quelle che erano”. Ma chiarisce che con l’affondamento “le condizioni meteo non c’entrano niente, probabilmente c’è stato un inconveniente tecnico. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo messo anche un gommone in acqua rischiando la vita di quelli che andavano sul gommone, perché lì c’erano i nostri fratelli, ma purtroppo non siamo riusciti a fare niente. Il senso di impotenza ci distrugge tutti perché sei lì e non puoi fare niente”.
Commuovendosi spiega dice che “li sentivo come più che fratelli perché la vita del mare, chi la fa lo sa, 24 ore al giorno si affronta tutto insieme. Il momento è terribile. Abbiamo vissuto insieme, vent’anni abbiamo lavorato insieme, gente che ha lavorato una vita con noi. Adesso – continua – pensiamo al dolore delle famiglie, a chi non c’è più, padri di famiglia, nonni, genitori, uno doveva sposare la figlia, pensiamo a mogli e figli che ora hanno bisogno di conforto e poi alle colpe si penserà”.