AttualitàBasilicata

CANDIDATURA DELLA VIA APPIA A PATRIMONIO UNESCO

Si aprono importanti prospettive per Venosa

In passato, si è tentato in due distinte occasioni di inserire Venosa nella lista propositiva dei Beni da candidare all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità: prima attraverso la candidatura del parco paleolitico di Notarchirico (2006), poi con quella delle Catacombe ebraiche (2014). Due tentativi falliti, a causa della mancanza di adeguate risorse economiche previste per progetti così ambiziosi. Oggi però la candidatura dell’Appia a Patrimonio dell’Umanità, da parte del Ministero della Cultura, rende quel progetto più vicino e concreto per la nostra città – spiega la sindaca Marianna Iovanni –

tappa rinomata della Regina Viarum, attorno alla quale è stata scritta la storia della splendida Venusia. Il 16 maggio si è tenuta la prima riunione on line convocata dal MiC e rivolta a Regioni, Province e Comuni, ovvero agli Enti territorialmente competenti delle aree che ricadono lungo tutto il percorso. Una candidatura dello Stato italiano, dunque, che impegna ingenti risorse umane ed economiche, per la tutela e la valorizzazione del “primo cammino nazionale laico a matrice culturale”. La nostra Amministrazione ha sempre creduto in questo progetto, contribuendo al processo di istituzione del vincolo archeologico (fondamentale per la candidatura) su Sanzanello da parte della Soprintendenza, dedicando visite guidate sul posto, ad esempio, durante le Giornate Europee dell’Archeologia e richiedendo per primi l’autorizzazione all’utilizzo del “timbro del pane” con il logo dell’Appia, donato ai panificatori venosini, perché la valorizzazione di ogni Bene parte dalla sua conoscenza e dalla partecipazione della comunità. Entro gennaio 2023 il Ministero della Cultura presenterà la candidatura: nel frattempo tutti gli attori coinvolti saranno impegnati nell’elaborazione del dossier scientifico e culturale. Entro luglio 2024 l’esito. Un lavoro grandioso, che necessita del supporto di tutti e che porterà significativi risvolti nell’ambito del turismo culturale di Venosa e del nostro territorio. E allora mettiamoci in cammino, perché “l’Appia è meno faticosa per chi la prende comoda…”

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