«REAZIONE SCOMPOSTA DELLA CRIMINALITÀ»
Scanzano J., il monito del Procuratore Curcio: «Stiamo concludendo il 1° grande processo al clan Schettino»
La Giornata della Legalità unisce politica e sindacati: dal ricordo di Falcone, l’impegno sui progetti di oggi e domani
Ieri a Potenza 90 studenti e studentesse hanno “marciato” per le vie della città in ricordo del trentesimo anniversario dalle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Sono, infatti, passati trent’anni da quel sabato 23 maggio 1992 quando all’altezza del cartello dello svincolo per Capaci sull’autostrada A29 con mezzo chilo di tritolo si consumò l’efferato attentato mafioso che portò alla morte del magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
La “Marcia della legalità contro le mafie”, è stata organizzata dall’Unicef Basilicata con la collaborazione della sezione di Potenza dell’Associazione nazionale magistrati. Partiti dalla Caserma Lucania i ragazzi in corteo sono arrivati al Palazzo di Giustizia dove hanno incontrato il Procuratore Curcio e altri magistrati per riflettere «su quei tragici fatti al fine di non dimenticare il sacrificio di chi ha perso la vita per liberare l’Italia dal ricatto criminale». A margine dell’incontro il Procuratore ha dichiarato: «Stiamo concludendo il primo “grande” processo di associazione mafiosa a Matera, contro un clan che operava a Scanzano Jonico».
Il Procuratore Curcio si spiega i fatti accaduti recentemente a Scanzano come una reazione al processo, ormai al capolinea, ai clan del Metapontino: «Mi sembra che quesa azione così incisiva abbia determinato delle reazioni scomposte da parte di chi è rimasto sul territorio».
«L’Unicef ha organizzato una marcia non solo della memoria ma anche della speranza. – ha spiegato Angela Granata presidente dell’Unicef Basilicata – Non a caso siamo accompagnati da canti e musica perchè il mondo che i ragazzi vogliono è un mondo di speranza, pace e di legalità senza mafia.
La marcia vuole dare tre messaggi importanti: ricostruire la memoria storica, dare l’esempio, perchè Borsellino e Falcone hanno deciso da che parte stare mentre oggi i giovani hanno difficoltà a farlo e bisogna dare loro il coraggio e la coscienza di fare le proprie scelte e infine combattere l’indifferenza ».