UNICEF E SCUOLE: “NO A GUERRA E INQUINAMENTO”
Bucaletto,Coviello dagli studenti della ‘Rodari’: «Raccolti fondi per costruire scuole in mattoni di plastica riciclata»
“Noi siamo il mondo, noi siamo il futuro”
La scuola primaria Gianni Rodari, dell’Istituto Comprensivo
“Giacomo Leopardi” di Potenza con #UNICEF dice no alla guerra
e all’inquinamento e chiede pace e difesa dei diritti dei bambini di
tutto il mondo.
La scuola primaria “Gianni Rodari” a Bucaletto, ha accolto il presidente provinciale Unicef Mario Coviello che racconta:
“Il sorriso della coordinatrice Amelia Marsico mi fa sentire a casa.
Nella settimana dei diritti dei bambini
incontro prima gli alunni di prima e seconda e poi quelli di terza, quarta
e quinta. Con loro le maestre Lucia Giordano, Gabriella Cervino,
Antonietta Tammone, Adriana Marsico, Marianna Di Nuzzo attente e
partecipi. I video dell’orchestra “Reciclada” di Cateura in Paraguay, della
canzone dei bambini della Siria in guerra da undici anni “ I nostri cuori
battono ancora “ , dell’Ucraina in guerra, soccorsa da UNICEF con i suoi
luoghi di soccorso e accoglienza, hanno coinvolto e interessato i
ragazzi.
Come la storia di Albert Llovera, sciatore di Andorra,nche è stato il più
giovane atleta ad avere mai partecipato a un’Olimpiade (Sarajevo 1984),
a 17 anni. Un anno dopo, un incidente drammatico lo rendeva
paraplegico condannandolo alla sedia a rotelle per il resto della sua
vita. Llovera non ha però mai voluto rinunciare ai suoi sogni: lo sport,
l’agonismo, la velocità. Nel 1989 ha iniziato la sua seconda vita di
sportivo: al volante di auto da rally. Da lì ha iniziato a correre (e vincere)
e non si è più fermato. Oggi Albert Llovera è pilota di rally per la Fiat, è
l’unico pilota disabile a correre nel Campionato Mondiale Rally (WCR)
ed è Ambasciatore UNICEF per il suo Paese, Andorra.
Nei due incontri gli studenti hanno parlato dei loro diritti : gioco,
istruzione, salute. Hanno chiesto ascolto da parte dei genitori e delle maestre.
Chiedono di contare, di partecipare alle decisioni. Vogliono
crescere consapevoli ed essere presi in considerazione.
Con la proposta educativa “ Cambiamo aria” L’UNICEF vuole
sensibilizzare le giovani generazioni a non sprecare, a riutilizzare e
l’esempio dei ragazzi di Cateura, un villaggio nato su una discarica che
dà da vivere alle famiglie che recuperano quello che possono dalla
spazzatura, ragazzi che, con l’aiuto di un maestro, hanno costruito
strumenti musicali riciclando pentole, barattoli….e si esibiscono oggi in
tutto il mondo, aiuta a comprendere che è possibile coltivare i propri
sogni anche partendo dalle condizioni più svantaggiate.
Negli incontri riflettiamo insieme sul dato che la maggior parte dei Paesi
ricchi non solo non riesce a fornire ambienti sani ai bambini all’interno
dei propri confini, ma contribuisce anche alla distruzione degli ambienti
in cui vivono i bambini nel mondo.
Dobbiamo a noi stessi e alle generazioni future la creazione di luoghi e
spazi migliori per la crescita dei bambini. L’accumulo di rifiuti, le
sostanze inquinanti nocive e l’esaurimento delle risorse naturali stanno
compromettendo la salute e mentale dei nostri bambini e minacciano la
sostenibilità del nostro pianeta. “
Dobbiamo fare la nostra parte ogni
giorno con comportamenti responsabili” affermano gli alunni della scuola
primaria “ Rodari” con le loro insegnanti.
Alla fine degli incontri le ragazze e i ragazzi – conclude Coviello– mi consegnano la somma
che hanno raccolto per la campagna UNICEF che costruisce scuole con
mattoni di plastica riciclata in Costa d’Avorio.