AD UN MESE DAL TRAGICO INCIDENTE, VERRÀ FATTA LA PERIZIA SULLA SS658 DOVE PERSE LA VITA LINDA
Continuano le indagini sullo schianto che causò la morte della 24enne sulla Potenza-Melfi: l’Ing. Cuomo, il tecnico in caricato dalla Procura avvia oggi le operazioni
POTENZA. La comunità Potentina deve ancora riprendersi dal terribile incidente stradale in cui ha perso la vita Linda Catalano, la 24enne conosciuta ed apprezzata in città sia per l’attività del padre, Rocco, conduttore di una radio locale, sia per essersi dedicata, da sempre e costantemente, al volontariato e all’impegno verso gli altri nella parrocchia di San Giovanni Bosco a Potenza.
È passato poco più di un mese da quel 23 aprile, da quando da queste colonne abbiamo dato la triste notizia che l’auto su cui viaggiava è andata a finire contro il guardrail e per la 24enne potentina, non c’è stato nulla da fare.
E dopo poco più di un mese giunge comunicazione da parte dell’Ing. Cuomo – il tecnico incaricato dalla Procura della Repubblica per periziare il luogo del tragico incidente in cui perse la vita Linda – che nella giornata di oggi, a partire delle 9:30, la strada SS658 al km 8 della Potenza-Melfi, nei pressi di contrada San Francesco, a pochi chilometri dal capoluogo, sarà interdetta al traffico, per circa un’ora, il tempo utile per poter consentire in sicurezza le operazioni peritali. Operazioni necessarie a chiarire le cause dell’incidente.
Un chiarimento che, però, ora è diventato importante e quasi vitale per la famiglia di Linda. La famiglia di Linda è ancora scossa da quel tragico evento.
È ancora più straziante se su quella morte davvero inaspettata si rincorrono diverse domande a cui per ora nessuno ha ancora dato risposte. Risposte che certamente, va ricordato che è in corso una inchiesta della magistratura, i genitori di Linda meritano.
Le prime news sul tragico evento, avvenuto all’alba sulla Potenza Melfi, una strada già tragicamente nota per i numerosi e frequenti incidenti mortali, riportavano che alla guida della Mercedes ci fosse proprio Linda. Cosa non vera. Alla guida vi era Canio Pace, il fidanzato di Linda che fortunatamente ha riportato solo traumi non ritenuti gravi.
L’automobile su cui viaggiavano i due ragazzi è rimasta come infilzata dal guardrail: i Vigili del Fuoco per tirare fuori i corpi di Linda e Canio hanno dovuto lavorare moltissimo.
La protezione stradale, infatti, aveva attraversato la vettura per ben 40 metri uccidendo Linda che era seduta sul sedile dei passeggeri.
I due giovani stavano rientrando da una festa di laurea, ancora oggi ci si chiede se il fidanzato della 24enne, Canio Pace, fosse nelle condizioni di guidare.
Stanchezza dopo una sera di baldoria? Eccessivo consumo di alcool? Forte velocità dell’autovettura considerata la cilindrata del mezzo? Certamente toccherà agli inquirenti fare queste domande (sempre che non siano già state fatte) ai presenti sul luogo dell’incidente.
Infatti, fortunatamente prima dell’auto su cui viaggiavano Linda e Canio vi era un altro mezzo con gli amici della coppia a bordo.
La chiamata ai soccorsi sarebbe giunta proprio da questi. Probabilmente anche grazie alle loro dichiarazioni, gli inquirenti riusciranno a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Non resta, dunque, che attendere l’esito della perizia dell’Ing. Cuomo, sperando che ne esca fuori la verità che, seppur non sopirà quel dolore inconsolabile, quantomeno, glielo si augura, potrà dare quella agognata risposta: cosa sia accaduto a Linda. La verità.