POTENZA, MAMMA LI TURCHI!
Guarente e la D’Ottavio inadeguati: città trasformata in una baraccopoli di ambulanti stranieri
Il paradosso nell’unico capoluogo di regione del Sud amministrato dalla Lega. Salvano la festa le associazioni
DI MASSIMO DELLAPENNA
UNA DIMENSIONE METROPOLITANA
Potenza, durante il periodo di San Gerardo sembra una città metropolitana. Dopo due anni di pandemia, di chiusura e di restrizioni la città mai come questa volta, aveva voglia di vita e si è visto.
Un successo il sabato con il concerto delle Vibrazioni, la solita folla numerosa per la storica parata dei Turchi con bancarelle di ogni tipo per tutta la città. Un’organizzazione quella messa in campo dal Comune di Potenza e in particolare dall’assessore al ramo D’Ottavio, inadeguata a dimostrazione della mancata comprensione della centralità che la festa assume nella coscienza collettiva della città e della regione tutta. I
L MIRACOLO DEI PORTATORI E LA PRESENZA DI BARDI
Se il Comune guidato dal sindaco Guarante non si è dimostrato all’altezza, non lo stesso è giusto dire dei portatori. La centralità che non è il frutto del caso ma di un’azione pioneristica iniziata anni fa dai Portatori del Santo e dai Portatori della Iacchera. All’epoca ragazzi, giovanissimi ripresero in mano la tradizione della storica parata dei Turchi e gli diedero una nuova linfa.
Un amore per la città partita dal rilancio di una tradizione che, poi, è riuscita a diventare anche il motore per la costruzione di una nuova classe dirigente cittadina. Una centralità compresa anche dal presidente della Regione, Vito Bardi, che non ha voluto far mancare la sua presenza attiva ieri a partire già dal primo pomeriggio. Insomma, una festa che associazionismo e Regione hanno compreso nella sua importanza, mentre l’amministrazione comunale ha dato sfoggio della sua inadeguatezza a guidare il capoluogo. Anche per ciò che si tira appresso.
IL SUK DI VIALE DANTE E NON SOLO
Una cosa resta da migliorare ed è assolutamente paradossale nella prima città del Mezzogiorno d’Italia governata da un sindaco leghista, tra l’altro anche unico capoluogo di regione. Nei giorni della festa viale Dante e le zone vicine si trasformano in un vero e proprio suk con tende da campeggio montate sul marciapiede e donne che cucinano in spazi di fortuna (vedi foto in pagina). La festa attira ambulanti da ogni parte del mondo, una dimensione cosmopolita cui Potenza non è abituata ma che merita di essere disciplinata e ordinata.
Creare uno spazio idoneo per far soggiornare gli ambulanti e chiudere queste improvvisate mini baraccopoli dovrebbe essere una soluzione necessaria per affrontare la questione. Certo in un gioco della parti sarebbe divertente immaginare cosa direbbe un’opposizione leghista ad un sindaco di centro-sinistra che lasciasse esistere questa modalità disordinata di gestione degli spazi.