DA SOCIETÀ FALLITA DISTRATTO QUASI 1 MILIONE DI € TRA GLI INDAGATI, IL SINDACO DI ABRIOLA TRIUNFO
Ai domiciliari Rocco Caridi, per sua moglie Carla Angelucci il divieto di esercitare uffici direttivi: il primo cittadino che si è candidato per il tris, per ora non potrà fare il commercialista
Nel pieno della sua campagna elettorale per il tris ad , dove si voterà tra meno di 2 settimane, il voto delle amministrative è fissato al 12 giugno, l’attuale sindaco Romano Triunfo si ritrova a dover fare i conti con una grana giudiziaria, poichè indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Potenza. I militari della Guardia di Finanza di Potenza, ieri, hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di 2 imprenditori ed un commercialista, per l’appunto Triunfo, che, a vario titolo, sono ritenuti «gravemente indiziati di reiterate condotte distrattive del patrimonio aziendale in violazione della legge fallimentare ».
La genesi dell’attività investigativa della Procura di Potenza, coincide col fallimento della Caridi Trasporti S.r.l. Unipersonale, già con sede nella zona industriale di Vaglio di Basilicata, costituita nel 2008 e dichiarata fallita dal Tribunale di Potenza con sentenza del 4 febbraio 2020.
Gli altri 2 indagati, sono i coniugi Rocco Caridi e Carla Angelucci. Rocco Caridi ha rivestito la carica di amministratore della ditta fallita, mentre Carla Angelucci è la titolare della società C.R.D. Soc. Coop., avente la stessa sede legale della fallita (unità locale in Tito contrada Sant’Aloia snc) e anch’essa operante nel settore della logistica-trasporti.
Triunfo, invece, è «il commercialista e tenutario delle scritture contabili delle predette 2 persone giuridiche ».
Le indagini, secondo la Procura di Potenza, hanno permesso di accertare a livello di gravità indiziaria, «condotte fraudolenti poste in essere mediante il contributo del commercialista incaricato della tenuta e redazione della contabilità ».
In particolare, dalle investigazioni emergeva a livello indiziario e salva restando la presunzione d’innocenza, che i 2 coniugi, nel corso degli anni, «avevano sottratto i libri contabili, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori e di occultare le distrazioni di parte del patrimonio e delle disponibilità della fallita a discapito dei creditori ed in favore della società amministrata da Carla Angelucci, per 927mila e 781 euro». Le indagini, inoltre, avrebbero permesso di accertare che, a fronte di un passivo di oltre 2 milioni di euro, costituito per lo più da debiti verso i dipendenti e l’erario, e di un attivo sostanzialmente inesistente, erano state distratte, nel corso degli anni e soprattutto inprossimità del fallimento, «somme per circa 1 milione di euro in favore della società in bonis C.R.D. Soc. Coop». Tali somme, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono state occultate con l’emissione di una fittizia nota di credito.
In tale contesto le indagini hanno permesso al Gip, in ragione del grave quadro indiziario raccolto e del pericolo di reiterazione delle condotte e di inquinamento delle prove, di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore della società fallita, Rocco Caridi, mentre veniva disposto il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nei confronti di Carla Angelucci, amministratrice della C.R.D. Per Romano Triunfo, disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività di ragioniere-commercialista.