«CI PULISCO IL C… AL MIO CANE»
Piro, dopo gli affondi su Leone e stipendi, torna all’attacco per una nota di Cicala
Lo scontro non si placa, anzi. Tra il vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Piro (FI) e il presidente Carmine Cicala (Lega) è in corso una vera e propria guerra fredda. A quanto pare però siamo solo all’inizio, la questione sembra molto più complessa e di lontana soluzione Il presidente Cicala avrebbe gradito molto poco le ultime uscite pubbliche in cui il vice presidente Piro lo ammoniva per alcune decisioni autonome e sullo stallo dell’UdP.
Queste, però, sono solo le ultime esternazioni del forzista Piro che non ha mai ritenuto Cicala all’altezza del ruolo di presidente.
Più volte in questi anni di legislatura Piro ha denunciato l’assenza di strategia e condivisione utilizzata dal presidente del Consiglio e più di qualche volta lo ha anche criticato per la sua incapacità di tenere unita l’intera assise, dimostrandosi poco “terzo” nel suo ruolo di garanzia.
Anche oggi Piro, dalle colonne di Cronache Lucane, non nasconde la sua amarezza per l’atteggiamento del presidente di non aver ancora «a distanza di un mese dal rinnovo dell’Ufficio di presidenza indetto una sola riunione». Una decisione che come lo stesso vice presidente spiega «ricade sui gruppi e sui loro dipendenti che non possono essere pagati.
Infatti, se la situazione non si risolverà a breve io provvederò di tasca mia a pagare quelli del mio gruppo ».
Il forzista, pur essendo un membro della maggioranza, non ci ha pensato due volte a denunciare l’immobilismo dell’Ufficio di Presidenza e l’assenza di dialogo con lo stesso presidente del Consiglio. «Sin dal giorno della mia elezione a vice presidente -sottolinea Piro- ho detto che avrei voluto rimediare agli errori del passato in una gestione Cicala che ritengo molto poco soddisfacente.
E a dirlo non sono io, ma i fatti». Nei giorni scorsi Piro era stato nuovamente duro contro Cicala.
Il forzista si era, infatti, dissociato dalla nota ufficiale firmata a nome dell’Ufficio di Presidenza in cui si faceva presente che sul caso delle frasi sessiste rivolte dal consigliere Leone (FdI), durante le elezioni per la conferma dello stesso Cicala alla presidenza del Consiglio, all’assessore Merra l’articolo del regolamento che attribuisce al presidente del Consiglio regionale la facoltà di proporre all’aula una mozione di censura nei confronti del consigliere che dovesse rendersi responsabile, in aula, di quanto di peggio è possibile immaginare, non sarebbe «applicabile» al caso di specie.
Una decisione che ha mandato Piro su tutte le furie tanto da smentire «categoricamente la paternità del contenuto relativamente alla condivisione con l’intero ufficio di presidenza».
Aggiungendo a gran voce che: «Si tratta, purtroppo, come al solito di una iniziativa personale del presidente Cicala che come al solito spaccia il proprio pensiero con quello dell’ufficio ». I rapporti tra i due sono ormai del tutto incrinati. Ma Cicala non è stato a guardare. Anzi, ha provato a sferrare il suo colpo.
Presa carta e penna, con una nota ufficiale inviata a tutti i consiglieri regionali ha ricordato che «non si possono assumere iniziative singole a nome della Presidenza del Consiglio Regionale, senza i criteri previsti e senza una delibera dell’Ufficio di Presidenza».
La stoccata era rivolta al rivale Piro che nei giorni scorsi aveva autonomamente deciso di premiare con una targa, a nome del Consiglio regionale, alcuni imprenditori della sua zona.
La risposta di Piro non si è fatta attendere, sollecitato sulla questione, a Cronache con molta calma ha detto che «le targhe sono state pagate di tasca mia, con i miei soldi. Io non ho mai speso soldi della Regione per missioni o quant’altro. Anche il gruppo che mi onoro di rappresentare non ha mai speso fondi di questo tipo.
E ci tengo a sottolinearlo». Non solo, il forzista lancia una frecciatina infuocata al presidente ricordando come «lui a differenza mia fa tutto solo con i fondi della Regione e ricordiamo che io non ho neanche mai chiesto contributi Covid. Perciò, direi a Cicala che prima di parlare di me dovrebbe guardare bene le sue di azioni».
Il forzista alla nostra domanda: “Come ha risposto alla nota inviata dal presidente del Consiglio Cicala”, ci ha risposto a tono: «Ci ho pulito il …. del mio cagnolino. Cicala non è il proprietario della Regione e del suo logo». M.F.