CITTADINANZA ONORARIA PER L’ASTRONOMO SCHMALZ
Dal 2017 vive e lavora a Castelgrande, portando avanti progetti internazionali presso la Stazione dei Detriti Spaziali
Convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria a Castelgrande per la “concessione della cittadinanza onoraria a Sergei Schmalz”, l’astronomo russo che dal 2017 lavora presso l’Osservatorio Astronomico e vive nel paese lucano.
Ed è proprio Sergei a commentare in merito: «Il 12 giugno finisce il mandato dell’amministrazione attuale con Domenico Alberto Muro Sindaco. A questo punto vorrei esprimere parole di gratitudine per tutto il supporto che datomi dall’inizio ad oggi. Non dimenticherò mai quando arrivai a Castelgrande l’8 settembre 2017 senza parlare una parola d’italiano; non dimenticherò come Angela Masilotti veniva a prendermi ogni settimana all’Osservatorio, dove abitavo tutto solo per un anno intero, per accompagnarmi in paese per fare le spese, o come invece ogni tanto Gerardo Cerone mi porta all’Osservatorio quando c’è qualche guasto tecnico; Non dimenticherò come il Sindaco puliva con le sue mani la cupola congelata dopo una forte nevicata. Non conosco nessun altro Osservatorio con un simile sostegno! Tante tante grazie a voi tutti e tanti altri, senza di voi l’Osservatorio stesso non sarebbe mai arrivato al livello professionale raggiunto oggi».
Ma c’è anche un’altra felice notizia, che l’astronomo comunica personalmente: «Indirettamente vi presento mia moglie Anastasia e c’è un motivo particolare per farvela conoscere: anche lei è una astronoma ed il 10 maggio è finalmente arrivata a Castelgrande assieme a me, quindi da allora siamo in due a lavorare all’osservatorio di Castelgrande. Lei si è già rimboccata le maniche, lavora con me ogni notte e, certamente, imparerà l’italiano. Insieme riusciremo a realizzare molto di più».
Intanto sono ancora molti i progetti lavorativi che Sergei sta portando avanti presso l’Osservatorio di Toppo di Castelgrande, a cominciare dalle collaborazioni ESA, Orbit Recycling, Synopsis Planet: «Negli ultimi mesi ho fatto tantissime osservazioni fotometriche di diversi detriti spaziali per la nuova banca di dati dell’ESA che è ancora nello stadio di sviluppo; attualmente l’obiettivo principale è sviluppare un modo effettivo per organizzare le osservazioni tra diversi osservatori astronomici, raccogliere i dati in tempo e poi sistemarli e catalogarli. Anche la nostra collaborazione con l’azienda tedesca Orbit Recycling si è avanzata molto. Frank Koch, il direttore di Orbit Recycling ha partecipato a varie conferenze nell’Europa e sfruttava ogni opportunità per menzionare Castelgrande così da attirare l’attenzione sul nostro osservatorio, e questo ha portato i suoi frutti. Di recente la GAUSS Srl ha una nuova collaborazione con l’azienda portoghese Synopsis Planet: insieme a loro partecipiamo ad un bando dell’ESA, il 17 maggio abbiamo inviato la nostra domanda, speriamo di ricevere un finanziamento per un lavoro per l’ESA».
In somma, l’attività della Stazione di Detriti Spaziali continua ed ora si aggiungono anche le visite guidate con un calendario che offrirà la possibilità di scegliere un periodo più favorevole per l’osservazione di diversi oggetti celesti. «Il calendario è necessario -spiega Sergei- perché quest’estate sarà un po’ diversa dall’anno scorso dal punto dell’osservabilità dei corpi celesti, soprattutto dei pianeti Giove e Saturno. Oltre a questo, presto acquisteremo due filtri per le visite guidate: un filtro solare per l’osservazione del Sole e un filtro neutrale per l’osservazione della Luna in fase avanzata».
Sul fronte dello sviluppo invece: «Verranno i colleghi della GAUSS Srl di Roma per installare il nostro secondo telescopio sulla Stazione e per fare la manutenzione tecnica dell’apparecchiatura attuale. Sarà un telescopio di 35 cm e servirà per le osservazioni di oggetti molto meno luminosi . Il telescopio attuale di 22 cm di diametro verrà spostato nella cupola di 2 metri di diametro (quella installata prima della pandemia di COVID-19), e il secondo telescopio lo installeremo nella cupola di 3 metri: con due telescopi il nostro osservatorio raggiungerà un livello ancora più alto».
Infine l’ultimo lavoro: «A fine maggio l‘asteroide 1989JA si è avvicinato al nostro pianeta a distanza di 4 milioni di km, è una distanza ancora sicura (10 volte più lontano della Luna), però avendo un diametro di circa 800-900 metri, questo è un asteroide potenzialmente pericoloso perché la sua orbita incrocia quella della Terra. Così, in collaborazione con due altri osservatori astronomici in Uzbekistan e Russia abbiamo osservato l’asteroide per determinare il suo periodo di rotazione, finora sconosciuto, e l’abbiamo trovato: è di 5,177 ore, e il risultato è pronto per la pubblicazione in una rivista scientifica».