IL RUGGENTE LEONE E IL MASCALZONE DI POLICORO
L’ex assessore ha fatto annunci che la Regione non può realizzare. E sul “mascalzone di Policoro”, necessaria chiarezza
DI GUSTAVO LIMONE
Si sa che amministrare la cosa pubblica ed in particolare un settore strategico e complesso richiede grande lucidità.
Non a caso ai tempi della prima Repubblica i compianti Ciriaco De Mita e Giovanni Gallone venivano considerati dalla grande stampa le teste più lucide della Democrazia Cristiana.
Ad una domanda di un giornalista impertinente all’On. Giovanni Gallone circa il motivo di tale appellativo, rispondeva “sono lucido perché bevo solo acqua San Gemini”.
Sembrano passati tanti lustri da allora e della lucidità degli amministratori ormai si è persa ogni traccia.
LEONE E L’INTERVISTA A CRONACHE TV
Ascoltando per caso (guardo sempre Cronache Tv, sopratutto ora che e’ in Hd sul 76) mi sono imbattuto in una intervista dell’ex Assessore alla sanità, Rocco Leone (come al solito sconclusionato), trucidato dal Presidente Bardi nella sua funzione di Assessore alla sanità, non prima di avergli ricordato di vergognarsi per come aveva svolto il suo mandato assessorile, sino a invitarlo a dimettersi da Consigliere regionale, ruolo altresì ritenuto per Leone secondo Bardi incapace di essere ricoperto, non vi è che da rimanere basiti dalle elucubrazioni che si procederà in ordine ad esaminare.
IL MASCALZONE DI POLICORO CHE HA LA COLPA DI AVER SEGUITO LA LEGGE
Il disastro determinato dalla gestione della sanità dell’Assessore Leone viene dallo stesso addebitato da un sedicente “mascalzone di Policoro” che avendo rispettato le prescrizioni di un Decreto Ministeriale, meglio conosciuto come D.M. 70, avrebbe riorganizzato, non potendo farne a meno, le strutture organizzative mediche sulla base di quanto nel predetto Decreto, il quale rideterminava i reparti complessi con a capo i Primari sulla base dei bacini di utenza.
Si porta come esempio il reparto di Cardiologia di Policoro e di Matera, nei quali, pur continuando ad esistere su entrambi i plessi secondo il D.M.70, non sarebbero più potuti restare con due cosiddetti Primari, ma con uno per entrambi.
Stessa cosa per altre discipline come Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Anestesia e Rianimazione e così via. Secondo il defenestrato ex Assessore Leone, il mascalzone di Policoro avrebbe dovuto contravvenire a tale disposizione, che peraltro sino al 2018, sebbene attuata nel 2015, nessun effetto sul piano dell’assistenza e della funzionalità dei reparti aveva determinato.
Anzi, tale riorganizzazione aveva ottimizzato risorse umane, finanziarie e tecnologiche in ambito aziendale, le stesse che il già menzionato ex Assessore avrebbe voluto a suo dire realizzare con la creazione di un’unica Azienda Ospedaliera Regionale, riforma peraltro strappatagli in faccia da un Onorevole della Repubblica appartenente alla sua stessa coalizione.
Non spiega, pero’, l’ex Assessore come mai, avendo promesso nella campagna elettorale del 2019 di ripristinare tutti i Primariati ridotti da quello che lui definisce mascalzone, ivi compreso l’istituzione di un nuovo reparto come l’Emodinamica nell’Ospedale di Policoro, ha trascorso 3 anni urlando a destra e a manca senza riuscire nel già irrealizzabile suo proposito avente tutte le caratteristiche della demagogia elettorale.
COSA È STATO FATTO IN 3 ANNI?
Avendo poi fatto per circa 3 anni l’Assessore regionale alla Sanità apprendiamo dall’intervista che l’unico suo obiettivo, anche qui senza riuscirci ma determinando un disastro visibile ad occhio nudo, era quello di illudersi di capovolgere le norme a danno di tutti gli Ospedali della regione, considerati dallo stesso res nullius, ivi compreso quello di Matera ubicato, peraltro, nella provincia di cui risulta essere anche il rappresentante.
Stesso destino ha avuto lo slogan che per alcuni mesi ha sbandierato sulla costruzione dell’Ospedale della Magna Grecia.
Di questo obiettivo non sono rimasti nè la Magna e nè la Grecia. Inutile poi rimarcare le follie contro le organizzazioni sindacali, a suo dire un ostacolo alla realizzazione del suo articolato programma sulla sanità regionale. È colpa pero’ dei Sindacati il suo insuccesso.
QUELL’ANNUNCIO CHE SA DI BUFALA
Va dato atto pero’ all’ex Assessore Leone che, probabilmente “dimenticando” alcune delle norme che regolano il funzionamento della sanità italiana e regionale, ha annunciato un’ulteriore bufala: presentare un disegno di legge regionale per elevare l’età pensionabile dei medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta oltre i 70 anni attualmente previsti, al fine di poter consentire, per primo a se stesso, di rimanere a percepire lauti compensi per “i suoi bambini” e nel frattempo poter ottenere in aggiunta anche la gratitudine elettorale.
Peccato che l’espertissimo di sanità, come ama definirsi, non sa che questa è materia devoluta al Governo centrale, sulla quale la Regione non ha la benché minima competenza.
Non ha detto, pero’, l’ex Assessore, perché graziato dal conduttore televisivo per non avergli rivolto alcuna imbarazzante domanda, nè alcunché sui gargarismi, terapia efficace per il mal di gola, nè come mai in provincia di Matera l’asse migratorio dei pazienti negli ultimi 2 anni si è ormai tutto riversato sul prestigioso Ospedale di Acquaviva delle Fonti.
Questo pero’ fa bene a non dirlo, nè a farselo chiedere. Rimedierebbe un’ulteriore brutta figura, ammesso che fosse a secco. Ma questa è tutta un’altra storia. L’importante che per lui e per gli altri sarà bellissima.