MONTALBANO J. E TURSI, L’ISPEZIONE
Dopo l’inchiesta di Cronache, Bardi vuole capire come i Comuni hanno speso i soldi ricevuti per il dissesto
DI MASSIMO DELLAPENNA
Dopo l’inchiesta avviata da Cronache sui contributi a Tursi e Montalbano, qualcosa si muove sul fronte dei controlli. Secondo alcune indiscrezioni il Presidente Bardi starebbe per disporre accertamenti per controllare come Cosma e Marrese avrebbero speso i soldi destinati alla soluzione dei problemi economici dei relativi comuni ed evitare il dissesto.
COME SONO STATI SPESI I SOLDI
Come detto nell’articolo di ieri il Comune di Montalbano Jonico ha ricevuto 2.500.000 euro mentre 600.000 euro sono stati destinati al Comune di Tursi. Su Montalbano Jonico nelle scorse settimane l’opposizione aveva evidenziato che il Comune, malgrado i contributi ricevuti, aveva fatto ricorso a pesanti anticipazioni di cassa pari a circa 2.233.000 euro.
Le anticipazioni di cassa tecnicamente equivalgono a prestiti concessi dal tesoriere, ovvero una banca, in cambio dei quali maturano interessi passivi che nel caso di Montalbano Jonico ammontano a circa 31.000 euro annui. Inoltre, l’amministrazione di Montalbano non avrebbe provveduto, secondo l’opposizione, a restituire circa 1.150.000 euro.
In pratica, malgrado il contributo straordinario concesso, l’amministrazione Marrese avrebbe portato il Comune ad un’esposizione debitoria di 1.150.000 euro circa. A tutto ciò si deve aggiungere la mancata riscossione dei tributi comunali che, secondo i revisori dei conti, ha chiesto al Comune di accantonare più di 2.000.000 di euro come fondi di dubbia disponibilità.
IL RISCHIO DI UN NUOVO DISSESTO
In pratica, malgrado il doping amministrativo-contabile, il Comune Jonico rischia di essere di nuovo in un prossimo dissesto. È l’esempio più lampante di cosa produce la scelta di “salvare” i comuni in difficoltà con un contributo straordinario da parte della Regione. La consapevolezza di essere aiutati in caso di difficoltà non aiuta la piena consapevolezza della necessità di far “quadrare i conti” e tenere le uscite in modo quanto meno pari alle entrate.
IL RIGOROSO CONTROLLO DEI CONTI
Il Presidente Bardi, a quanto pare, vuole vederci chiaro e fare in modo che i contributi straordinari restino tali e non diventino ordinari e, soprattutto, che servano veramente per esigenze di bilancio non previste e straordinarie e non sostituiscano il normale bilancio comunale né servano per allentare i cordoni della spesa pubblica per fare attività non necessaria come le panchine letterarie o gli spettacoli teatrali.
Se così sarà, se davvero la Giunta Regionale vorrà vederci chiaro sulla gestione delle risorse pubbliche date ai Comuni sarà veramente una svolta nelle politiche di bilancio della nostra regione.
Un po’ di merito ce lo prendiamo anche noi per aver sollevato il caso al di là delle polemiche sul “salva Potenza”, nella speranza che il passo successivo sia definire criteri oggettivi per i contributi ai Comuni senza privilegiare le amministrazioni meno virtuose.