GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI
Invitati ad un’azione collettiva: ciascuno è chiamato a riparare ai danni che l’umanità infligge alla vita marina
La Giornata mondiale degli oceani (8 giugno) è stata indetta dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro al Global Forum, un evento parallelo alla Conferenza dell’Onu sull’ambiente e lo sviluppo che ha offerto l’opportunità alle organizzazioni non governative e alla società civile di esprimere il proprio punto di vista sulle questioni ambientali.
Lo Slogan è “Rivitalizzazione: un’azione collettiva per l’oceano”, che chiama ciascuno nel proprio piccolo a riparare i danni che l’umanità continua a infliggere alla vita marina e ai mezzi di sussistenza che l’oceano fornisce.
La tutela dell’oceano è prevista anche dall’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile: conservare e utilizzare gli oceani, i mari e le risorse marine nel mondo. Per sostenere i Paesi in questo obiettivo, l’Onu ha proclamato il Decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (2021-2030).
Gli oceani (Pacifico, Atlantico e Indiano) non solo ricoprono oltre il 70% della superficie terrestre e ospitano l’80% della biodiversità mondiale, ma producono anche il 50% dell’ossigeno presente in atmosfera.
L’80% dell’inquinamento marino viene prodotto a terra: Concimi, pesticidi e sostanze chimiche mettono a dura prova i nostri mari, per non parlare della plastica, i cui effetti delle microplastiche giungono nelle catene alimentari, fino all’uomo.