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IL RE VUOLE IMPOSSESSARSI DI TUTTO

Il suo vicario Piro: «Uno strano bambino, triste e arrabbiato. Non lo stima nessuno, è alla deriva»


Nell’Udp di domani il blitz di Cicala per accaparrarsi da solo 4 postazioni: dal portavoce al Dg


Dopo le polemiche e le pressioni il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala cede. Il leghista ha infatti convocato per domani il primo Ufficio di presidenza dopo il rinnovo avvenuto oltre un mese fa.

In questi 30 giorni e oltre il leghista Cicala non aveva ancora convocato i nuovi componenti dell’Ufficio di Presidenza, innescando così le ire del vice presidente del Consiglio Francesco Piro (FI) che denunciava un immotivato immobilismo e quelle dei collaboratori dei gruppi consiliari che non si vedono elargire lo stipendio da oltre un mese.

Dopo le sollecitazioni infinite del vice presidente Piro e della protesta dei collaboratori giunta fino dentro l’ufficio del presidente Cicala ecco arrivare la convocazione convinto che «Sta a ciascuno di noi mettere in atto i necessari sforzi affinché efficacia ed efficienza divengono i presupposti fondamentali per un percorso di rinnovamento, in cui fondamentali sono i bisogni e le esigenze dei cittadini».

I PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

Al primo punto all’ordine del giorno la discussione: Consegna di benemerenze e onorificenze da parte del Vicepresidente Piro senza la preventiva autorizzazione dell’Ufficio di Presidenza. Cicala a quanto pare si è legato al dito il comportamento del forzista che di sua iniziativa, e non utilizzando fondi regionali ma bensì personali, ha inteso consegnare delle targhe ad alcuni imprenditori del lagonegrese.

Cicala ha però ha preso tale iniziativa come un affronto personale, tanto da ritenere «necessario e doveroso un chiarimento su quanto accaduto e affrontarlo, quindi, in questa sede per valutare, in maniera collegiale, un comportamento che ha alla base la mancata condivisione e autorizzazione. La concessione di premi e/o il riconoscimento di benemerenze e onorificenze non può essere affidata alla scelta discrezionale di un Consigliere regionale, seppure componente dell’Ufficio di Presidenza in veste di Vice Presidente o Consigliere segretario, ma deve essere deciso collegialmente ». Anche parchè secondo Cicala tale atteggiamento autonomo rischierebbe di «ledere la credibilità dell’Ente».

Sulla questione “stipendi” a quanto pare c’è da attendere ancora un pò. Nonostante Cicala sia ben conscio che i provvedimenti amministrativi di spesa relativi al personale assegnato presso le segreterie particolari e presso i gruppi consiliari possono essere emanati solo dopo l’approvazione del “Documento tecnico di accompagnamento del Bilancio finanziario gestionale” ha aspettato oltre un mese per convocare l’Udp.

I collaboratori a quanto pare, prima di vedere uno nuovo stipendio, dovranno attendere che nella seduta di domani si approvi detto Documento (sperando che venga approvato) e poi, solo dopo, potranno ricevere ciò che gli spetta.

IL NUOVO REGOLAMENTO CHE METTE IN ALL IN CICALA

Ma se le esigenze legittime dei collaboratori a quanto pare possono attendere quelle politiche no. La seduta di domani dell’UdP verrà certamente ricordata per la presentazione del nuovo regolamento a cui Cicala starebbe lavorando da tempo e che permetterebbe tanto a lui, quanto ai prossimi presidenti del Consiglio regionale di avere molta più autonomia. Nelle modifiche che Cicala proporrà al suo rinnovato UdP ci sono delle punti strategici che portano il leghista in all in: permettendogli in autonomia importanti decisioni senza più doverne neanche discutere con gli altri membri dell’UdP. Una delle modifiche riguarderebbe la nomina del portavoce del Presidente del Consiglio regionale.

Se fino ad oggi l’Ufficio di presidenza era chiamato a votare sul nominativo che portava il presidente del Consiglio in carica, con il nuovo regolamento non sarà più così. In sostanza avoca a se la nomina del portavoce, facendola uscire dalla competenza dell’Udp.

Allo stesso modo con l’entrata in vigore del nuovo regolamento proroga fino a fine mandato l’incarico in scadenza al suo vicino di casa di Viggiano, Pierluigi Maulella Barrese, a coordinatore della struttura informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio regionale. Infatti, l’articolo 13 del nuovo regolamento guarda caso dispone proprio che «resta in essere fino alla scadenza naturale l’incarico di coordinatore della struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi (…)».

Come se non bastasse Cicala rivoluziona anche l’annosa questione del Capo Ufficio stampa del Consiglio regionale. Dopo aver lasciato vacante il posto per circa 3 anni, nonostante la pubblicazione del bando e le candidature pervenute ci mette ancora una volta del suo. Nonostante ci siano già evidenti difficoltà nell’ufficio stampa ridotto ad un organico di sole 3 unità in servizio, nonostante la pianta organica ne preveda 5, Cicala mette i bastoni tra le ruote ad una categoria già con forti difficoltà. Infatti, nel nuovo regolamento il presidente del Consiglio Cicala ha ben pensato che il prossimo Capo Ufficio stampa per essere nominato deve necessariamente essere in possesso del titolo di laurea. Una aberrazione per chi mastica un po di giornalismo.

Se Cicala su questo punto si fosse fatto consigliare dalla categoria in questione avrebbe saputo certamente che su questo punto è in atto, ormai da anni, una vera e propria battaglia. La richiesta di Cicala di inserire la laurea come requisito per essere nominato Capo Ufficio Stampa va contro la lotta che l’OdG sta portando avanti e che sostiene come il titolo abilitante all’esercizio della professione non è la laurea, ma l’esame di Stato per essere iscritti all’ordine.

Ma tutti questi paletti non serviranno mica perché il presidente del Consiglio ha già in mente chi inserire? Su un punto però Cicala lascia un mezzo spiraglio di condivisione: sulla nomina del Dg. Perché il nuovo regolamento che si sta costruendo prevede sì che la nomina sia fatta su proposta del presidente, ma comunque partecipata all’ufficio di presidenza.

PIRO: «CICALA CON LE SPALLE AL MURO, SI FACCIA DA PARTE»

«Dopo 40 giorni di ‘calvario’ Carmine Cicala, che fino a ieri non voleva convocare l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale perché minoranza nello stesso ufficio, con le spalle al muro è stato costretto a convocarlo». Lo afferma il Vice Presidente dell’Udp, Francesco Piro, rispetto alla convocazione dell’organismo consiliare da parte del Presidente del Consiglio regionale della Basilicata:«Un Presidente oramai alla deriva che non gode della stima di nessuno».

«Ancora una volta – precisa Piro – Cicala dimostra di essere uno strano e ambiguo personaggio. Nell’ordine del giorno di venerdì 10 giugno prossimo invece di dare priorità agli indennizzi dei collaboratori dei gruppi consiliari che, a causa del suo comportamento, non vengono pagati da mesi, dà priorità agli attestati di stima consegnati dal Vice Presidente ». «Uno strano bambino, triste e arrabbiato – conclude il Vice Presidente del Consiglio regionale – perché non invitato alla consegna degli attestati.

Non sarà invitato nemmeno alla consegna dei nuovi attestati programmati per domani. La sua figura insofferente non è gradita. Si faccia da parte per il bene e l’onore del Consiglio regionale della Basilicata ».


 

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