ECO STATION, ACTA ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE POTREBBE ESSERCI UN NUOVO GESTORE DEL SERVIZIO
L’Amministratore Unico Naborre ha sospeso perchè i costi erano troppo alti ma il progetto non è stato accantonato
Qualche settimana fa l’Amministratore unico Naborre della società che gestisce il servizio di raccolta differenziata a Potenza, Acta, ha annunciato che avrebbe sospeso il servizio di raccolta della plastica attraverso le Eco station. Un servizio quello delle Eco station che appena iniziato nel 2019 era stato ben accolto dalla popolazione anche grazie al sistema della premialità che invogliava i potentini a differenziare la plastica.
Sette sono le strutture disseminate per il territorio comunale, strutture che hanno nel giro di poco tempo fatto evidenziare una serie di limiti e disservizi fino a quando l’azienda non si è resa conto che il costo di manutenzione era troppo alto. 100 mila euro il costo di “mantenimento” contro 46 mila di guadagno. Era evidente che il gioco non valesse la candela.
Nonostante Acta, però, abbia deciso di interrompere il servizio , non ha accantonato il progetto ma è al lavoro per sostituire il gestore e trovare una soluzione che renda questo importante servizio sostenibile. Le intenzioni dell’Acta sarebbero quelle di tirarsi fuori dalla gestione delle eco station e conservare solo il ritiro della plastica e il nuovo gestore dovrebbe occuparsi della manutenzione dell’impianto e pagare il ritiro ad Acta.
L’Amministratore unico Naborre a fine maggio comunicava: «Con grande sorpresa si è appurato che tutta la operazione, sbandierata come un grande successo di immagine, aveva avuto costi rilevantissimi per l’acquisto e la istallazione delle Ecostation, con dubbi anche per il rispetto delle regole della concorrenza e del mercato, e che la stessa gestione delle apparecchiature, affidata per molti dei servizi resi alla stessa società fornitrice delle medesime apparecchiature, registrava perdite enormi nel rapporto tra i costi sostenuti ed i ricavi conseguiti dal conferimento del materiale plastico a Corepla.
Con la ulteriore beffa dei gravi disagi provocati dagli inadempimenti nei quali è reiteratamente incorsa la società cui era affidata la manutenzione degli impianti, la raccolta dati e la gestione delle premialità alla utenza, tanto da avere portato alla risoluzione del rapporto in danno dell’impresa stessa».