SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
Elezioni, Pd ormai alla canna del gas: con La Regina, da Partito Regione a Partito finito
La Basilicata è sempre più civica e moderata, arretra sempre più il csx che perde il presidente della Provincia non rieletto nella sua Albano
DI MASSIMO DELLAPENNA
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA NON C’È PIÙ
A quanto pare il Partito Democratico in una sola notte perde il sindaco di Albano e, quindi, anche il Presidente della Provincia di Potenza. Almeno in provincia di Potenza il “Partito Regione” è ormai sparito da tutte le cariche istituzionali: non governa più la città di Potenza, non governa la Regione e ha perso anche la presidenza della Provincia.
In tutta la Regione Basilicata la cura La Regina ha ormai ridotto quello che fu il “Partito Regione” alla sola Presidenza della Provincia di Matera che potrà conservare soltanto condividendo la scelta del prossimo Presidente con i cinque stelle, considerato che il voto ponderato trova quello che fu il partito dominus degli equilbri politici regionali assente dai principali Comuni della Provincia di Matera.
LA VITTORIA DEL CIVISMO
Le elezioni nei piccoli comuni da sempre sono il trionfo del civismo con un florilegio di nomi che rappresentano le mille anime dei nostri piccoli comuni. In passato in quel civismo il Partito Democratico riusciva a collocare gli uomini più forti presenti sui territori che diventavano il perno del movimentismo politico nei singoli comuni. Una storia e una prassi che hanno consentito in passato ai Dem di essere il fulcro intorno al quale ruotava la politica anche nelle piccole comunità. Oggi non è più così, quasi tutto ciò che il nuovo Pd tocca muore, si secca, scompare da ogni possibilità di vittoria.
IL MINISTRO SENZA SINDACO
A Marsico Nuovo il Ministro Speranza perde l’unico sindaco di Leu anche grazie alle scelte del Partito Democratico che, defilandosi dalla coalizione, consegna il comune valligiano al centrodestra. Avevamo lodato l’impegno territoriale per le amministrative del ministro addirittura paragonandolo a Colombo per la sua volontà di tenere insieme istituzioni e territorio. Il confronto, però, si ferma alle intenzioni e non arriva ai risultati e certo resta alquanto singolare vedere un Ministero nelle mani di chi non riesce neanche a confermare il suo unico sindaco peraltro in un comune sotto i 15.000 abitanti.
BARAGIANO, LATRONICO E ALTRI
Baragiano torna al centrodestra con la vittoria di Giuseppe Galizia, già esponente di Forza Italia e ora in forza con Fdi, così come anche Castelgrande dove l’unico candidato supera il quorum dei votanti ed è già sindaco prima dello spoglio. A Latronico immarcescibilie De Maria, sindaco di Italia Viva riconfermato per la terza volta a dimostrazione del buon lavoro fatto.
Complessivamente e in attesa di vedere e analizzare tutte le preferenze in modo da ricondurre le appartenenze dei singoli consiglieri si può dire che Mario Polese da un primo sguardo appare essere il consigliere regionale che colloca più eletti nei comuni. Evidentemente il radicamento non si improvvisa.
A POLICORO AVANTI DI MOLTO IL CENTRODESTRA
Dai primi dati che arrivano dalla cittadina Jonica sembrerebbe che Bianco, il delfino di Rocco Leone, sarebbe avanti di molto rispetto a Lopatriello.
Qui il Partito Democratico è assente, disinteressato dalla battaglia elettorale nel terzo comune lucano e, contro il candidato sindaco sostenuto dai partiti di centrodestra si è schierata un’anomala coalizione composta da uomini vicino al Pd, da esponenti della Lega (sostenuti da Vizziello e Zullino) da Italia Viva e anche da un paio di fuoriusciti da Fratelli d’Italia con alla guida l’ex sindaco Lopatriello.
Quasi sicuramente si andrà al ballottaggio ma quella ricevuta da Lopatriello e dalla sua colorata coalizione appare essere già una sonora sconfitta politica. Una sconfitta politica che trascina nel fango anche i consiglieri della Lega che hanno sostenuto una lista in totale frattura con il loro Partito. La sinistra di Marrese non è pervenuta, senza valutazione, raccoglie davvero poco.
Il Partito Democratico si consola con Grassano dove viene confermato il sindaco uscente con un monocolore Pd. Davvero poca cosa per chi soltanto pochi anni fa era l’arbitro unico della politica regionale. Sic transit gloria mundi.