«POLITICA REGIONALE ASFITTICA»
Pittella conferma la non ricandidatura al Parlamento: «Tutto ha un termine»
L’INTERVISTA A Cronache smentisce anche la corsa a Presidente della Provincia o all’Anci e fa il punto sulla situazione lucana
Una carriera politica che in Basilicata non ha precedenti. Gianni Pittella, senatore del Pd e sindaco di Lauria, a 63 anni annuncia che questa sarà la sua ultima legisltura.
Una notizia che per i lucani non era nuova, d’altronde Pittella lo aveva anticipato già nella sua campagna elettorale durante la corsa per la fascia tricolore per il Comune di Lauria, sua città natale, nell’ottobre 2021.
Oggi ha solamente confermato quella che è la sua ferma intenzione. A Cronache Lucane dice di non aver nessun rammarico, anzi. «Intendo concentrarmi sulla mia attività di sindaco di Lauria e concludere con la presente legislatura al Senato la mia attività parlamentare ».
Per chi conosce bene il senatore Pittella sa bene che queste sono parole veritiere, d’altronde la sua carriera politica ha raggiunto picchi importantissimi e di massimo prestigio: è stato deputato alla Camera dal 1996 al 1999 ed europarlamentare dal 1999 al 2018, dove ha ricoperto gli incarichi di vicepresidente vicario del Parlamento europeo dal 2009 al 2014 e presidente dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici dal 2014 al 2018.
Ora Pittella, come racconta a Cronache Lucane vuole fare il sindaco a tempo pieno per la sua Lauria escludendo anche qualsiasi ipotesi di sue candidature come presidente della Provincia di Potenza e dell’Anci della Basilicata.
Senatore Pittella quindi conferma la sua decisione di non candidarsi più per il Senato? «Tutto ha un termine, tutto ha un inizio e una fine. Così penso sia giusto la mia lunga esperienza parlamentare si fermi qui, alla scadenza del mandato in Senato. Una storia lunga che ha toccato più livelli, regionali, nazionali, europei.
E oggi la sfida più bella e difficile, la responsabilità di guida della mia comunità di Lauria, il ritorno alle radici. Ai miei concittadini avevo già annunciato che una volta completata la legislatura al Senato avrei fatto il sindaco a tempo pieno.
Leggo di mie candidature alla Presidenza della Provincia o dell’Anci. Queste ipotesi non esistono. Intendo concentrarmi sulla mia attività di sindaco». Tristezza o rimpianti? «Nessuna tristezza.
Sono scelte maturate da tempo e che ho compiuto con consapevolezza e gratitudine per le tante persone in tutto il Mezzogiorno che negli anni mi hanno tributato e mi tributano, ancora oggi, stima e affetto.
E poi c’è anche la soddisfazione di aver consacrato quarant’anni al servizio dei cittadini con passione e dedizione e, come anche chi è più lontano mi riconosce, con onestà, una parola che per me è impegno di vita».
Ora faccio la domanda a Gianni Pittella sindaco di Lauria: il territorio lucano necessità di essere seguito da vicino e con molta attenzione? «Certamente svolgere la funzione di sindaco mi ha riportato a questa straordinaria dimensione di rapporto quasi viscerale con i cittadini. È una cosa molto molto bella, poter incontrare decine e decine di persone ogni giorno.
Ascoltare i loro problemi, contare sulle loro proposte, recepire con la giusta umiltà gli ammonimenti o le critiche per quello che non va e per ciò che potresti fare meglio.
Quarant’anni di vita nelle istituzioni più alte ti regalano una esperienza formidabile, certo, e mi hanno consentito di affrontare grandi questioni. Ma la ricaduta concreta sulla vita delle persone che hanno le scelte, o le mancate scelte, di un sindaco è insuperabile e ciò è impagabile per una persona come me che sente la responsabilità di contribuire all’avanzamento civile, economico della propria comunità ».
La sua lunga esperienza politica mi permette di chiederle un bilancio sull’attuale politica regionale lucana… «Mi appare asfittica e merita un rilancio. Io credo nella politica e credo nei partiti. Quando si è cercato di fare a meno delle forze politiche, in Basilicata e non solo, l’illusione si è infranta presto nell’inconsistenza. Auspico, perciò, un rafforzamento delle forze politiche.
Il mio partito lo sta facendo, ci sta provando davvero. Più in generale mi auguro che ci sia un panorama politico sempre più nitido e forte.
Perchè se torniamo alle forze politiche forti e radicate sul territorio noi ridiamo fiducia ai cittadini ».
Cosa manca in concreto a questa politica? «I cittadini oggi ci dicono che non c’è molta presenza politica sul territorio. In quasi tutti i comuni le sezioni sono scomparse e al massimo si aprono comitati alle elezioni. Non ci sono più punti di riferimento.
Per fortuna esistono il volontariato, il Terzo settore, la Protezione Civile e la Chiesa. Se ritorniamo a qualche anno fa invece nelle piazze dei paesi c’era sempre una sezione di un partito che fungeva anche da punto aggregativo di quella comunità. Il mondo è cambiato e i partiti del ‘900 non torneranno.
Ma non possiamo accontentarci di delegare la Politica ad altri soggetti o ridurla alle campagne elettorali. Far tornare il pensiero, il ragionamento sul futuro, la passione e l’aggregazione è necessario, anche con forme nuove.
Mi pare il mio partito ne abbia consapevolezza e ci stia provando e personalmente lo incoraggerò sempre di più nel continuare.
Perchè il mandato parlamentare finirà ma il mio impegno di servizio alla comunità e alla Politica quale vocazione al cambiamento del reale, no, mai, non terminerà».