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LATINA ORGANI INTERNI NEL MARE APERTO

“Non è plausibile che gli organi siano autonomamente fuoriusciti dal corpo e, non è possibile che siano restati integri senza che l’acqua e soprattutto gli abitanti del mare li aggredissero”

FOCE VERDE 


A trovarsi di fronte all’organo umano è stato un bagnante che stava nuotando a Foce Verde

Ieri pomeriggio, una ragazza mentre nuotava nelle acque di un noto stabilimento balneare presso il Lido di Latina, ha visto un fegato galleggiare.

Dopo aver dato l’allarme, l’organo è stato recuperato dalla capitaneria di porto e, su ordine del Procuratore Daria Monsurrò, inviato presso l’istituto di medicna legale per i debiti accertamenti.

Questa mattina, nel litorale di Foce Verde si è verificato il macabro rinvenimento di un rene, che galleggiava accanto a una scogliera poco distante dal punto in cui martedì è stato trovato il fegato

La procura ha aperto un fascicolo e conferito incarico di consulenza medico legale tesa ad accertare, in primis, se entrambi gli organi, così come sembrerebbe, siano di natura umana e, nel caso, se possano appartenere alla stessa persona.

In caso di esito positivo, sarà accertato se siano di un cadavere maschile o femminile e con alta probabilità sarà possibile stabilire l’età cronologica del possessore e da quanto tempo stessero in acqua.


Considerato il macabro rinvenimento ci siamo rivolti alla dottoressa Elisabetta Sionis, criminologo clinico, per valutare quali possano essere le ipotesi maggiormente attendibili, qualora fosse accertata l’origine umana degli organi

Elisabetta Sionis-criminologo clinico esperto in psicologia giuridica, già magistrato onorario presso il Tribunale per i minori di Cagliari
Dottoressa Sionis, avuto riguardo ai particolari rinvenimenti accorsi nell’arco di poche ore l’uno dall’altro e nel medesimo tratto di mare, quale potrebbe essere l’ipotesi maggiormente attendibile?

Premesso che al momento ancora non si conoscono gli esiti scientifici di laboratorio e non è stata resa pubblica nessuna altra notizia di respiro investigativo, sebbene occorra essere prudenti. si potrebbero escludere alcune ipotesi.

Cioè, al momento, si potrebbe scartare la possibilità che quegli organi, qualora fossero umani, possano essere parti di uno o due distinti cadaveri, di soggetti deceduti per malore o accidentalmente.

Questa ipotesi, alquanto remota e improbabile, potrebbe essere tenuta in considerazione, qualora dovesse risultare che qualcuno possa aver eviscerato e sottratto gli organi da cadaveri della morgue o dissotterrati.

Se fossero resti umani, non è da escludersi possano essere l’esito di uno o due omicidi e siano stati gettati in mare dopo un depezzamento del cadavere.

Nel qual caso, non è detto che il corpo sia stato soppresso nello stesso modo e nel medesimo luogo.

Qualora siano organi appartenuti a una o due persone uccise, potrebbe darsi che il potenziale assassino si sia liberato in tempi e luoghi diversi, dei vari resti depezzati.


Non è plausibile che gli organi siano autonomamente fuoriusciti dal corpo e, non è possibile che siano restati integri senza che l’acqua e soprattutto gli abitanti del mare li aggredissero.


Il loro stato di conservazione darà indicazioni utili circa il tempo trascorso in acqua anche se, considerata la facilità con la quale i bagnanti hanno riconosciuto fossero un fegato e un rene, si potrebbe dedurre che il loro stato di conservazione fosse buono e che verosimilmente fossero da poco tempo in mare.



Per ogni altra valutazione, occorre attendere tutti gli accertamenti di rito, sia scientifici che investigativi

 

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