PIÙ CHE ALLE VARIE IPOTESI, CREDO A GIANNI PITTELLA
Caso unico, dai 18 anni, impegnato contemporaneamente in luoghi da eletto a laureando in medicina: saprà allenare la sua dinastia
DI NICOLA SAVINO*
Come già smentito dall’Interessato su Cronache Lucane, credo le ipotesi già formulate circa la Sua successione alla Provincia di Potenza o per una candidatura alla Presidenza dell’Anci, siano infondate! Conosco Gianni Pittella da quando ero preside del Liceo di Lauria e poi alla Regione dall’80 all’87.
Si è sempre distinto per intuito e scaltrezza, fin dall’astensione dalle lezioni nelle discipline non “sorteggiate” per l’esame di Stato: già una buona prova di leadership, non proficua alla preparazione! Nel periodo regionale, quando scoppiò il contrasto tra Regione e Clinica di Lauria, forse di proprietà familiare, confluì sull’unanimità per la legge n.12 dell’80 (che escludeva le convenzioni a privati dalle Asl con 6 letti ogni 1000 abitanti); e ciò, proprio mentre il padre tentava di bloccarla con un assedio di folla al Consiglio, cui seguì, nello stesso giorno, la devastazione della Federazione Psi.
Gianni, ancora agli inizi, scelse la Regione (il passo utile per restare a galla) e – “comiziando” con me nelle elezioni a Lauria- si confermò contro il padre, espulso dal Psi e candidatosi da antagonista sia locale che nazionale: qui,con la Lega delle Leghe di Gelli-P2 e del latitante “nero” Delle Chiaie.
Fu la fase della dissociazione energica per la vicenda delle Brigate rosse (Senzani, Ligas etc) che attentavano alla vita di Fernando Schettini (colpevole, di negare la convenzione).
La suaprima posizione, che avrebbe potuto rimarginare le ferite interne al Psi, aveva convinto anche me per il suo subentro nell’Assessorato alla Formazione.
Di dove, non soltanto egli acquisì forza nella dialettica interna, ma, crollato il Psi, si liberò anche del peccato originale d’essere stato imposto nell’80 da Craxi.
Ancora di più, mentre sbiadiva il ricordo pubblico della condanna per banda armata, egli – con l’Ulivo- assunse i panni del “buon figlio”.
E non solo puntò sulla Grazia dal Quirinale (della quale mai fu nota la motivazione), ma si convertì ad una linea negazionista.
Non chiese cioè solidarietà verso chi forse aveva sbagliato perché caduto in una trappola, ma scelse l’attacco, appunto la negazione, che denunciava una persecuzione (da parte di chi?) contro un “grande meridionalismo” colpito e stroncato a danno del Sud! Una fantasia che all’inizio fu largamente giustificata come ricerca di comprensione umana; ma che, man mano, con libri e convegni mutò: persino ottenendo l’avallo di personalità che -per il loro ruolo pubblico- “hanno il dovere” di fedeltà “alla Repubblica” (art 54 CC)! Gianni mostrò la sua massima abilità in questo “miracolo”, favorito dal fluire degli umori nel tempo e dalla friabilità della memoria collettiva; di cui egli sa ben approfittare fors’anche facendo balenare il pacchetto di voti cui molti s’illudono di poter attingere, ma che sono ben stretti per la Famiglia.
Insomma, se il sen. Gianni ha saputo “dribblare” con rara disinvoltura un macigno tanto grande e addirittura ricavarne “corteggiamenti” per il “suo” famoso pacchetto, come pensare che potess efarsi ingabbiare alla Presidenza della Provincia o a quella dell’Anci? Da Sindaco e Senatore, alla Provincia per occuparsi di strade? Son cose che non rientrano assolutamente nei suoi interessi! Se si va a leggere sulla recentissima raccolta di Parlamentari socialisti (L’Impronta,Vittoria Maselli Editore), dove Lui si trova infilato(?) a pagina 137, la sua autobiografia nota che le cariche e gl’incarichi sono moltissime male opere… nessuna.
Nemmeno quella che -ad esempio- avrebbe spezzato l’isolamento del suo stesso Comune (la “bretella” per l’Autosole,assegnata prima dell’87 dalla GiuntaVerrastro all’ing. M.F.Cantisani) e nemmeno un cenno giustificativo di tanta incompiutezza! La stesa autobiografia evidenzia di concreto soltanto “una sala giochi nel comune di Maratea”, ma in compenso moltissime cariche: segno dell’abilità manovriera e del disinteresse “aristocratico” ai problemi del territorio; d’indifferenza ai risultati e della preferenza per una “bevuta” con amici! Quando subentrò all’assessorato regionale, trasferì i Corsi per incisori ed orologiai da Rivello a Lauria.
Fuori ambiente, il trapianto fallì e i maestri d’arte rimasero a carico della C.M. e poi della Provincia! Ma Gianni non pagò pegno e continuarono a votarlo anche perché non sono in uso i cosiddetti rendiconti! Altrettanto circa la legge n.32/1985 sull’occupazione giovanile: si giunse a sospenderla per difficoltà nella….gestione! Ebbene, per la sua grande abilità e proprio perché nessuno ha chiesto mai il “conto”, la carriera di Gianni è stata tanto folgorante quanto inarrestabile, frutto di un’abilità del tutto speciale.
La quale addirittura strabilia quando si consideri il suo rapporto con il tempo e con l’ubiquità! Caso unico, dai 18 anni, impegnato contemporaneamente in luoghi da eletto e da laureando in medicina, specializzando in “medicina legale e forense” tuttora Senatore-Sindaco collabora(nte) con numerosi sindacati ed associazioni in campo previdenziale e assicurativo …medico fiduciario delle Assicurazioni Generali su- Lazio e Campania”; “medico legale di fiducia della famiglia del vicebrigadiere Cerciello” (sic, ibidem).
Su tanti fronti per 42 anni e tantissime esperienze (forse nemmeno tutte note), è naturale ora dichiariche “tutto ha una fine”! Sa anche che Napoleone ,il quale “tutto provò”, non avvertito della saggezza lucana del “troppo …stroppia”, subì il “tristo esiglio”,“il codardo oltraggio” e non lasciò una Dinastia! Gianni, invece, saprà dribblare tutti per… allenarla!
*GIÀ SOTTOSEGRETARIO DI STATO