LA BASILICATA CHE ISPIRA I DESIGNER
Per quanto la moda non sia un settore trainante dell’economia lucana, in realtà può contare su numerosi e rinomati stilisti di cui essere orgogliosi
DI LIVIA GRAZIANO
POTENZA. La moda è da sempre un argomento che attrae e stupisce, con le sue innumerevoli novità, milioni di persone.
Una delle capitali mondiali della moda è senza dubbio Milano, una città che sin da subito si è aperta a nuove tendenze, priva di pregiudizi e disposta ad accogliere le “novità dell’anno”. Oltre alla sua posizione geografica che le garantisce rapporti internazionali di assoluto rilievo, negli anni Milano ha costruito, superando di gran lunga Roma, un vero e proprio distretto con la presenza di enti ed istituzioni quali la Camera Nazionale della Moda Italiana, che dal 1958 coordina tutti i vari settori della Moda.
Ogni anno la città impazzisce per la consueta fashion week in cui è possibile ammirare le moltissime novità proposte dai più grandi stilisti italiani quali Armani, Dolce e Gabbana, Fendi, Versace, solo per citarne alcuni. Milano, quindi, entra a pieno titolo quale capitale mondiale della moda, insieme con Parigi, New York e Londra, definite in inglese Big Four (grandi quattro).
Un primato che, però, non è necessariamente destinato a durare per sempre, non escludendo la possibilità ad altre città di lasciare il proprio segno nell’ambito della moda.
Ottime le performance che si registrano ogni anno a Firenze, certamente non paragonabile all’altissimo livello della moda milanese, ma che ha saputo ritagliare un suo spazio specifico puntando su un’offerta artistica unica al mondo. Ed è proprio nei musei che troviamo il meglio della moda fiorentina: dal museo Gucci a quello Ferragamo, per finire alla Galleria del Costume all’interno di Palazzo Pitti.
Ma anche Roma ha la sua settimana della moda ed ogni anno, proprio come accade a Milano e a Firenze, possiamo assistere alla settimana dell’Alta Moda o meglio alle 2 settimane della moda: una invernale e l’altra estiva. Ma qual è il ruolo della Basilicata nel settore moda? Certo, il movimento del fashion lucano non può contare su “settimane della moda”, musei, ottima posizione geografica o attività che garantiscono e investono in maniera importante nel settore.
Ma, per quanto la moda non sia certamente un settore trainante dell’economia lucana, in realtà la Basilicata può contare su numerosi e rinomati stilisti di cui essere orgogliosi. Diventato famoso per le sue “Madonne” in passerella a Roma nel 2020, Michele Miglionico, il couturier lucano con atelier a Potenza (aperto nel 1989) ha portato lo stile lucano nella città eterna, con una collezione dedicata ancora una volta alla Basilicata, in cui predomina il colore nero a simboleggiare una figura femminile addolorata ma pronta a farsi valere in qualsiasi difficile contesto. Ma lo stilista potentino nel corso della sua carriera ha avuto l’occasione di mostrare le sue novità anche sulle passerelle di Bruxelles, Londra e in Cina, ottenendo riconoscimenti quasi unanimi tanto da essere inserito nel calendario ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Brillanti e di successo anche le nuove leve in grado di affermarsi e competere con il meglio della creatività italiana, come la giovane stilista originaria di Balvano, Valentina di Stasio, vincitrice del contest di Moda tenutosi in occasione della 68esima edizione del Festival di Sanremo, e attualmente product designer presso un’azienda produttrice di occhiali lucana. Molto legato alla sua terra, nonostante i successi milanesi, è il giovane stilista Salvatore Vignola, originario di Villa d’Agri, la cui originalità e linee espressive sono state apprezzate dalla rivista Vogue.
Nelle sue intenzioni, la base operativa delle sue attività resterà sempre e comunque la Basilicata e le sue ideazioni troveranno ispirazione nelle sue origini, dove le tradizioni diventano moda, attualità: la Basilicata ispiratrice, quindi, delle sue collezioni.
Stilisti con immensa originalità, con idee molto chiare, con il cuore in Basilicata e lo sguardo e le prospettive di successo nel mondo. Insomma, qualcosa, “cova sotto la cenere” e, probabilmente, è proprio da questi successi che occorre trovare l’ispirazione e lo lancio per investire, con maggiori energie e maggiore convinzione, nel settore moda.