“LA SFIDA” DI ROBERTA ALBERTI
“Il petrolio di Alarico” mira a sensibilizzare alla lettura di un’opera lungimirante: un grido all’umanità
Pubblicazione postuma del romanzo “Il Petrolio di Alarico” di Rocco Donato Alberti. Scritto dalla sorella dell’Autore, vede la luce quale testo “Profetico e Umano”
“La sfida”
“Accogliere un manoscritto e portarlo alla luce è da considerarsi di per sé un’impresa ardua -scrive Roberta Alberti- quando poi si aggiungono ostacoli inattesi e imprevedibili come il Covid19, periodo oscuro per la cultura in tutte le sue forme, l’iniziativa intrapresa assume un significato diverso; ci si chiede: se soccombere agli eventi – quindi lasciar perdere o continuare con più grinta, non per sé stessi ma per la fiducia riposta alla quale non ci si può sottrarre – sarebbe da codardi che gettano la spugna trovando scuse per placare gli interrogativi di fallimento posti dalla propria coscienza.
Come quando si riceve un testimone: lo scatto deve essere immediato senza reticenze, altrimenti il traguardo diventa un’illusione o peggio una delusione per sé stessi e per chi in noi ha riposto tale fiducia.
Delimitato lo scenario, “La sfida” da cui prende titolo questo scritto è la seguente: ho curato la pubblicazione postuma del romanzo di mio fratello, Rocco Donato Alberti: “Il Petrolio di Alarico”; non stata mossa soltanto dal legame di sangue con l’autore ma da altre congiunture.
Ad una prima lettura personale del testo sono rimasta colpita dalla storia narrata, sconvolgente e intrigante, ricca di colpi di scena e ben scritta in ogni dettaglio. Se pur conclusa dall’autore nel dicembre del 2018, nel periodo pandemico essa ha assunto valore di una visione a dir poco profetica.
Ipotizzare l’esistenza di un “virus” che colpisce le donne in procinto di partorire, con il rischio di minare dalle fondamenta la sopravvivenza della specie umana – una trama mai presente prima in nessun romanzo – rivela l’alta sensibilità di uno scrittore che sa prevedere che da lì a breve l’umanità sarebbe stata sconvolta da un avvenimento catastrofico unico mai visto, spiegabile solo dopo un’accurata rilettura, da parte dell’autore, delle modalità del vivere quotidiano di ogni essere.
Quella umanità che, come descrive il romanzo, nella vita si lascia sopraffare dalla sete di potere, dall’indifferenza, dalla negazione dell’identità nazionale fino ad auspicare il ritorno dell’Anarchia; una società che ha smarrito i valori essenziali e fondamentali come l’amicizia, l’amore, la stima, non dando più valore ai rapporti interpersonali, annienta l’uomo nella sua essenza.
È per il grande senso dell’umano, di cui l’opera è impregnata, che ho accettato la sfida e nel periodo pandemico ho cercato in tutti i modi possibili di promuovere il testo, tramite siti e pagine Web, vista la mancata possibilità di fare presentazioni in presenza. Ho candidato il manoscritto a molti Premi Letterari e le giurie, rilevando l’importanza del testo in ogni sua parte, mi hanno onorato personalmente nel momento del ritiro dei diplomi e altri segni di riconoscimento.
La sfida continua con il presente articolo, per sensibilizzare alla lettura di un’opera lungimirante: un grido all’umanità il cui messaggio intrinseco è quello di fornire nuove e valide visioni a questa e alle nuove generazioni”.