TRAGEDIA SULLA MARMOLADA 6 MORTI 9 FERITI 15 DISPERSI : BILANCIO PROVVISORIO
Marmolada il ghiacciaio soffre: ampi crepacci e fusione avanzata
#ègiustoinformare
? SI TEMONO VITTIME SULLA MARMOLADA‼️
Incidente in #Marmolada crolla una torre di ghiaccio #SERACCO
Attivati cinque elicotteri, si cercano persone coinvolte
? #Marmolada il ghiacciaio soffre: ampi crepacci e fusione avanzata
Le immagini girate ad alta quota della Marmolada mostrano tutta la sofferenza del suo ghiacciaio‼️
Il più esteso apparato glaciale della catena dolomitica, che si è già dimezzato nel corso dell’ultimo secolo, quest’anno appare già ai primi di luglio in condizioni simili a quelle che normalmente si vedono alla fine della stagione estiva, a settembre inoltrato.
A causa delle scarse precipitazioni invernali e delle elevate temperature primaverili, la neve si è sciolta prematuramente e ampi settori risultano scoperti e maggiormente esposti ai raggi del sole.
Se la situazione dovesse continuare così, in autunno le condizioni del ghiacciaio della Regina delle Dolomiti potrebbero essere molto critiche.
Secondo alcune stime del Cnr e dell’Università di Padova, se non sarà invertita la tendenza a livello climatico, entro il 2050 il ghiacciaio della Marmolada potrebbe essere quasi completamente sparito.
Crolla sulla Marmolada una torre di ghiaccio e detriti. Gli inquirenti: ‘Un disastro inimmaginabile, una carneficina.
Sono state travolte due cordate da 6 alpinistri. Il cordoglio del premier Draghi.
Per ora il bilancio è di 6 morti, 9 feriti, alcuni dispersi
Crolla blocco di ghiaccio sulla Marmolada, gli inquirenti: “Una carneficina inimmaginabile, travolte due cordate di alpinisti”
Così gli inquirenti. Il bilancio provvisorio è di 6 morti, 9 feriti, 15 dispersi. Aperta un’inchiesta per disastro colposo. Il cordoglio di Draghi. Allestito a Canazei un punto operativo
È di sei morti, 9 feriti e 15 i dispersi il bilancio provvisorio delle vittime del crollo di un enorme seracco sulla Marmolada.
TRAGEDIA SULLA MARMOLADA 6 MORTI 9 FERITI 15 DISPERSI : BILANCIO PROVVISORIO
Lo rende noto, all’ANSA, Gianpaolo Bottacin, assessore regionale del Veneto alla Protezione civile.
“La situazione è in evoluzione ed è difficile allo stato attuale dare con certezza conto dell’accaduto”
“Sto costantemente informando il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio”
Un numero dove segnalare gli eventuali dispersi nel crollo del seracco di ghiaccio sulla Marmolada.
Lo ha istituto il Soccorso Alpino sottolineando, in italiano e in inglese, che deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari.
Il numero da contattare è 0461/495272
La valanga sulla Marmolada è “un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l’identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati” dalla colata di ghiaccio e sassi.
Secondo quanto è stato finora ricostruito la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti.
Tra le vittime ci sarebbero anche le guide.
I soccorritori sperano ora in un abbassamento delle temperature di notte per poter riprendere domani mattina presto le ricerche.
Il distacco, secondo le prime informazioni del Soccorso Alpino, si sarebbe verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l’itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta.
Proprio sabato sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta.
La procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco in cima alla Marmolada che ha causato la morte di almeno sei alpinisti e il ferimento di altri nove, due dei quali in gravi condizioni.
Disastro colposo è il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti.
Ad occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, è il pm Antonella Nazzaro.
Crolla ampio seracco di ghiaccio sulla Marmolada, vittime
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha raggiunto Canazei dove è stato allestito un Punto operativo.
Lo comunica la Provincia autonoma di Trento. Le salme delle vittime del crollo avvenuto sulla Marmolada sono state portate allo stadio del ghiaccio di Canazei, il paese della Val di Fassa che si trova a pochi chilometri dal passo Fedaia, dove parte la funivia per salire in vetta.
Al palazzo del ghiaccio è inoltre stato attivato un team di psicologi per assistere i parenti delle vittime.
“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti. Il Presidente Draghi è costantemente informato sull’andamento dei soccorsi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco, dalle autorità locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro”
Lo rende noto Palazzo Chigi
Il seracco di ghiaccio che si è staccato dalla cima della Marmolada ha travolto più cordate di escursionisti che stavano salendo in vetta.
Secondo una prima ricostruzione del soccorso alpino, il distacco è avvenuto dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca, una valanga di neve, ghiaccio e roccia che ha travolto nel suo passaggio anche la via normale dove stavano salendo gli alpinisti.
La situazione sulla montagna è ancora a rischio e per evitare nuovi distacchi l’elicottero del Soccorso Alpino di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la ‘Daisy Bell’ (un sistema elitrasportato per il distacco programmato delle valanghe, ndr) e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori.
Sul posto anche gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino. Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cime di Punta Rocca e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso.
Al momento si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all’appello. La Marmolada è interdetta al pubblico al momento.
Crollo sul Ghiacciaio della Marmolada: in un video il momento del distacco della massa di ghiaccio
Un enorme blocco di ghiaccio è crollato sulla Marmolada: il distacco, secondo le prime informazioni del Soccorso Alpino, si è verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l’itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta. Secondo informazioni ci sono diversi morti e feriti. Sono state attivate tutte le stazioni del soccorso alpino della zona e almeno 5 elicotteri ed unità cinofile si stanno recando nella zona. Proprio ieri sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta. I video sono di @carloxlun e di @steverganii
IN AGGIORNAMENTO
Il video che riprende il momento in cui si stacca una torre di ghiaccio sulla Marmolada e parte una valanga a forte velocità
https://fb.watch/e1KnxLnF4z/?fs=e&s=cl
RIPRESE RICERCHE 20 ESCURSIONISTI DISPERSI
Marmolada, si stacca ampio seracco di ghiaccio: 6 morti, 10 feriti e 16 dispersi.
Le ricerche riprese all’alba, tra le vittime italiani, tedeschi, cechi, romeni
Draghi: «Governo vicino alle famiglie». Arriveranno anche il capo della Protezione civile Curcio e i governatori Zaia e Kompatscher.
Alla base del crollo ci sarebbe il gran caldo di questi giorni
Sei vittime accertante, dieci persone ferite, due di esse in gravi condizioni e tutte ricoverate nei quattro ospedali, ed almeno 16 persone disperse.
È il bilancio, ancora provvisorio, dei soccorritori circa la terribile tragedia della Marmolada dove ieri un seracco della calotta ghiacciata di Punta Rocca si è staccato provocando una valanga.
Una massa enorme di neve, ghiaccio e neve è scesa ad una velocità di oltre 200 chilometri orari, travolgendo due comitive di escursionisti, ognuna con una guida alpina che stava percorrendo la via normale della Marmolada.
Quattro delle sei vittime sono state identificate: si tratta di tre cittadini italiani, mentre il quarto è di nazionalità ceca.
Restano da identificare un uomo ed una donna. Fra i dispersi ci sono sicuramente italiani, tedeschi, cechi e romeni.
I feriti sono stati ricoverati in più ospedali a Belluno, Treviso, Trento e Bolzano.
La procura di Trento ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti.
Dalla colata di ghiaccio e sassi, riferiscono gli inquirenti:
«Un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l’identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati»
Un numero per segnalare i dispersi
Un numero dove segnalare gli eventuali dispersi nel crollo del seracco di ghiaccio sulla Marmolada. Lo ha istituto il Soccorso Alpino sottolineando, in italiano e in inglese. Deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari.
Il numero da contattare è 0461/495272
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il presidente del Veneto Luca Zaia e quello dell’Alto Adige Arno Kompatscher saranno OGGI a Canazei, dove già si trova il presidente del Trentino Maurizio Fugatti.
Il capo del Dipartimento e gli amministratori locali faranno un punto della situazione, per decidere come proseguire le ricerche dei dispersi e mettere in sicurezza la parte del ghiacciaio che rischia ancora di crollare.
La dinamica dell’incidente
Proprio ieri l’altro era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta e le elevate temperature in quota stanno causando anche difficoltà ai soccorritori che operano con cautela per evitare ulteriori crolli dei seracchi.
A staccarsi una parte della calotta del ghiacciaio sommitale di Punta Rocca.
Il seracco di ghiaccio che si è staccato dalla cima della Marmolada ha travolto più cordate di escursionisti che stavano salendo in vetta.
Il distacco è avvenuto dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca, una valanga di neve, ghiaccio e roccia che ha travolto nel suo passaggio anche la via normale dove stavano salendo gli alpinisti.
La situazione sulla montagna è ancora a rischio e per evitare nuovi distacchi l’elicottero del Soccorso Alpino di Trento ha provveduto alla bonifica dell’area con la ‘Daisy Bell’ (un sistema elitrasportato per il distacco programmato delle valanghe, ndr) e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori.
Sul posto anche gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.
Degli otto feriti al momento recuperati, 2 sono stati trasportati all’ospedale di Belluno, uno, il più grave, in quello di Treviso e 5 in quello di Trento.
Valanga a 300 km orari, detriti su fronte 2 km
La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio è scesa da una velocità di 300 chilometri l’ora.
È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco.
Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri.
Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza.
Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l’ora.
Il testimone: un boato, poi la valanga di neve e ghiaccio
Lo ha detto uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada, testimone del crollo:
«Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo. Col binocolo da qui si vede la rottura del serracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa»
Il gestore del rifugio: altri pezzi a rischio distacco
È il messaggio di Carlo Budel, gestore di Capanna Punta Penia, il rifugio sulla cima della Marmolada (3.343 metri) :
«Il ghiacciaio della Marmolada è chiuso a tutti. È un giorno triste… Altri pezzi di ghiaccio sono a rischio distacco»
«Da Punta Rocca si è staccato un blocco di ghiaccio gigantesco ha preso dentro tutta la linea del ghiacciaio, è andato giù fin sotto Pian dei Fiacconi. Ha travolto un sacco di persone. Il ghiacciaio da questo momento è chiuso, nessuno può più salire per il ghiacciaio. Sono morte tante persone purtroppo”
Draghi: “Governo vicino alle famiglie”
Così Palazzo Chigi ieri in una nota :
«Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti. Il Presidente Draghi è costantemente informato sull’andamento dei soccorsi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Presidente della Regione Trentino Maurizio Fugatti, dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco, dalle autorità locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro»
Le vittime della Marmolada, Filippo e gli altri senza nome. Quelle vite spezzate in un lampo
Potrebbero essere italiani, cechi e tedeschi. Tra i dispersi anche due guide.
Timori per una famiglia che si trovava nella zona con una bambina
Messner:
“È il caldo globale la vera causa di questo crollo”
Il campione di alpinismo commenta la tragedia avvenuta sulla Marmolada:
«Lì ghiaccio non ce n’è più ma le temperature fanno i veri danni»
I glaciologi: «Evento destinato a ripetersi»
«Sono salito più volte sulla Punta di Rocca, ma non vado lì da tanti anni ormai. Il ghiaccio lì è quasi tutto andato, non c’è più ghiaccio.
Questi seracchi cadono, certo, per la gravità, ma la causa vera, originaria, è il caldo globale, che fa sciogliere i ghiacciai e rende più probabile che si stacchi un seracco»
Questo il commento di Reinhold Messner, in merito al crollo del seracco avvenuto sulla Marmolada. A staccarsi è stata una parte della calotta di Punta Rocca che ha causato una valanga con un misto di neve, ghiaccio e roccia che si è abbattuta lungo la via normale della Marmolada.
L’esploratore trentino, pioniere della arrampicata libera, conosce bene quella parte della montagna, racconta lo sportivo 78enne originario di Bressanone che nel 1978, scalò l’Everest senza ossigeno :
«Ci sono salito più volte, anche se ormai non ci vado da tanti anni.
Lì non c’è quasi più ghiaccio, il seracco non deve essere molto grande. Ciò che è accaduto lì, accade ogni giorno in tutti i ghiacciai»
«Con il caldo globale i ghiacciai sono sempre più sottili e, quando cadono, vengono giù pezzi come grattacieli» sottolinea Reinhold Messner che fa notare come «negli anni Sessanta il pericolo che accadesse era di gran lunga minore. Purtroppo anche la montagna risente dell’inquinamento delle grandi città»
«Fa troppo caldo, dieci gradi ieri è una cosa incredibile, il permafrost se ne va e sotto il ghiaccio si formano veri e propri fiumi d’acqua che portano via tutto», spiega ancora Messner.
Un problema, quello del riscaldamento globale e della scomparsa dei ghiacciai, che non riguarda soltanto le nostre Alpi.
Dice l’alpinista :
«Ormai accade ogni giorno in tutti i ghiacciai e il pericolo sotto i seracchi aumenta»
E l’allarme per le condizioni climatiche che sconvolgono gli equilibri della montagna arriva anche dagli esperti dei ghiacci.
Spiega Renato Colucci, glaciologo del Cnr :
«Da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali.
Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una “pancia”. Infatti è, o meglio, era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri»
Il crollo è avvenuto «nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute»
Inoltre, aggiunge Colucci, l’atmosfera e il clima
«soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota sono in totale disequilibrio a causa del nuovo clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione»