LE ATTIVITÀ DI UN “PAPÀ” PICCHIO ROSSO MINORE
Il naturalista Lisandro ha documentato una coppia, scoprendo che la femmina poche volte si reca al nido
Nel mondo esistono oltre 200 specie di uccelli della famiglia dei Picidi, in Italia ve ne sono 9.
Il documentarista lucano Carmine Lisandro ne ha invece scoperte 5 sul territorio (delle quali già ci descrisse il Picchio rosso maggiore, riconoscibile per il suo frenetico tamburellare, il Picchio verde, dal piumaggio bellissimo ma difficile da vedere ed il Picchio rosso mezzano da non confondere con il Picchio rosso maggiore). Restano da mostrare il Torcicollo che, oltre a non scavare buchi nei tronchi, è l’unico picchio migratore ed il Picchio rosso minore il più piccolo rappresentante della specie del quale oggi il naturalista ci racconta di più.
“Il Picchio rosso minore ha le dimensioni di una Cinciallegra, la sua lunghezza si aggira, coda compresa, sui 13/14 cm., con un’apertura alare di 26/27 cm. È un volatile elusivo, non molto diffuso, ma riconoscibile per le proporzioni del corpicino corto e paffutello, per la testa arrotondata ed il becco appuntito di colore grigio come le zampe, dotate di unghie utili per l’arrampicata sui tronchi.
La differenza tra i due sessi, consiste nel colore del vertice che nei maschi adulti è rosso mentre nelle femmine è biancastro come la parte inferiore della coda, in entrambi il dorso è percorso da strisce orizzontali bianche e nere.
I giovani, simili agli adulti, hanno nella parte inferiore delle striature grigio scure e i maschietti presentano, su metà della testa, una macchia rosa.
Il Picchio rosso minore, ha un becco minuto, non adatto a fare buchi nel legno duro, per cui il suo habitat sono i boschi di latifoglie con presenza di alberi vetusti dove è solito salire verso la cima alla ricerca di cibo in quanto, essendo insettivoro, riesce più facilmente a trovare le larve di xilofagi oppure, appeso a piccoli ramoscelli, cattura con destrezza afidi, ragni, formiche e piccoli coleotteri.
Con la stagione fredda, venendo a mancare le prede di cui si nutre, è costretto ad una dieta fatta di bacche e frutti vari.
In primavera inizia la stagione degli amori ed il maschio per far sentire la sua presenza alla femmina e ai rivali, delimita il suo territorio con un verso simile a quello del Picchio verde, battendo freneticamente il becco, in poco più di 5 secondi, 20/30 volte, su tronchi cavi.
Formatasi la coppia il maschio, bucherella tronchi marcescenti per costruire un nido spartano utilizzando i resti dello scavo oppure occupa un nido abbandonato, nel quale tra aprile e maggio, la femmina depone 4/5 uova bianche covate quasi esclusivamente dal maschio.
La schiusa avviene quando vi è abbondanza di cibo: un comportamento che garantisce a questa specie di allevare più tranquillamente i pulli.
Dopo anni -spiega Lisandro- ho avuto la fortuna di scoprire un nido fatto in un ramo di un vecchio melo e, per diversi giorni, ho notato che è ancora il maschio a provvedere più della compagna al nutrimento dei pulcini compiendo, in modo discreto e con il piccolo becco sempre pieno di insetti, continui e quotidiani andirivieni verso il nido, intrufolandosi con destrezza all’interno e, verificando prima di uscire, la presenza di pericoli.
Durante queste mie osservazioni poche volte sono riuscito a vedere la madre recarsi al nido, a parte il giorno dopo l’involo dei giovani, l’ho ripresa quasi volesse sincerarsi della non presenza dei piccoli.
Tra i predatori sia degli adulti che dei nidiacei, vi sono rapaci diurni come lo Sparviero euroasiatico oppure rapaci notturni come l’Allocco comune e non mancano colubridi arrampicatori, presenti nel nostro territorio, come il Saettone occhi rossi o il Cervone, il serpente più grande ed innocuo che vive in Italia.
Il Picchio rosso minore è una specie avicola rigorosamente protetta da apposite norme per cui è vietata la caccia e, se tutto va bene, in Natura riesce a vivere per circa 7 anni.