MATERA, I SASSI VERSANO IN “ACQUE PERICOLOSE”
Il consigliere comunale Doria ha segnalato criticità idriche e tombini occlusi nei rioni Unesco della città
Dire che i Sassi si trovano in acque, tra virgolette, pericolose è un po’ un paradosso, se si considera che essi sono diventati patrimonio mondiale dell’umanità proprio a causa dello straordinario ed ingegnoso sistema escogitato in epoca neolitica da parte dell’uomo, per catturare l’acqua piovana incanalarla, decantarla e poi raccoglierla nelle grandi cisterne di cui la città è ricchissima.
Eppure, malgrado questi antichissimi antecedenti che lasciano appunto presupporre che Matera sia una città in grado di dominare la forza delle acque e incanalarla al proprio servizio piuttosto che esserne minacciata, non possiamo non accogliere ed estendere l’appello lanciato dal consigliere comunale Pasquale Doria leader del movimento Matera Civica.
Doria infatti ha segnalato, a sua volta allertato da residenti e operatori dei Sassi, alcune criticità di deflusso idrico, presenti nella strada di via Buozzi, – I cui tombini di incanalamento delle acque piovane e reflue, ha detto lo stesso Doria, necessitano di essere ripuliti e sostituiti-
Sensibili a tali problematiche e avendole evidenziate anche in passato, Cronche TV ha colto l’occasione per fare un più vasto giro per tombini nei Sassi, estendendo l’esplorazione sia al rione Caveoso che al Barisano, effettivamente constatando che in entrambi i Sassi la segnalazione del consigliere Doria è corretta. La quasi totalità dei tombini ispezionati sono infatti risultati o interamente ostruiti da terriccio e in alcuni hanno attecchito anche delle pianticelle, oppure sono occlusi da ciottoli e sassi erratici che i veicoli passando hanno letteralmente incastrato nelle fenditure di scolo dei tombini stessi.
Il mancato deflusso delle acque piovane negli appositi vani di fuga , soprattutto dopo i nubifragi degli ultimi giorni, e l’occlusione delle caditoie -Sono, ha detto Doria, tra le principali cause che concorrono alla formazione di un impetuoso corso d’acqua, un estemporaneo torrente che, non avendo sbocco, accelera il suo cammino distruttivo fino a sfociare a ridosso della Gravina.
Torrente estemporaneo che Cronache TV ha ripreso in diretta proprio pochi minuti dopo la fine di una delle così impropriamente dette, bombe d’acqua che qualche tempo fa ha colpito piazza San Pietro Caveoso.
Ma tornando alla segnalazione del consigliere Doria, questi oltre che
-Ripulire regolarmente i tombini-, ha suggerito anche di -sostituire quelli danneggiati magari evitando le soluzioni in pietra che, per quanto esteticamente meno impattanti, non hanno mostrato la stessa funzionalità e resistenza dei chiusini in ghisa-
Certo, gli attuali tombini, ha ricordato Doria, -Rimandano alle antiche soluzioni naturali ovvero di calcarenite adattata dai nostri progenitori a una sapiente regimentazione idrica. Ma oggi però, ha proseguito Doria, sono completamente coperti e probabilmente andrebbero rivisti in chiave moderna e con accorgimenti tecnologici sostenibili-
E così dopo tanto camminare per antichità e soprattutto per tombini dei Sassi, eccola una delle fontanelle simbolo di Matera città e civiltà delle acque, un bene primordiale e preziosissimo, da custodire, incanalare correttamente, utilizzare e, soprattutto, in tempi come questi di rincari delle risorse energetiche, da non sprecare.
L’acqua una risorsa vitale dunque da cui non soltanto non dobbiamo farci danneggiare, ma che dobbiamo saper utilizzare e sfruttare a nostro favore, un bene comune e primario per tutti gli esseri viventi, una risorsa preziosa da ricercare, custodire e perché no godersi, proprio come fa qualcuno, saggiamente, dissetandosi e dando un’altro grande insegnamento a noi esseri umani.