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“MAGIA DI MATERA”, L’ARTE DI D’IMPERIO E PICA

Inaugurata nella Casa grotta dei Sassi la mostra foto-pittorica curata da Lisanti e presentata da Varricchio

‘La magia di Matera e del suo territorio’. Sfogliare le pagine di questa recente pubblicazione d’arte curata dell’artista materano Nicola Lisanti, presentata dallo scrittore e critico d’arte barese Enzo Varricchio e contenente un catalogo dei dipinti di Nicola D’Imperio e delle fotografie di Giorgio Pica è come lanciarsi rapire dalle forti emozioni suscitate dall’arte della pittura e della fotografia e lanciarsi in un immaginifico volo che ci porta da quelle pagine direttamente alle opere in esse raffigurate e quindi al paesaggio millenario della città dei Sassi, una storia quest’ultima che i due artisti D’Imperio e Pica hanno fermato, catturato in un particolare momento delle loro opere che oggi vengono esposte nei locali della storica casa-grotta di Vico Solitario nei Sassi. Matera dunque ancora una volta scenario di suggestioni, di arte
-Di pittura e di fotografia, ha detto Varricchio, perché le due arti sorelle o cugini a seconda siccome si vogliono definire si sposano in questa mostra che mette insieme Giorgio Pica il fotografo Nicola d’imperio il pittore il pittore che non ha altro che copiare la natura in questo caso il fotografo ci ragiona su specula su di essa si ritrova in un ambiente storico tradizionale come questa casa grotta che è rimasta così come era centinaia di anni orsono la vita e come erano le case dei materani Ebbene questi due artisti oggi si sposano in la magia di materia del suo territorio esiste una città più magica di Matera credo no credo proprio di no-
E sono proprio le magie paesaggistiche, architettoniche e ambientali di Matera e del suo territorio che i due artisti hanno espresso con il pennello Nicola D’Imperio e con l’obiettivo fotografico Giorgio Pica. L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da una prolusione del Maestro Lisanti che ha tracciato un profilo artistico e concettuale dell’arte espressa da D’Imperio e Pica e ha poi spiegato i tratti salienti delle loro rispettive arti -Che, ha detto Lisanti, hanno in comune la fondamentale scelta figurativista-
A questo punto non abbiamo potuto far altro che immergerci nelle opere e esposte nella mostra e ascoltarne i protagonisti. – A dir la verità, ci ha detto D’Imperio, non ho fatto tante mostre perché io dipingo per me, poi per insistenza del maestro Lisanti noto pittore materano, lui mi ha convinto a raccogliere le mie ultime opere e quindi a disporle in questa mostra-
La pittura attinge sempre alla sfera intima, alle radici e all’appartenenza dell’artista. – Ecco, ha commentato D’Imperio, io dipingo da bambino e da bambino io stavo a Matera. Mi aveva molto colpito durante l’adolescenza e la mia prima gioventù questo alveare di persone perché qui pullulava la gente. Poi io mi sono trasferito a Bologna prima per studio e successivamente per professione perché ho fatto il medico però pur facendo il medico a Bologna io continuavo a dipingere e i miei soggetti preferiti erano sempre questi, i Sassi, la Murgia, la Gravina e gli olivi è quasi un non voler perdere il contatto con la mia terra.
Matera si riconferma terra d’arte e di artisti dunque. – Possiamo dire, ha affermato Varricchio – che Matera vive ancora e soprattutto i Sassi di Matera grazie agli artisti che hanno dedicato non parlo soltanto dei più noti come Pasolini e Mel Gibson e tanti altri ma parlo in generale delle tante anime artistiche creative dei materani e di coloro che a Matera hanno trovato la dimensione perfetta per cambiare il mondo attraverso le immagini, attraverso le parole e ci sono anche riusciti-
Ecco più che parole, le immagini, quelle fotografiche di Giorgio Pica. Ma allora cos’è la fotografia? – La foto, ci ha detto Giorgio Pica, non è altro che la testimonianza di ciò che noi vediamo e di ciò che è stato, quindi ha una funzione non solo documentativa ma anche evocativa di emozioni, di eventi di persone che sono vissute in questi luoghi e non ci sono più. Quindi ha una funzione anche storica che si concilia benissimo proprio con questo ambiente che è indice di una grandissima antichità, di ancestrali presenze e di vissuto-
L’antichità è un po’ come il trascorrere del tempo di esposizione di un obbiettivo fotografico, ma cos’è cambiato allora da quando Cartier-Bresson venne a Matera? – Io non faccio altro, ha commentato Pica, che rappresentare quello che vedo e ciascuno ha la sua visione della realtà circostante. Cartier-Bresson è stato un grande ed è passato anche in un’epoca in cui c’era bisogno di documentare, oggi ci si può anche soffermare di più sull’aspetto estetico perché tutta quello che era il vissuto anche più difficile del tempo è stato già documentato-
Ebbene, non resta che venire nei Sassi di Matera, nelle grotte e chiese rupestri di ‘Casa Grotta di Vico solitario’ ad ammirare la mostra dei dipinti di D’Imperio e le foto di Pica, ma non prima di aver ascoltato un’ultima riflessione di Enzo Varricchio: – L’arte torna ad essere la protagonista più che mai e dobbiamo molto all’arte e Matera deve particolarmente tanto agli artisti-

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