APPALTI PILOTATI, TERREMOTO AL COMUNE DI MATERA: 3 ARRESTI E 90 INDAGATI
Dall’inchiesta della locale Procura, ombre sulle più importanti opere pubbliche degli ultimi anni
«Indagine nei confronti di una organizzazione criminale dedita al condizionamento delle procedure di affidamento di incarichi e opere pubbliche». Con questo incipit, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera ha dato notizia della vasta attività investigativa svolta attraverso il dispiegamento operativo del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza della Città dei Sassi. Per la Procura, l’inchiesta ha fatto emergere «plurime anomalie nelle procedure attuate da dirigenti apicali dell’Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera e dell’Area Tecnica della Provincia di Matera, nell’affidamento di incarichi e nella predisposizione di una serie di atti propedeutici alle successive gare di appalto di rilevanti opere pubbliche»: 3 gli arresti domiciliari disposti dal Gip e 3 le misure interdittive della sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio per dodici mesi nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera. Ai domiciliari sono finiti Francesco Paolo Gravina, ex dirigente dell’Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera; Domenico Pietrocola, ingegnere dell’Area Tecnica della Provincia, e Tommaso Di Bari, ingegnere libero professionista. Sul registro degli indagati dalla Procura di Matera sono stati scritti 90 nomi di diversi professionisti e politici. Nello specifico il Procuratore Argentino ha precisato che «le progettualità interessate riguardano una serie di importanti opere pubbliche, per un valore stimato di oltre 20 milioni di euro: la nuova tangenziale ovest, Piazza della Visitazione, la nuova scuola Torraca, la casa della tecnologia ed ulteriori interventi pubblici quali la riqualificazione della edilizia scolastica di competenza comunale ed il nuovo Teatro Duni». L’attività investigativa della magistratura ha individuato dunque un “pactum sceleris”. Ebbene, ha spiegato il procuratore Argentino, «si è individuato un accordo tra Pubblici Ufficiali con un libero professionista materano, il quale di fatto costituisce il reale estensore delle progettualità preliminari in questione e nesso di collegamento tra le diverse parti interessate al pactum sceleris». In sostanza, stante comunque la presunzione di innocenza, «le progettualità venivano falsamente attestate come promananti dall’Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera». La Procura ha poi spiegato le fasi e i modi con cui le procedure connesse agli interventi in questione, venivano “condizionate”, vale a dire, «l’affidamento di incarichi a studi professionali esterni in cambio di un ritorno finanziario; “l’allattamento” di una serie di esponenti politici del Comune di Matera al fine di comprare il loro consenso; l’interessamento di professionisti nel settore giuridico, con i quali dividere i compensi attribuiti per l’incarico; il coinvolgimento di soggetti potenzialmente utili alla finalizzazione del progetto criminis; l’individuazione di studi professionali sempre rientranti nell’ambito dello stretto cerchio di persone di fiducia a cui affidare i diversi incarichi; l’appalto integrato quale oggetto dei bandi di gara, e la redazione ad opera di professionisti compiacenti della progettazione esecutiva da “vendere” ai già individuati imprenditori che avrebbero poi partecipato agli appalti stessi con un esito ab origine condizionato».