IN REGIONE UN CAMBIAMENTO A SINGHIOZZI: VA SOLO PER ARPAB
Dopo lo scivolone di Tisci, la rivoluzione continua con Ramunno. Ma perché allora Busciolano spinge per Palma che piace al Pd?
Basterebbe confrontare le polemiche intervenute sulla nomina di Donato Ramunno alla Direzione Generale dell’Arpab e il silenzio delle opposizioni sulla nomina di Tripaldi alla Direzione Generale del Consiglio Regionale per capire quanto la prima stia al cambiamento esattamente nella stessa misura in cui la seconda sia nella direzione auspicata dalla restaurazione del Partito Regione.
L’UOMO PER TUTTE LE STAGIONI
Sembra proprio che la Regione Basilicata non possa fare a meno di Tripaldi, uomo legato al centrosinistra, scelto da De Filippo, confermato da Pittella e, oggi, tutelato in ogni sua forma dal centrodestra che lo ha nominato prima alla Presidenza, poi alla Sanità e oggi al Consiglio. Una nomina che garantisce l’establishment e che all’establishment piace, non ha nulla da ridire sulla sua nomina neanche Tommaso Coviello che è stato l’animatore della lista che alle Comunali di Avigliano ha sfidato e vinto quella formata dall’immarcescibile plenipotenziario della Regione Basilicata. Il tanto atteso cambiamento tende a non arrivare, tutto resta come prima, senza mutazioni, nella silenziosa tranquillità che evita le polemiche. Insomma anche con il centrodestra l’asse di potere amministrativo non si sposta, resta immutabile. Non un bel segnale.
LA RIVOLUZIONE ARPAB
Quello che, invece, continua ad essere il terreno del cambiamento è l’Arpab. Proseguendo lungo la linea tratteggiata con la precedente nomina di Tisci, il Presidente Bardi ha deciso di dare il segnale del rinnovamento. Un messaggio chiaro e forte alla sinistra & Co: lo scivolone compiuto dal precedente Direttore Generale non ferma la linea politica del cambiamento nella struttura. Un messaggio cui ha fatto seguito il fuoco di sbarramento dei sindacati. Sindacati e Partito Democratico parlano di assenza di titoli ma, in realtà, sembra una polemica squisitamente politica che vuole ribadire il loro diritto di veto verso le nomine. Ed è proprio sulle azioni, non potendo i sindacati fare di più di quello che stanno facendo, vedi l’accesso agli atti di Angelo Summa, che il Partito Democratico compirà nei prossimi giorni che si misurerà il vero valore delle sue polemiche. Se dal Pd sono convinti che Ramunno non abbia i titoli per governare l’Arpab utilizzino gli strumenti consiliari per fare le verifiche. In mancanza ci sarà da prendere atto della loro insipienza e strumentalità.
LA PARTITA DEL DIRETTORE TECNICO
Ma quella che interessa oggi in Arpab è anche la partita del Direttore Tecnico Scientifico, una partita nella quale si misurerà anche il grado di autonomia di Ramunno. Voci di corridoio, infatti, dicono che l’ex Commissario Arpab e uomo di fiducia di Bardi, Michele Busciolano, spingerebbe per la riconferma di Palma in quel ruolo. Conferma che non dispiacerebbe neanche al Partito Democratico e ai sindacati che, di fatti, avrebbero un uomo a loro vicino alla guida tecnica dell’ente. Un cambiamento a singhiozzo quello della Regione Basilicata dove per paura di scontentare l’Ancient Régime si rischia di rimanere nel guado.