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MUTI E I “CHERUBINI” INCANTANO IL PETRUZZELLI

Bari, musiche di Bizet, Ljadov e Liszt eseguite dai giovani musicisti diretti dal Maestro di origini pugliesi

Quando il maestro Riccardo Muti, uno dei più grandi direttori d’orchestra al mondo e indubbiamente una delle bacchette più talentose di tutti i tempi, dà l’incipit e i suoi musicisti iniziano a suonare, beh!, allora, dire che gli spettatori restano incantati è del tutto ovvio! Ma questa volta, nel concerto tenutosi in una magica notte di mezza estate, al teatro Petruzzelli di Bari, il Maestro Riccardo Muti e la sua orchestra giovanile Luigi Cherubini hanno incantato il pubblico nel vero senso della parola anche perché uno dei poemetti sinfonici eseguiti, quello del compositore Anatolij Konstantinoivič Ljadov dal titolo ‘Il lago incantato’ ha come tema proprio una specie di incantesimo onirico, ordito dal buio, da un lago immobile nel tempo e dalle stelle che rilucono nella notte
E così quando in sala si sono spente le luci e l’orchestra del Maestro Muti ha iniziato a suonare è sembrato davvero che la notte d’estate pugliese sia entrata all’interno del teatro Petruzzelli sedotta dalle note della musica dei talentosi “Cherubini” del Maestro Muti.
Un altro straordinario momento musicale poi gli spettatori lo hanno vissuto durante l’esecuzione della ‘Sinfonia Roma’ in Do maggiore di George Bizet op. 37, quattro movimenti che prendono lo spettatore per mano e lo conducono nelle raffigurazioni armoniche e paesaggistiche italiane dell’800, quasi dipinte in musica da Bizet sullo spartito. E poi l’allegro vivacissimo e allora l’orchestra è salita in cattedra e i giovanissimi talenti hanno espresso delle sonorità fantastiche
E così è arrivata la musica di Franz Liszt ‘Les Préludes’ capolavori di metà ottocento dalla tessitura fatta di ampi ‘respiri’, un meraviglioso fraseggio strumentale tra archi e fiati, melodie vibranti che il maestro Muti ha letto in maniera nuova straordinaria suscitando e chiamando all’espressione più alta tutto il talento dei giovani musicisti dell’orchestra Cherubini
Gli applausi non si arrestavano più chiunque incollato le proprie poltrone reclamava a gran voce l’uscita del maestro Muti che per ben 6 volte è stato richiamato sulla scena e inondato dagli applausi prima di una meritatissima standing ovation.
Ma anche il ‘dopo’ concerto è stato davvero coinvolgente! Qui il Maestro Muti lasciata la bacchetta ha preso il microfono e complimentatosi con i sui ‘bravissimi musicisti’, ha augurato loro -Di trovare posto nelle orchestre italiane e straniere. Però, ha aggiunto Muti, se qualcuno al Governo si accorgesse come io ho detto per decenni ormai che mentre a Seoul ci sono 18 orchestre sinfoniche e in Italia di orchestre sinfoniche ce ne sono dolo due, forse qualcosa di concreto per la musica si farebbe davvero.
Proprio sulla urgente e ormai improcrastinabile necessità di creare orchestre e concrete opportunità lavorative per i musicisti, abbiamo intervistato in esclusiva il Maestro Riccardo Muti che ha detto: -Io auguro che i governanti si preoccupano molto di più dei giovani non solamente nel campo così della vita di divertimenti ma soprattutto nella vita culturale in modo che possiamo pensare di avere nel futuro generazioni che possano veramente guidare questo paese con criterio e con quella visione della nostra grande cultura passata che è importante per il futuro-
Delle difficoltà lavorative nel campo della musica classica ne abbiamo parlato anche con ‘il primo violìno’ dell’ Orchestra Giovanile Cherubini, la talentosa Valentina Benfenati che ha detto:- Come dice il Maestro è una cosa difficile purtroppo in questo momento storico però noi abbiamo la fortuna di poter fare musica con un Maestro così quindi insomma siamo molto fortunati-
Un consiglio che darebbe a tutti i giovani musicisti come lei? – Abbiamo chiesto al primo violino? -Eh!, ha affermato Benfenati, di tenere duro, nonostante la situazione in Italia non sia il massimo ma di tenere duro perché ne vale la pena-
E allora come non applaudire ancora uno ad uno queste ragazze e questi ragazzi che hanno fatto della
Musica classica la loro vita e come non sostenerli e non garantire loro un futuro brillante proprio come i sorrisi che la musica fa sbocciare sui loro volti

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