PROBLEMI DI ETICA, LA CURA DEL DOTTORE CICALA PEGGIORA LE COSE IN CONSIGLIO
Dato che non serve per l’elezione, il perchè vanti una Laurea che non ha resta un giallo: che il messaggio sia nocivo, invece è chiaro
Sono migliaia i ragazzi che ogni anno, dopo aver conseguito la maturità, lasciano i nostri paesi per andare a studiare fuori, in una delle tante sedi universitarie italiane. Migliaia di ragazzi cui corrispondono migliaia di famiglie che sostengono con i propri sacrifici i desideri dei figli. Un esercito di persone che deve studiare, sostenere esami, accettare la sfida dell’Università per ottenere l’aspirato titolo di dottore. Tra questi molti vanno fuoricorso, non concludono gli studi, lasciano senza completare la facoltà e restano privi di questo “pezzo di carta” sudato che consente in molti casi un miglioramento professionale.
IL PRIVILEGIO CICALA
Tutto ciò, per un privilegio forse determinato dalla carica, non riguarda il Presidente del Consiglio Regionale Amedeo Cicala. Il leghista, forse sulle tracce del Trota, ha deciso di autoproclamarsi dottore, di farlo sulla carta intestata del Consiglio Regionale, di farlo sulla base di alcuni esami di Giurisprudenza sostenuti in un lontano passato che farebbero di lui un esperto di diritto internazionale e costituzionale.
DIRITTO PRIVATO MEZZO AVVOCATO
Antico brocardo degli studenti di Giurisprudenza vuole che l’esame di Diritto Privato faccia dello studente un mezzo avvocato, quasi che la complessità dell’esame costituisca metà della preparazione necessaria per la professione forense. Nulla viene detto in merito agli esami di Diritto Internazionale e Costituzionale ma, comunque, non pare rilascino il titolo di dottore. Niente di grave, per carità, si può svolgere una funzione politica anche senza titoli di studio, non era laureato neanche Benedetto Croce. Il grande filosofo napoletano, però, si guardava bene dal firmarsi dott., forse perché preferiva evitare quella che è e resta una cafonata.
