APPALTI CONSIGLIO, NON SOLO DROMEDIAN SEGNALAZIONE SULLA TELECOM: «FATE LUCE»
Sulla scrivania dell’Udp anche la gara per l’audio-video dell’Assise, a novembre prossimo il Consiglio di Stato sul ricorso della Covel Group Srl
Come da insolita, ma consuetudinaria prassi, inter-rogato il Re Cicala e dintorni, nessuna risposta. Così come è accaduto sull’imbarazzante, per il presidente del Consiglio regionale, caso del «Dott.» senza laurea, lo stesso si sta verificando sulla vicenda dell’affidamento diretto per la fornitura del servizio di videoconferenza e voto elettronico certificato per le sedute del Consiglio regionale e delle Commissioni permanenti in favore dell’abruzzese Dromedian Srl, con tanto di “giallo” della liquidazione delle fatture alla società anche per, tra l’altro, un Consiglio che come da data riportata nella documentazione, 23 aprile 2021, non si è mai svolto. Gli “investigatori”, i consiglieri regionali dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, stanno valutando la possibilità di rivolgersi agli inquirenti, la Procura della Repubblica del Tribunale di Potenza. La segnalazione sulla scrivania dell’Udp è stata recapitata dal mittente Covel Group Srl. Se il caso Dromedian appare piuttosto chiaro nei dettagli che lo connotano, più fine la vicenda Telecom, anch’essa segnalata dalla Covel e riguardante l’appalto, base d’asta dall’importo di 73mila e 500 euro oltre Iva, per l’affidamento biennale del servizio integrato per la gestione delle attività audio, video e di voto dei Lavori del Consiglio Regionale e delle Commissioni Consiliari, e assistenza tecnica. L’Srl lucana ha, in questo caso, già impugnato gli atti dinanzi alla Giustizia amministrativa. L’udienza del Consiglio di Stato relativa alla richiesta dell’annullamento dell’aggiudicazione, si svolgerà il prossimo novembre. Ad aggiudicarsi la gara circa 1 anno fa, era luglio 2021, con l’offerta pari a 68mila e 310 euro Iva esclusa, la Telecom Italia Spa con sede a Milano. La Covel vorrebbe ottenere, via Giustizia amministravica, il cambio dell’aggiudicazione in suo favore tramite il subentro, o, in via subordinata, la condanna del Consiglio regionale, leggasi Regione Basilicata, al pagamento di un indennizzo di oltre 42mila euro. Come segnalato dalla Covel ai consiglieri regionali dell’Udp, non sarebbero totalmente distaccate le 2 vicende Dromedian e Telecom, perchè «le ricerche effettuate» sulla prima, «ci condussero sempre ad un brand, molto noto, ma anche esso lontano dal nostro mondo, Telecom SpA». Se questa pista è stata interrotta, la richiesta espressa, invece, è stata esplicita: «Far luce sulla vicenda». Alcuni degli elementi sottoposti alla valutazione dell’Udp, sono i seguenti. Per la Covel la gara prevedeva l’aggiudicazione in base al criterio del prezzo più basso, «ma in realtà l’obiettivo è quello di eliminare chi pratica il prezzo più basso». L’Srl lucana, sulla carta aveva offerto il prezzo migliore, il più basso, 57mila e 790 euro, ma è stata automaticamente esclusa risultanto l’offerta «anomala». Altro elemento: «Non vi è traccia di alcuna valutazione del progetto ed o dei prodotti servizi proposti da Telecom». La gara, in sintesi, era aperta a tutti gli operatori economici iscritti al Bando “Servizi”, categoria “servizi per l’information & communication technology” del mercato elettronico della pubblica amministrazione. In effetti, nella “scheda tecnica”, in relazione al campo “Servizio prevalente oggetto della Richiesta di offerta”, con riguardo alle regole di ammissione è testualmente riportato «nessuna». In senso simmetrico, nella documentazione amministrativa da allegare all’offerta non è stata inclusa la visura camerale. Per la Covel mancherebbe la previsione del requisito dell’idoneità professionale, nel senso che l’attività del servizio appaltato dal Consiglio, non doveva obbligatoriamente rientrare tra le cosiddette «attività prevalenti» delle imprese interessate alla gara. Basandosi sul prezzo, «non vengono valutati i profili amministrativi delle aziende partecipanti né le offerte proposte al fine di essere ammessi alla fase successiva di gara», cioè, «non viene analizzato nulla, valutato nulla, richiesto nulla». La conclusione che Covel ha affidato all’Udp, è «se la progettazione della massima Assise debba passare per una gara al ribasso dove chiunque, anche chi non ha mai svolto queste attività, può partecipare, allora siamo alla follia».