LEPORACE APPRODA A CRONACHE PER RACCONTARE LA POLITICA E IL VOTO
Il giornalista lascia la vicedirezione del Quotidiano del Sud e annuncia i suoi nuovi progetti editoriali: «Riprendo la valigia e il taccuino»
Il terremoto che da anni sta colpendo il mondo del giornalismo continua a colpire i grandi gruppi editoriali. A farne le spese più di tutti è il Sud. La notizia dell’ultima “ristrutturazione” arriva dal Quotidiano del Sud, dove i giornalisti di Calabria e Basilicata lanciano pubblicamente il loro grido di protesta annunciando lo stato di agitazione. Uno stato di agitazione, doveroso verrebbe da dire per chi è soprattutto di questo mestiere, per il mancato pagamento delle spettanze ai redattori e ai collaboratori, i contratti a termine scaduti e le carenze di organico che costringono il personale a pesanti carichi di lavoro. La crisi del Quotidiano del Sud non è nuova, anzi. Da anni nel nostro settore si è a conoscenza delle condizioni in cui i giornalisti e collaboratori dello storico quotidiano vivono. Un disagio non solo professionale ma soprattutto umano. Lo stress che costantemente si vive in una redazione è difficile da spiegare. Far uscire ogni giorno un contenuto nel migliore dei modi, prima di tutti e cercando di “battere la concorrenza” non è cosa semplice. Se a questo ci si aggiunge che il lavoro non viene ripagato allora la tensione non può che essere alle stelle. Una realtà non facile da sopportare per chi ci mette impegno e passione nel raccontare l’Italia di oggi. Un Paese che dovrebbe essere al passo con i tempi ma che in realtà sulla questione lavoro ha ancora tanto da imparare. In un mondo comunicativo non facile, c’è però chi ancora ha il coraggio di investire. Investire non solo sul proprio territorio ma sulle professionalità che lo costituiscono. Non a caso Cronache, una realtà che mi onoro di aver visto nascere e crescere, ha deciso di tenere duro e di far fruttare quello che di bello questo settore può dare. Lo abbiamo dimostrato non solo a parole ma con i fatti, puntando su quotidiani, tv, radio e social. Abbiamo creduto nella possibilità di rivolgerci a un pubblico variegato e non solo a una nicchia predefinita di affezionati. A parlare per noi sono i numeri, non solo le parole. Ma per essere al passo con i tempi e competitivi, come ci chiede questo settore, la squadra deve crescere. Deve arricchirsi di voci e talenti. Ed è perciò un piacere poter annunciare da direttore, tanto di Cronache Lucane quanto di Cronache Tv, ma soprattutto da giornalista il nuovo ingresso del collega Paride Leporace. Presentare Paride Leporace è superfluo, al Sud (senza modestia) è impossibile non conoscere i suoi scritti. Con soddisfazione ho letto il suo post social con cui annunciava i suoi nuovi progetti lavorativi che includono anche Cronache. Per usare le sue parole: «Mi piacciono i giornalisti che consumano le scarpe, che prendono la valigia e partono. Non lo si fa più. Né per cercare notizie, né per cambiare lavoro. Ho lasciato la vicedirezione de il Quotidiano del Sud. Le condizioni di rinnovo del contratto che mi sono state proposte le ho ritenute inaccettabili. Sono solidale con i miei ex colleghi che da oggi hanno proclamato lo stato d’agitazione nei confronti dell’azienda e pubblico il comunicato del Cdr che bene illustra lo stato delle cose al primo commento di questo post. Riparto free lance sulle strade del Sud. Ringrazio l’editore Giuseppe Postiglione propositiva energia imprenditoriale meridionale per aver accettato la mia proposta di costruire spazi di approfondimento politico ed elettorale sui suoi frequentati canali multimediali. Ho anche accolto l’incarico proposto da Enzo Monaco per ideare e condurre una rassegna cinematografica su Pasolini all’interno del Festival del Peperoncino a Diamante. Ha detto di recente il Premio Strega Mario Desiati “Avere un mestiere, e dunque anche una vita precaria, è una condanna a cui la mia generazione, è stata condannata. E che, forse, ha accettato con troppo silenzio”. Concordo con lui. Riprendo a consumare scarpe, riprendo la valigia, il taccuino e il portatile. Pronto a dialogare e lavorare con chi riconosce il lavoro intellettuale». Da direttore e a nome di tutta la squadra, non posso che dire a Paride: benvenuto nella famiglia di Cronache. La Basilicata non poteva perdere una voce come la sua.