I MËNËRIGGHJË DI RAFFAELE CARLOMAGNO
L’autore compie un viaggio attraverso il dialetto nojese
“Quando un vecchio muore un’intera biblioteca va in fumo; quello che io intendo fare è conservarne almeno i mënërigghjë”.
È questo l’incipit del libro Mënërigghjë – Frammenti di un borgo interiore, scritto dall’autore nojese Raffaele Carlomagno, un viaggio attraverso il dialetto, la “lingua nonna” che l’autore proprio con questa raccolta di poesie, attraverso il ricordo, vuole far apprezzare al lettore. Lo scopo principale è quello di riunire le ultime briciole di un dialetto, quello nojese, prima che vengano gettate nell’angolo della dimenticanza.
Raffaele Carlomagno, classe 1979, nato a Lagonegro (PZ), si è laureato in Filosofia ed è docente presso un liceo romano. Il suo amore verso la sua terra, in particolare verso il suo paese d’origine, Noepoli, è parte fondamentale del libro. Come scrive Corrado Occhipinti Confalonieri, le poesie di Raffaele Carlomagno sono racconti poetici che nascono dalla nostalgia per un passato di cui, attraverso il linguaggio di origine latino-volgare, è rimasto l’ultimo testimone. La sua terra è quella aspra e selvaggia di Noepoli (Noja fino al 1863), nel cuore della Lucania: qui la gente ha un naturale senso dell’accoglienza, capace di condividere anche quel poco che possiede. Il suo mondo è popolato da donne che custodiscono un sapere arcaico, da riti religiosi e pagani, da morti-vivi. Il poeta pensa in dialetto noiese e scrive nella sua “lingua nonna” per lasciare immediatezza alle sue parole che brillano come lucciole nell’oscurità dell’oblio. Molte le tappe lucane che vedranno protagonista l’autore tra le quali il 5 agosto a Cersosimo (ore 18 presso la sala “Angela Ferrara”), l’11 agosto (ore 18) a San Paolo Albanese presso il museo della civiltà arëbresh, dove presenterà il libro insieme a quello del professore Filippo Gazzaneo, poeta, scrittore e docente di Filosofia e Storia al Liceo di Senise, dal titolo “Poësis laus” e il 21 agosto (ore 18) a Terranova di Pollino.