POLITICHE 2022, MATERANO IN CRISI DI RAPPRESENTANZA
a carta territoriale, il possibile asso nella manica per Latronico e Quarto nella speranza di spuntarla sulla candidatura
Per Fratelli d’Italia Rosa e Caiata, per il Partito Democratico due tra Pittella, Margiotta e De Filippo, per i Cinque Stelle Lomuti, per la Lega Pepe, per Forza Italia Moles, a leggere i favoriti nelle posizioni migliori per le elezioni al Parlamento sembrerebbe che la rappresentanza territoriale sia esclusivamente della provincia di Potenza. Ad essere precisi, se si esclude l’ipotetica candidatura del lauriota Pittella, i deputati con maggiori probabilità di elezione dovrebbero essere tutti di Potenza o dei Comuni limitrofi.
LA PROVINCIA DI MATERA NON ESISTE
Matera sarà pure capitale della cultura, il Metapontino sarà anche la “California del Sud”, eppure tutta quella fetta di territorio è esclusa da ogni ipotetica elezione. La politica si fa soltanto a Potenza, sembrano lontanissimi i tempi di Bubbico. Matera e tutta la sua provincia sono diventati soltanto una immensa periferia. Aver denunciato la periferizzazione del Materano costò il posto da coordinatore regionale della Lega ad Antonio Cappiello che quel partito aveva sostenuto per primo in Basilicata e che era stato scavalcato da Pepe, Fanelli, Guarente e Coviello. Più o meno la stessa fine fece Pasquale Di Lorenzo in Fratelli d’Italia che sostenne il movimento “Matera si muove” per poter avere un po’ di spazio. Ma non è soltanto Matera ad essere assente, manca totalmente anche il Vulture-Melfese e, se non dovesse essere candidato Pittella, anche tutta l’aria Sud sarebbe scoperta.
L’IPOTESI LATRONICO
Anche per tutti questi motivi si starebbe facendo spazio in FdI l’ipotesi di far candidare Cosimo Latronico ed o Piergiorgio Quarto, con quest’ultimo però meno probabile per le vicende giudiziarie che lo hanno travolto in questi giorni. La loro candidatura potrebbe essere tanto sul proporzionale o addirittura sul maggioritario, pare al Senato, sul quale, però, ha puntato lo sguardo anche il leghista Pepe, fresco di nomina a coordinatore della campagna elettorale della Lega da parte di Salvini. Un’ipotesi che sarebbe tutt’altro che peregrina in considerazione dell’esigenza di rinforzare il consenso territoriale in quei collegi che, essendo contendibili, saranno determinanti per la vittoria elettorale.