A MURO LUCANO TAGLIO DEL NASTRO PER LA SEDE DI “ITALEXIT PER L’ITALIA”
Nardiello: «Saremo di supporto per la sede regionale e di riferimento sul territorio per le iniziative che di volta in volta si svolgeranno»
«Entusiasmo» è questo il sostantivo che Michele Nardiello utilizza per raccontare la partecipazione dei concittadini all’inaugurazione della sezione “ItalExit per l’Italia” di Muro Lucano. La nuova formazione politica nasce con Gianluigi Paragone, ex senatore 5 Stelle. Nei giorni scorsi il leader del partito ha annunciato l’accordo con Alternativa in vista delle elezioni politiche del 25 settembre: «In questi mesi – spiegano le due forze politiche “antisistema”- abbiamo lottato fianco a fianco contro il green pass, contro l’obbligo vaccinale, contro le restrizioni e le violazioni della Costituzione che hanno caratterizzato il periodo di emergenza pandemica. Ci siamo schierati con convinzione contro le politiche del governo Draghi, contro le privatizzazioni e contro la svendita dell’economia italiana alle multinazionali, contro il coinvolgimento dell’Italia in guerra. La decisione di unirci sotto un unico simbolo è stata presa quindi in modo naturale. Questa alleanza non riguarderà solo la competizione elettorale, ma si protrarrà nel tempo perché ItalExit e Alternativa hanno valori comuni e una comune visione politica e sociale. Questo è solo l’inizio di un percorso per cambiare insieme il futuro del Paese». Ma torniamo a Muro Lucano e vediamo come si è giunti all’inaugurazione della sezione locale, per farlo abbiamo raggiunto Nardiello, segretario murese. Inaugurata a Muro la sede di ItalExit, qual è stato il percorso per giungere a questa nuova tappa? «Inizialmente conoscevo il coordinamento regionale di ItalExit, con una visione politica che corrispondeva alle mie idee. Poi durante la Pandemia mi sono accorto che c’erano altre persone a vederla allo stesso modo, e che le stesse avevano bisogno di un riferimento. Da qui l’idea di creare qualcosa di concreto sul territorio». L’organizzazione del partito è di quelle classiche: sede fisica a Milano, coordinamenti regionali e provinciali in tutta Italia. Come lavorerà la sede murese? «Noi saremo di supporto per la sede regionale e di riferimento sul territorio per le iniziative che di volta in volta si svolgeranno, dalle manifestazioni, alle raccolte firme, alle forme di solidarietà a favore dei cittadini». Portare l’Italia fuori dall’Europa e dall’Euro, un obiettivo prefissato attraverso quali tappe? «La proposta è di uscire da questa politica Europea volta a garantire l’interesse delle corporazioni più che i suoi cittadini, che impoverisce gli Stati togliendo la possibilità di emettere direttamente moneta. L’Inghilterra è stata lungimirante in questo e anche la Francia ha una forte spinta in questa direzione, infatti Marine LePen ha raggiunto una percentuale storica». Tra le proposte del partito c’è la cosiddetta rinascita industriale, di cosa si tratta? «L’automazione e l’industrializzazione hanno creato disoccupazione perché le macchi-ne e la manodopera a basso costo dei paesi dell’est hanno impoverito il nostro Paese. Una rinascita deve esserci, partendo dalla riconversione ecologica con investimenti statali per il rilancio». I dubbi sul vaccino contro il Covid rimangono un tema caldissimo. Ci spiega di più? «Noi non siamo contro i vaccini, noi siamo per la libertà di scelta. Molte persone sono state obbligate o ricattate. Questo è il punto dal quale ci dissociamo dall’attuale scelta politica. I dati sulle controindicazioni non Nardiello: «La proposta è di uscire da questa politica Europea volta a garantire l’interesse delle corporazioni più che i suoi cittadini, che impoverisce gli stati. Tra le altre cose miriamo a cambiare la nostra condizione di sudditanza verso l’Europa anche in termini di immigrazione» sono ancora ben noti e proprio perché ci sono dei dubbi, che bisognerebbe essere cauti». ItalExit per l’Italia si è dissociata dalla sottoscrizione dei Sindaci nella lettera per scongiurare le dimissioni di Draghi. Perché? «Non abbiamo mai condiviso la politica di Draghi e certamente non ci siamo mossi per evitarne le dimissioni». Quali differenze si evincono tra ItalExit ed i partiti di centrodestra e centrosinistra? «La destra e la sinistra hanno governato in questi anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una parte del Paese non è soddisfatta, il divario tra i palazzi e il popolo è cresciuto. Noi vogliamo riportare la politica nelle strade, tra la gente». ItalExit correrà alle politiche prossime, quali saranno i punti forti del programma? «Le dico subito: “No” all’invio di armi all’Ucraina, siamo contrari a questa scelta del precedente Governo, come anche “No” a restrizioni di libertà individuali. Cambiare la nostra condizione di sudditanza verso l’Europa anche in termini di immigrazione. Inoltre rinegoziare gli accordi che ci vedono indebitati per lungo tempo. Un piano di rilancio industriale che parte dalla riconversione energetica ed ecologica». Tornando a Muro Lucano, qual è stata la risposta della popolazione nel giorno dell’apertura della sede? «La risposta c’è stata, non mi aspettavo così tante persone, ma sono convinto che ancora molto sia da fare per avvicinare la gente a una nuova idea di politica. Noi siamo aperti a tutti, vogliamo fare il bene del nostro Paese».