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IL MONDO AGRICOLO SBATTE LA PORTA IN FACCIA A CUPPARO

Le associazioni di categoria non cadono nel “tranello” dell’assessore di farsi strumentalizzare per aiutarlo ad ottenere una candidatura in Parlamento

Se errare è umano e perseverare è diabolico, la perseveranza con la quale l’assessore Cupparo continua a cercare lo scontro con il mondo agricolo e a non trovare la soluzione per i problemi del comparto è terrificante. Dopo la dura reprimenda ricevuta da parte di Coldiretti sulle misure definite “ridicole” da parte dell’organizzazione di categoria, l’assessore di Francavilla ha provato a correggere il tiro convocando il tavolo verde con le altre sigle con la speranza di ottenere da loro un placet sulle misure adottate dal Governo Bardi

IL GRAN RIFIUTO

Con una nota Cia, Confagricoltura e Copagri hanno fatto sapere all’assessore Cupparo che non siederanno al tavolo per “sfuggire da posizioni speculative dovute dalla crisi politica in corso”.In pratica le altre sigle dicono di non essere disponibili a farsi strumentalizzare per aiutare Cupparo ad ottenere una candidatura in Parlamento e non intendono creare uno scontro con Coldiretti per favorire Cuppparo. Una presa di posizione pesante sia nel merito che nel metodo ma soprattutto nei tempi, quella assunta da tutto il mondo agricolo. Se Cupparo intende trovare nel comparto che governa un sostegno alla sua candidatura parlamentare ha sbagliato strategia e tattica. L’agricoltura lucana all’unisono ha bocciato le proposte di Cupparo insieme alla sua determinazione a farne strumento elettorale.

L’AGRICOLTURA CONTRO L’ASSESSORE

Il Governo Bardi e l’assessore Cupparo, dunque, sono stati bocciati da tutto il mondo agricolo che non è esattamente secondario nel nostro territorio. Non si registrano posizioni da parte degli altri partiti della maggioranza né da parte del Governatore ma certamente, al di là dell’ipotetica candidatura e terminata la vicenda elettorale delle politiche, la maggioranza ed il Governo Regionale dovranno chiarire se ritengono opportuno conservare la “poltrona” all’agricoltura a chi è stato criticato da tutto il settore e che ha, con le sue mosse, provocato una frattura istituzionale tra la Regione e le rappresentanze di categoria.

LE SIGLE SINDACALI

I sindacati agricoli molto più di quelli dei lavoratori, infatti, sono strutture molto pesanti, in grado di costruire un rapporto quotidiano e costante con gli operatori del settore. Proprio per questa funzione hanno da sempre cercato un dialogo con chi governa al fine di ottenere il massimo risultato possibile per gli associati e per il comparto. Fratture evidenziate e così plateali come quella che si è consumata in questi giorni sono rare e, quando avvengono, denunciano uno stato di disagio profondo e un’impossibilita’ di realizzare un dialogo costruttivo. Insomma, quando si arriva ad uno scontro simile significa che la misura è colma. Come possa pensare di diventare deputato o di rimanere assessore chi ha provocato questa così profonda frattura difficile immaginare.

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