LA POTENTINA D’ELIA PUNTA ALLA RICONFERMA QUOTE ROSA: QUALCOSA SEMBRA MUOVERSI
ntanto nè nel centrodestra nè nel centrosinistra sciolte le riserve sulle assegnazioni ai partiti dei collegi uninominali
Siamo stati gli unici ad evidenziare la totale assenza di donne tra i candidati eleggibili al Parlamento in tutti i partiti. Qualcosa sembra muoversi affinché una presenza rosa sia garantita in Parlamento dalla Basilicata. Si tratterebbe di Cecilia D’Elia, approdata in Parlamento dopo le suppletive che si sono svolte nel 2022 dopo le dimissioni di Gualtieri.
UNA POTENTINA DI ROMA
Femminista convinta, componente del coordinamento nazionale “se non ora quando?”, proveniente dalle file delle donne del Partito Comunista, assessore comunale con Veltroni, assessore provinciale con Zingaretti, consulente regionale per le politiche di genere con lo stesso Zingaretti quando diventa Presidente della Regione Lazio, è diventata deputata eletta a Roma dopo le dimissioni di Gualtieri eletto sindaco di Roma. Sarebbe lei, secondo i rumors a guidare una delle due liste proporzionali del Partito Democratico in Basilicata. Una candidatura fortemente ideologica e di chiara impostazioni di sinistra ma con poco o nessun radicamento sul territorio.
IL CANDIDATO FUORI SEDE
Anche se nata a Potenza, infatti, la D’Elia non ha mai avuto un ruolo politico sul territorio né ha mai svolto attività in Basilicata. Per farle spazio dovrebbe essere escluso da una candidatura eleggibile uno tra Salvatore Margiotta e Vito De Filippo e non dovrebbe trovare nessuno spazio qualsiasi ipotesi di rinnovamento tra i candidati del Partito Democratico.
ORE FEBBRILI A ROMA
Intanto nella settimana per molti decisiva, non sono state ancora sciolte le riserve sulle assegnazioni ai partiti dei collegi uninominali né nel centrodestra né nel centrosinistra né nel centro di Italia Viva-Azione. In questi giorni le trattative, tutte interne ai partiti vertono soltanto sulle liste proporzionali sulle quali ci sono bocche cucitissime. Il via vai Roma-Potenza è frenetico e senza sosta con trattative pubbliche e discussioni riservate che lasciano intendere che nulla ancora è veramente deciso e tutto deve essere ancora definito.