SETARO IN BELGIO PER IL DRAMMA DI MARCINELLE L’ITALIA RICORDA COSÌ I SUOI 136 CITTADINI MORTI
Sul suolo belga anche il sindaco di Muro Lucano per rendere omaggio ai caduti sul lavoro in quel triste 8 agosto 1956
Una speciale celebrazione per ricordare le vittime della miniera di Marcinelle, si è svolta sul sito della tragedia, in Belgio. L’incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica, provocò la morte di 262 persone, circa la metà lavoratori italiani. Presente alla celebrazione in veste di Consigliere della Provincia di Potenza anche Muro Lucano Giovanni Setaro, Sindaco di Muro Lucano, insieme al Presidente del Consiglio comunale Lucia Lombardi e all’Assessore Maria Teresa Margiotta. «Siamo sul sito di Bois di Cazier, poco distante dalla città di Charleroi per ricordare ed onorare le vittime che persero la vita nella miniera di carbone di Marcinelle nel 1956. Tanti gli Italiani ed i lucani affamati di futuro che lasciarono i loro cuori nella nostra Italia ed offrirono braccia e gambe alla meravigliosa terra belga dove trovarono lavoro ma anche la morte -asserisce Setaro – Quelle vite spezzate diedero origine ad un seme che oggi ha sviluppato radici profonde e che legano indissolubilmente Italia e Belgio nel ricordo di quella tragedia targata 1956. Un grazie particolare al Cav. Vincenzo Mentino e alla Comunità murese per l’accoglienza, all’ Associazione Muro Lucanese di Charleroi, all’Associazione L’amical des Mineurs des charbonnages de Wallonie e al Console Generale d’Italia Pier Attinio Forlano». «L’emigrazione dei nostri connazionali e il sacrificio che questa ha comportato hanno segnato l’identità dell’Italia e anche lo stesso processo d’integrazione europea» il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Le storie di questi lavoratori sono l’espressione della volontà di riscatto, del coraggio e della tenacia di intere famiglie che, nel secondo dopoguerra, lasciarono il loro paese d’origine per cercare un futuro migliore – asserisce la Presidente del Senato Elisabetta Casellati – Il loro sacrificio e la loro determinazione hanno dato un contributo fondamentale alla costruzione dell’Italia di oggi e al rafforzamento delle radici della stessa Unione Europea. Guardiamo dunque a quel passato doloroso con la consapevolezza che i vincoli di solidarietà tra persone e popoli, e un rinnovato sentimento di condivisione e reciproca fiducia, ci consentiranno di affrontare le sfide così complesse del nostro presente». «Come ogni anno -dichiara il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli- mi ripeto e mi dispiace doverlo fare, in questa giornata di ricordo e riflessione, sul lavoro e i suoi martiri, vorrei dedicare un pensiero anche alle troppe vittime del lavoro in Italia, praticamente ogni anno abbiamo una Marcinelle trimestrale. Il miglior modo per ricordare i nostri ‘martiri’ del lavoro è fare di più per aumentare la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro e abbassare queste tragiche cifre sulle morti bianche». Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda i corregionali che persero la vita «con affetto e riconoscenza perché sono il simbolo di un Veneto che, contrariamente a quello che qualcuno vuole far credere con scopi politici, ha conosciuto la povertà e il sacrificio e non è insensibile alle difficoltà altrui» nell’anniversario della tragedia mineraria». Querelle invece è nata tra la leader di FdI Giorgia Meloni e il Segretario del Pd Enrico Letta. Per Meloni «Letta ha annunciato la sua partecipazione alla Commemorazione. Un gesto che apprezzo, sinceramente e che a Marcinelle ha portato anche me in anni passati, perché quella tragedia è un tassello della nostra vicenda nazionale e di una necessaria memoria storica condivisa. Ma – sottolinea – non credo sia difficile notare come il quadro “allora” fosse radicalmente diverso da quello dell’attuale situazione dell’immigrazione verso l’Italia. Qui e oggi, accanto all’immigrazione regolare, fatta di milioni di stranieri che si sono integrati positivamente nella nostra società e che meritano il nostro apprezzamento, da anni conosciamo ingenti flussi di immigrati irregolari che i governi di sinistra (o ai quali la sinistra ha partecipato) non hanno mai saputo né voluto arginare». Non è mancata la risposta di Letta: «Chi si candida a Presidente del Consiglio deve sapere che bisogna unire e non dividere il Paese. Io sono fiero di essere a Marcinelle nel rispetto dei nostri connazionali morti qui, per onorare la loro memoria e per parlare di futuro, un futuro in cui l’immigrazione e l’emigrazione non possono avere l’esito che si ebbe 66 anni fa.