STELLANTIS, GALELLA: «LA POLITICA EUROPEA DOVRÀ PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLE SCELTE FATTE»
La Regione aderisce al gruppo dei territori che producono auto costituito per chiedere all’Eu di «offrire strumenti adeguati per accompagnare questa fase straordinaria»
All’indomani dello sciopero dei lavoratori del comparto della logistica che operano per l’indotto della multinazionale dell’automotive Stellantis di San Nicola di Melfi, un settore che, hanno denunciato i sindacati, «sta subendo licenziamiti e ne rischia altri, a causa delle procedure di “semplificazione” che sono state attivate dall’azienda». E dopo l’incontro avvenuto a Potenza – in via Verrastro – tra il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi insieme con le organizzazioni sindacali e le autorità istituzionali lucane, al cui tavolo sono state varate tutte le soluzioni possibili –a partire dagli ammortizzatori sociali – per proseguire con le politiche energetiche e infrastrutturali per far sì che «la transizione non la paghino i lavoratori dello stabilimento della Stellantis e la Città di Melfi nonché il futuro di tutta la Basilicata». Ecco che giungono ulteriori iniziative volte alla ripresa, come ha spiegato in anteprima a Cronache l’assessore regionale con delega anche alle Attività produttive e al Lavoro Alessandro Galella: «Abbiamo aderito come Regione Basilicata al gruppo di regioni europee, che mette insieme tutti quei territori che producono auto in Europa, costituitosi – spiega l’assessore – per chiedere all’Eu, vista la scelta di produrre nonché di imporre ai produttori di auto solo auto elettriche, di farsi carico anche di tutte le conseguenze che questa scelta avrà non solo sulla Stellantis e su tutte le aziende che producono auto direttamente, ma anche su tutto l’indotto dell’automotive che in Europa è una realtà immensa». «Riteniamo – prosegue Galella – che questo sia il primo passo importante per far prendere le responsabilità alla politica europea nonché a quella nazionale, con le annesse conseguenze che si stanno riversando sui territori e che, a cascata, stanno incidendo sui posti di lavoro anche qui in Basilicata. Chiediamo, dunque, di offrire strumenti adeguati ed economici per avviare e accompagnare questa in-credibile fase di transizione della produzione di auto». Per quanto riguarda invece il Governo di Roma, dopo l’annuncio del governatore Bardi di attivarsi quanto prima per «presentare la situazione anche al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi», ecco le altre novità all’orizzonte: «Attaverso gli assessori delle Attività produttive di tutte le Regioni che vedono la presenza della Stellantis sul territorio – spiega Galella – stiamo producendo un documento per chiedere al prossimo Governo nazionale di prevedere un Decreto Legge a tutela di tutti i posti di lavoro che si perderanno per la produzione di auto full electric – elettriche al 100% – e per le scelte della Stellantis di internalizzare i servizi». Sicchè, mentre dai piani alti di Stellantis filtrerebbe la notizia di oltre 4 mila esuberi temporanei la Regione Basilicata fa più che bene a scende ora in campo con un coordinamento pure tra le altre regioni sedi di stabilimenti produttivi, allo scopo di definire strategie e interventi urgenti a supporto dell’occupazione, «Riteniamo che – evidenzia l’assessore regionale Galella – debba essere messo a disposizione di tutto l’indotto e di tutti gli operai che andranno via o che perderanno il posto di lavoro a causa delle politiche industriali della Stellantis un Decreto Legge che possa tutelarli e accompagnarli, magari coprendo anche investimenti importanti in questo settore, e per cercare di dare nuovi posti di lavoro». Una linea d’azione comune , dunque, da sottoporre all’attenzione del Governo nazionale, sia a quello guidato da Draghi sia a quello futuro (le elezioni politiche avranno luogo il 25 settembre 2022, ndr). Infine, in merito alla competenza della Regione, la Giunta costituirà una task-force nell’ambito della crisi aziendale e occupazionale del centro produttivo lucano. Professionisti esterni con un idoneo bagaglio di competenze ed esperienze presteranno contributo, poiché il ridimensionamento del settore automotive avrà un impatto sulla Basilicata intera, economica quanto sociale.