ADDIO AI COMIZI SIMBOLO DI DEMOCRAZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE È SOLO SLOGAN
Scomparsi i candidati poco capaci di esporsi su di un palco c’è spazio solo per i leader che intervengono su social e tv, rigorosamente senza contraddittorio
Nella memoria storica corrente, il mese di settembre è stato sempre collegato all’armistizio; nel futuro, lo sarà per il 25, data della consultazione nella quale è data per vincente la Destra, ed in cui cambierà radicalmente la nostra posizione nel mondo. Avremo un Governo amico di Trump, Orban, Bolsonaro e dei tanti autocrati al potere, (forse ..sotto sotto) anche di Putin e di XiJinping (per il quale, il mutare degli equilibri in Usa ed in Eu auspicato dal Secondo costituirebbe il momento irrepetibile per invadere Taiwan). Un Governo presieduto dalla Meloni, che si dice conservatrice in senso liberale, ma che -come dichiarato da FdI nelle Sedi ufficiali (articolo di Cerasa sul Foglio del 10/8)- nazionalizzerebbe sia la Rete unica internet (tramite Cassa DDPP) e sia- ove Draghi non riuscisse a venderla entro pochi giorni- la stessa ITA (l’erede di Alitalia, costata a tutti noi centinaia di miliardi perché Berlusconi volle trattenerla ed affidarla ai “capitani coraggiosi”). Ci avviamo dunque ad una chiusura sovranista ed antieuropea cui la Lega sommerà l’Autonomia di Lombardia e Veneto (scritto nel Programma); la quale ovviamente “butta a mare” definitivamente il Mezzogiorno. Tutti questi propositi, se noti ed oggetto di riflessione dagli stessi Conservatori meridionali, potrebbero allontanare i loro voti dalla Destra; è invece vincente anche qui. In Basilicata, e si appresta a gioirne! Come spiegarlo? Pesa certamente il clientelismo della Regione, che -non a caso- ha retta di approvare la legge sul gas “a tutti” (cosa non vera forse persino illegale, e di chiaro stampo borbonico!); pesa moltissimo l’assenza di alternativa, frequente nell’evanescenza dell’Opposizione: nello sfarinarsi della Sinistra e, su tutti i versanti, della forma partito quale prevista dalla Carta. Ma pesa al fondo la dinamica culturale propiziata dal fatto che la Politica si è trasferita nel “metalinguaggio”: sulla comunicazione affidata ai media, che “nasconde” le notizie a gran parte di noi. Privi di dimestichezza con il web, noi non attiviamo approfondimenti discussioni o dibattiti, perché non siamo abituati o inclini al ragionamento per giungere alla comprensione di una materia complessa! Nella migliore delle ipotesi, seguiamo la Televisione, come ai tempi che anche i colti seguivano Aristotele: l’”ipse dixit” di allora vale come “l’ha detto la Tv” di oggi. Si lascia così lo spazio all’interesse immediato (del “favore” ricevuto per amicizia) ed al rapporto personale: giammai a quel sentimento di “socialità” che scattava nell’effervescenza dei Comizi, quando l’oratore riusciva a dimostrare la sua tesi ed a suscitare convinzioni sorrette da entusiasmi e passione! Di più, il Comizio consentiva di selezionare i Candidati, di capire chi fosse più capace di rappresentare la “posizione” che era riuscito a far capire all’uditorio, solidarizzatisi tutti emotivamente! E’ oggi immaginabile che sui palchi allestiti per le nostre varie manifestazioni estive si configuri un qualche Comizio e dunque un qualche Candidato in grado di “convincerci con ragionamento e passione”, perciò degno del nostro voto? C’è qualcuno dei nostri vari Rappresentanti che si riesce ad immaginare impegnato in una operazione del genere? Al massimo, si arriva in una piazza (e magari su di una spiaggia) già con un gruppo di sostenitori che annuisce ed applaude al <Capo> che dichiara le “sue verità”: poi riprese da Tv e Web, a “formare l’opinione pubblica”. Il consenso scaturisce così dall’efficacia dello slogan, dalla predisposizione amical-clientelare, persino dall’aspetto del Capo: magari dal suo ruolo dirigente di una squadra di calcio o dalla sua in Parlamento o nei nostri Enti Territoriali da frequenti “dichiaranti”, quasi di sicuro nemmeno capaci di esporsi su di un palco e timorosi di fischi e pernacchie! Fra i tantissimi motivi per i quali i Comizi non sono più di moda, c’è dunque anche il fatto che i protagonisti non li vogliono, cambiata la Politica ed il modo stesso di farla, nelle ultime comunali la metà degli elettori si è forse disinteressata anche per questo: per non esser stata coinvolta! E’ probabile si trattasse in buona parte di coloro che avrebbero voluto scegliere, ragionando ed entusiasmandosi, in un Comizio? E -dunque- anche per questo deficit di democrazia sarà storico il prossimo 25 di settembre?
DI NICOLA SAVINO
GIÀ SOTTOSEGRETARIO DI STATO