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COME LA SICILIA PUÒ CONDIZIONARE LA BASILICATA: EFFETTO DOMINO MUSUMECI

Le nuove alleanze rendono ancora meno pronosticabile l’assegnazione del terzo seggio sul proporzionale alla Camera

Manca poco alla presentazione delle liste ma dalle segreterie dei partiti non emergono indiscrezioni. Le voci che corrono sono a livello di pettegolezzo, si diffondono e vengono superate il giorno dopo, si nascondono e riemergono velocemente senza nessun riscontro.

LA LEGGE ELETTORALE

Al Senato, dei tre seggi assegnati alla Basilicata, appare chiaro che i due sul proporzionale verranno assegnati uno ciascuno a Fratelli d’Italia e Partito Democratico, mentre il terzo seggio spetterà al vincitore della sfida uninominale nella quale appare in evidente vantaggio il centrodestra. Diverso il discorso alla Camera dei Deputati. Infatti, mentre al Senato l’elezione è regionale, alla Camera i quozienti e i seggi vengono assegnati su base nazionale. Qui il discorso si complica. Il quoziente pieno è il 33,3%, cifra irraggiungibile da chiunque (almeno stando ai sondaggi), quindi, i seggi verranno assegnati sui “resti”, con il meccanismo diabolico del “flipper”. Sondaggi alla mano, il seggio più probabile è quello di FdI. Il partito della Meloni, infatti, si trova nella favorevole condizione di essere il primo partito nei sondaggi in Basilicata, il primo partito in Italia e di essere candidato a vincere le elezioni. Condizione questa che favorisce una prognosi favorevole all’elezione del capolista della Meloni. Il secondo seggio probabilmente verrà assegnato al Partito Democratico, secondo partito sia in Italia che in Basilicata. L’unico rischio che corrono sia il candidato del Pd che quello di FdI è che i due partiti esauriscano i propri quozienti elettorali prima di arrivare a quelli lucani, oppure che i tre seggi lucani vengano assegnati alle formazioni minori. Può accadere, infatti, che nell’attribuzione dei seggi alle varie liste, gli altri partiti, raggiungendo un risultato in Basilicata più alto della media nazionale, ottengano il seggio attribuito prima dell’attribuzione dei seggi a FdI e Pd. Un’ipotesi molto residuale che può realizzarsi soltanto se FdI o Pd in Basilicata raggiungano un risultato molto più basso della media nazionale e tre degli altri partiti raggiungano percentuali molto più alti della media nazionale. Proprio questo strano e articolato meccanismo di assegnazione dei seggi rende complesso prevedere a chi vada il terzo seggio.

UNA ROULETTE RUSSA

La corsa al terzo seggio è chiaramente un “terno al lotto”, quasi imprevedibile. Chi pensa che verrà assegnato a chi arriva terzo si sbaglia. Potrebbe tranquillamente accadere che chi arriva terzo in Basilicata veda l’elezione di chi arriva dietro di lui nella sua Regione. Non è da escludere l’ipotesi che la lista arrivata terza in Basilicata, abbia già esaurito il numero di eletti da assegnare a livello nazionale, oppure che la percentuale del quarto nella nostra regione sia di molto superiore alla media nazionale del suo partito. Un rebus complicato che rende contendibile il terzo seggio al proporzionale almeno a Lega, Forza Italia, Azione-Italia Viva e Cinque Stelle e, forse, anche a qualcuno dei piccoli del centrodestra se riusciranno a trovare un candidato in grado di sfondare, superando i confini del suo elettorato. Al maggioritario verrà eletto chi vincerà la sfida uninominale.

MUSUMECI E BARDI

Se il battito delle ali di una farfalla può determinare un uragano dall’altra parte del mondo, la rinuncia di Musumeci alla Presidenza della Sicilia può portare Bardi in Parlamento. Da Roma si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero il Generale candidato all’uninominale per uno dei due rami del Parlamento. La rinuncia di Musumeci alla candidatura in Sicilia su pressione di Forza Italia e Lega ha, infatti, fatto terminare il principio del-la “riconferma degli uscenti” e, oggi, FdI chiede un riequilibrio delle candidature alle Presidenze delle Regioni determinato dai voti e dai sondaggi. Immaginando che i sondaggi vengano confermati dai voti, a FdI spetteranno 11 candidati Presidente in tutta Italia, a Forza Italia 4 o 5. Bardi non è in cima alle richieste di Forza Italia mentre FdI e Lega non avrebbero alcuna voglia di riproporlo alla Presidenza della Regione. Quella verso Roma sarebbe una comoda via di fuga per il Generale e consentirebbe a Lega o FdI di prendere la Presidenza della Regione Basilicata pochi mesi dopo la vittoria elettorale. L’accelerazione sulla legge per il gas gratis ai lucani rientrerebbe brillantemente in questa strategia elettoralistica di Bardi, anche se il beneficio tangibile per i lucani solo il prossimo inverno, potrebbe essere anche l’indicatore di una volontà per il bis. Ma questa e’ un’altra storia di cui parleremo nelle prossime tappe.

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