SPERANZA NON SI CANDIDA IN BASILICATA IL POTENTINO CORRERÀ DI NUOVO IN TOSCANA
Con i pochi posti a disposizione non c’è il rischio sia candidato qui, ma resta l’ipotesi dell’oriunda D’Elia
Il potentino Roberto Speranza, il Ministro della Sanità, protagonista della lotta alla pandemia, non toglierà un posto ai colleghi alleati lucani. Insieme a Marco Furfaro, l’ex Sel, membro della direzione Pd, infatti, avrà uno dei seggi così detto sicuro in Toscana. Toscana che diventa posto sicuro per un alleato di primo piano (nella lista unitaria Democratici e progressisti) e un dem. Un po’ come era stato già nella scorsa tornata elettorale quando in Basilicata non scatto il seggio per l’enfant prodigie della politica lucana. Roberto Speranza, ministro della Salute, segretario di Articolo Uno, correrà dunque in Toscana al plurinominale alla Camera nel collegio Firenze-Pisa. Marco Furfaro, nato a Pistoia, cresciuto ad Agliana, già eurodeputato, attuale responsabile nazionale del Pd per i rapporti con movimenti e associazioni, tifoso della Fiorentina, sarà invece capolista del plurinominale del collegio Prato-Pistoia-Lucca alla Camera. Il centro sinistra può tirare quindi un sospiro di sollievo. Con i pochi posti rimasti dopo il taglio dei parlamentari, i due seggi contenibili sul proporzionale a Camera e Senato in Basilicata non dovranno ospitare Speranza. Anche se resta il problema che in questi giorni ha raccontato Cronache che la Basilicata possa diventare a sua volta piattaforma di atterraggio per un’altra paracadutata, l’oriunda Cecilia D’Elia, già assessora al Comune di Roma entrata in parlamento con le suppletive del 2022. Una ipotesi più volte raccontata da queste colonne e che mai nessuno ha smentito, nella diretta interessata, nei vertici del partito democratico. Per quanto il baby segretario regionale, La Regina, pare aver scelto la via del silenzio perché starebbe brigando lui stesso con il suo capo bastone Provenzano per farla a tutti ed essere lui il candidato calato dall’alto.
TOSCANA PARACADUTE D’ITALIA
Ne sono attesi altri due di paracadutati in Toscana (o forse uno solo dalla coalizione) nelle liste ufficiali che devono essere consegnate entro il 22 agosto. Dall’altro giorno la segretaria toscana Simona Bonafè è a Roma per il confronto continuo con il Nazareno per stilare la lista definitiva dei candidati. Obiettivo: portare avanti le istanze che sono arrivate dalle federazioni locali amalgamandole, inevitabilmente, con le esigenze di Roma. Un’altra novità arrivata ieri riguarda il senatore Andrea Marcucci. Come annunciato da La Nazione il segretario Letta gli ha proposto, in quanto da più di 15 anni in Parlamento e quindi in “deroga”, un collegio uninominale. Quello di casa, a Lucca, è ad altissimo rischio. Marcucci avrebbe deciso quindi di non candidarsi in quanto preferiva il listino proporzionale. Le liste toscane sono ancora in movimento, come quelle di tutte le altre regioni: si chiuderanno tra venerdì e sabato, molto probabilmente solo nella nottata tra sabato e domenica (giorno della direzione nazionale).
LA SITUAZIONE DEL COMPAGNO ROSSI
Nel frattempo è molto caldo il clima tra la sinistra dem toscana e il vertice del partito. Ieri il Circolo Europa di Firenze, di cui fa parte Enrico Rossi, gia’ fedelissimo di Speranza che accolse il ministro nel suo collegio l’altra volta, ha detto sì alle candidature di Emiliano Fossi e Federico Gianassi e messo le mani avanti su alcune riconferme con un lungo post su Facebook (condiviso anche dal segretario fiorentino dem Andrea Ceccarelli): «In questo momento drammatico, in cui ogni scelta dev’essere fatta per conquistare il voto “strada per strada, piazza per piazza, casa per casa, fabbrica per fabbrica…”, leggiamo le proposte di candidatura di deputati e senatori uscenti protagonisti della stagione del 18,5 %, la stagione fallimentare del Partito democratico, della cesura con il proprio popolo e dell’abbandono del suo elettorato».