PARACADUTE E-E-E-E-E-E-E
Tacco&Spillo
Non abbiamo certo risparmiato critiche al governatore Vito Bardi anche in ragione della sua stanzialità campana, peraltro positivamente ridotta a tutto vantaggio del lavoro sulla Basilicata, ma dopo essere stato ripetutamente infilzato dalla sinistra revanscista che ormai tiranneggia il PD lucano verso cupidigie dalemiane oltre che dai finti fustigatori del M5S, ci si aspetterebbe almeno un po’ d’onore e di coerenza riparativa per la loro lingua sfacciata ed il torcicollo etico, peraltro in offesa al valore stesso di essere lucani. Ora a darne triste prova ci pensa il trio pestifero dell’Italia peggiore targata Letta, Conte e Berlusconi che in una complicità quasi comica hanno considerato la povera Basilicata un paracadute buono soltanto a sbrigare le loro porcherie di corrente che altrove faticavano a quadrare. Così dopo l’autolesionismo twittaiolo del segretario regionale dem Raffaele La Regina, peraltro autore di una magnifica giravolta rinunciataria, l’omicidio premeditato alle donne democratiche ed il veto lunare e pieno d’illiberalità a Marcello Pittella, arriva in un baleno il ripescaggio di Amendola, napoletano, dalemiano, orlandiano, speranziano, collezionista di sconfitte e mancate elezioni e messo al terzo posto in Campania coi crampi del povero Alessandro Genovesi, leader della Fillea-Cgil, che gli invocava invece il diritto ad una sinistra esistenza. Eppure come se non bastasse a calpestare l’orgoglio dei lucani ci pensano anche le sciagurate conferme della veneta berlusconiana Casellati, del tarantino contiano Turco e dulcis in fundo del campano Di Maio. Canta Giulia Luzi: “E adesso volo e non ho limite e se mi spingi verso il margine non cado stanne certo sono il mio paracadute e-e-e-e-e-e-e”.