L’EX SCUOLA “TORRACA” IN PIENO DEGRADO NELL’ATTESA DI UN PROGETTO CHE NON PARTE
Altro tour di Cronache tra edifici abbandonati e riqualificazioni sospese. Per rimettere in sesto l’istituto nel centro di Potenza finanziati 11mln di euro. Il Piano c’è, ma quando il via?
Apparentemente è una scuola non più utilizzata chiusa con tanto di cancello e lucchetto, in realtà pare sia stato un luogo più frequentato di notte che di giorno in città, all’interno di quel grande edificio, ben 9 piani, che è la scuola Torraca di Potenza in via Beato Bonaventura. Aule che appaiono ad oggi ridotte in stato di abbandono e degrado nonché vandalismo, lasciate al tempo così com’erano all’atto del trasferimento della scuola. E non pare affatto il risultato di una sola incursione notturna. Qui ci avranno bivaccato tante volte. E per passare il tempo hanno distrutto tutto quanto capitava a tiro: finestre, banchi, lavagne, armadi, cattedre, porte. Entrare nell’ex scuola Torraca di Potenza significa imbattersi in tutto quello che il vandalo è capace di fare, lasciando dietro di sé soltanto desolazione. E interrogativi. Quelli che inevitabilmente ci si pone di fronte a tanto degrado e abbandono: perché la storica Torraca è ridotta in questo stato? La più volte annunciata ristrutturazione che fine ha fatto? Perché non si è pensato di attivare un sistema di videosorveglianza per tutelare quello che resta un bene comune? Anziché stare a contare oggi i danni provocati nell’ex Torraca. Che sono tanti. Quale futuro, dunque, per l’edificio che ospitava la scuola Torraca? Si tratta di un immobile comunale che è in attesa di essere riqualificato per quello che rappresenta per la storia recente del capoluogo tutto e del suo centro storico in particolare e per quello che può significare in prospettiva per la parte antica della città. Siamo di fronte a un edificio di pregio, che necessita di interventi importanti, ma che può svolgere un ruolo decisivo nell’ambito dello sviluppo economico del cuore del capoluogo. Nelle sue decine di aule, nelle sue due palestre, nella sua enorme aula magna, nei suoi piazzali, quello posto all’ingresso e quello posto nella parte inferiore dell’edificio, nei suoi molti locali deputati a uffici di segreteria, uffici amministrativi e uffici di presidenza, si sono formati, hanno giocato, hanno lavorato con dedizione e profitto, non solo migliaia di studenti, ma anche presidi, docenti, impiegati, personale ausiliario. Una moltitudine di persone che contribuiva, non solo a rendere più viva la parte antica di Potenza sotto tutti i punti di vista, da quello socio-culturale a quello economico, da quello del costume e del colore a quello formativo e intellettuale, ma che a far sì che i potentini potessero sentirsi maggiormente protagonisti della loro città e dei suoi pochi e per questo preziosi spazi. L’edificio è stato chiuso per effetto dell’accorpamento di plessi scolastici e aveva qualche problema di infiltrazioni d’acqua, ma non era inagibile. All’epoca furono stanziati 200 mila euro per sistemare il tetto, ma probabilmente quei soldi sono stati utilizzati per ripulire le facciate. Risultato: il problema delle infiltrazioni pare non essersi risolto e con il passare del tempo, complice il lavoro certosino dei vandali, la spesa necessaria per rimettere in sesto la scuola è aumentata in maniera esponenziale. Stando all’ultimo progetto in essere, grazie ai fondi stanziati dal Pnrr, dovrebbero essere 11 i milioni di euro previsti per l’abbattimento e la ricostruzione dell’istituto di via Bonaventura. Il nuovo stabile dovrebbe accogliere gli alunni che ora sono ospitati in un palazzo in via del Popolo, in futuro probabilmente destinato agli uffici comunali. Con il nuovo edificio, saranno inoltre realizzati dei parcheggi interrati: stando al progetto sulla carta, la nuova struttura sarà dotata da un parcheggio su due livelli interrati per un numero di 124 posti auto di cui 6 per portatori di handicap e 5 posti moto, da una ludoteca intelligente su quattro livelli di circa 3.000 mq oltre che da una Scuola Media su tre livelli di 12 aule per 300 alunni con annessa biblioteca pubblica. Il suo sviluppo complessivo dovrebbe essere di 6 piani a valle e di 3 piani a monte rispetto alla via Manhes, comunque con altezza molto più contenuta rispetto a quella esistente che restituirà in tal modo la percezione dall’esterno della città, di parte dello skyline del centro storico, mentre dall’interno della città quello del panorama della montagna e della campagna circostante. Azioni che dovranno essere eseguite e rendicontate entro il 2026, quindi i tempi sono decisamente ristretti, vista la sottile arte della procrastinazione a cui la Giunta Guarente ci ha abituato. Da un lato, un limite ma, dall’altro, una grande opportunità del Pnrr che in brevissimo tempo permetterà, almeno sulla carta, di cambiare volto, ad oggi troppo trascurato, alla città capoluogo di regione.