CANDIDATI A KM ZERO E LUCANIZZATI, AMENDOLA RICOMINCIA DA LUONGO
Le aspirazioni Verdi e le delusioni materane. Imma Tataranni spostata a causa delle elezioni politiche. Il dem si reca alla tomba di Antonio che anche da morto resta un simbolo. Alle 20.30 sarà a Cronache Tv per confrontarsi con Coviello e Polese
Elezioni politiche in Basilicata, rappresentanze ridotte e molte postazioni blindate assegnate a candidati paracadutati da ogni parte d’Italia. Logica di appartenenze e di conoscenza di territorio imporrebbero di puntare sui rappresentanti del popolo lucani scelti a chilometro zero rubando la formula alla gastronomia. Considerata la partita per chi viene di fuori si stanno modellando le tecniche di lucanizzazione del candidato straniero. Vediamo come.
L’ECUMENICA PRESENTAZIONE DELLA CASELLATI VIEN DA PADOVA
La presidente del Senato, Maria Elena Casellati, che voleva concorrere nel suo Veneto ha metabolizzato la decisione di vertice di essere stata mandata a candidarsi tra Baragiano e Metaponto e ha iniziato la sua comunicazione. Breve comunicato di presentazione e tweet secondo caratteri prescritti da regolamento. Sul suo profilo ufficiale videografica con sfondo di dettaglio da corazziere, firma autografa e claim da ufficio turistico elettorale: «Onorata della mia candidatura in Basilicata, una terra antica, ricca di storia, cultura e risorse economiche». Il mantra di Forza Italia è stato che la presidente del Senato può vincere ovunque. Numeri dei like bassini(150 fino al tardo pomeriggio) e molte ironie legata alla vicenda dei voli di stato (124 volte in 11 mesi si era alzato l’aereo blu per le destinazioni del Presidente) in una regione priva di aeroporti, gap storico nella vicenda dei trasporti lucani. Percorso che inizia in salita sul gradimento locale e che sarà presto corretto dai numerosi strateghi della comunicazione azzurra.
AMENDOLA SULLA TOMBA DI LUONGO
Approccio diverso invece da parte del sottosegretario Pd, Enzo Amendola, che ha visto risolvere il suo destino personale grazie al ritiro forzato del segretario regionale Raffaele La Regina, candidato a chilometro zero caduto sulle passioni giovanile della questione palestinese. Amendola, ad un mese del voto, arrivato subito a Potenza, si è recato, simbolicamente, sulla tomba del compianto Antonio Luongo, padre putativo del riformismo lucano, con relativa foto di opportunità social scrivendo nel suo post: «Ho voluto portare un saluto alla tomba di Antonio Luongo, un caro compagno, un riferimento per tutta la comunità democratica lucana. La sua passione politica guiderà i nostri passi in questa sfida, per la Basilicata e per il Paese». Amendola si appella alla comunità politica da cui proviene. Da segretario regionale campano ha partecipato alle convention a forte trazione dalemiana che si tenevano in Basilicata quando era feudo biancorosso di quel Partito regione che fu e che ha quasi sempre visto in Luongo un centro di gravità permanente. Ma soprattutto ad Amendola non sono sfuggiti i riferimenti in rete che abbiamo letto nelle convulse giornate di presentazioni delle liste quando in molti hanno scritto: «Ci voleva Antonio Luongo». Ed oggi, anche da morto, il parlamentare che era più dirigente di raccordo tra periferia e Roma, torna da rappresentante di un Pantheon ideale ad essere ancora nodo gordiano di un nuovo percorso. L’atto simbolico ha preceduto la prima riunione operativa di Amendola con candidati e dirigenti a Potenza che insieme alle parole d’ordine di prammatica nel resoconto del sottosegretario si conclude con «Inizia il cammino, teniamoci in contatto». Se sono rose riformiste e lucane fioriranno. Ne discuteremo stasera a “Oltre il giardino” che vedrà Amendola confrontarsi con il candidato del Terzo Polo, Mario Polese e Tommaso Coviello di Fratelli d’Italia.
RITORNA SALVINI DA CANDIDATO
Oggi il capitano della Lega, candidato in Basilicata, passa da Picerno per una manciata di selfie e di interviste. Non è più quello che mobilitava grandi masse, ma il Matteo verde sa come si fa. Un po’ spompata la propaganda per le sue antiche tirate antimeridionali, il vero problema del segretario è ricomporre un partito lucano dilaniato da contrasti, polemiche, e ambizioni personali molto ipertrofiche. Tra l’altro la concorrenza interna con Fratelli d’Italia anche qui è in salita.
ROSA A CHILOMETRO ZERO E MATTIA FRUSINATE
Uomo forte a chilometro zero dei meloniani lucani, l’ex assessore Gianni Rosa da Avigliano e padre operativo della destra di Basilicata, che ha resistito a defenestrazioni e attacchi interni. Un posto blindato assegnato da via della Scrofa a Roma e scongiuri da meridionale nei confronti di chi lo lo saluta già con l’appellativo di senatore. Ben diversa la territorialità di Aldo Mattia, lucano come ex dirigente di Coldiretti e frusinate invece di anagrafe. Vittima di fuoco amico del consigliere regionale Giovanni Vizziello, già fuoriuscito da Fratelli d’Italia con cui era stato eletto e approdato alla Lega, da cui si è recentemente sospeso sempre per questioni di candidature. Ha mandato a dire: «Fratelli d’Italia in Basilicata avrebbe potuto candidare chiunque, rispettando il criterio della territorialità e della militanza». Vento in poppa a destra ma confusione e dissenso non ne mancano.
CAIATA E LA QUESTIONE MATERANA
È considerata in Fratelli d’Italia a chilometro zero la candidatura del parlamentare uscente, Salvatore Caiata, che alla precedente tornata fece il pieno come Cinque stelle, anche se in passato l’imprenditore a Siena era stato coordinatore locale della Casa delle libertà. Caiata è anche candidato molto identitario, considerato che è stato in un recente passato presidente del Potenza Calcio. A Roma hanno ragionato molto sulla collocazione ma non hanno potuto fare altro visto che a differenza dell’altra volta non esiste più il collegio di 74 comuni del solo Potentino, ma quello unico che abbraccia l’intera regione. Tra l’altro a Matera l’aria di secessione regionale non si è mai sopita come ha dimostrato la recente uscita del movimento “Matera si muove” da sempre favorevole ad un accorpamento del proprio territorio con la Puglia richiamando ragioni storiche e di opportunità di sviluppo economico. Chi ragiona con numeri e percentuali comunque fa notare che la striminzita e ridotta nuova rappresentanza lucana difficilmente avrà eletti di quella provincia.
I SOGNI DI GLORIA DEI VERDI LUCANI
Nell’uninominale della Camera per il centrosinistra è stato candidato Francesco Pietrantuono da Melfi, ex assessore regionale in quota Verdi che non nasconde ambizioni e possibilità. Uno dei candidati a chilometro zero che al momento non ha avuto grandi visibilità mediatiche ma che con il suo staff si considera eleggibile. Tra i candidati a chilometro zero verdi anche il capolista del proporzionale, DonatoLettieri, da sempre impegnato su questioni ambientali ed energetiche, e figlio d’arte considerato che il papà Mario è stato deputato e sottosegretario del governo Prodi.
ANCHE IMMA TATARANNI VITTIMA DELLE ELEZIONI
Niente paura. Vanessa Scalera, l’attrice diventata celebre interpretando il sostituto procuratore Irma Tataranni non è stata candidata in Basilicata, e quindi non dobbiamo scervellarci a chiederci se è a chilometro zero o paracadutata. La fortunata serie era stata programmata su Rai uno il 22 settembre. Ma quella sera, al netto di come si svolgerà il confronto tra i big delle principali coalizioni, l’ammiraglia Rai ha previsto in prima serata la trasmissione elettorale di Bruno Vespa. Tataranni e le sue ambientazioni lucane rinviate ad altra data di palinsesto. Grandi delusioni tra i milioni di telespettatori che amano la fiction che mescola trama rosa con quella nera. Vedranno il confronto elettorale?
Paride Leporace