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DOPO COVID-19 E VAIOLO DELLE SCIMMIE, È TORNATO ANCHE IL VIRUS WEST NILE TRASMESSO TRAMITE LE PUNTURE DI ZANZARE

West Nile virus, Pan: «L’infezione umana è nell’80% dei casi asintomatica. Le possibilità di sviluppare forme neuroinvasive è inferiore all’1%»

WEST NILE VIRUS

 

CREMONA – Sono undici i casi di Febbre dal Nilo confermati in Lombardia. Le diagnosi a lunedì 8 agosto, rende noto l’assessorato regionale al Welfare, sono state confermate dai due laboratori di riferimento, l’Irccs di Pavia e l’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano.
Quattro sono gravi e neuroinvasivi, con pazienti che presentano sintomatologie neurologiche come la meningoencefalite;

tre sono casi non gravi, e i restanti sono donatori asintomatici identificati tramite screening sulle sacche di sangue.

In Lombardia «è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale – assicura l’assessore al Welfare, e vicepresidente della Regione, Letizia Moratti – Vengono monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini»

Si tratta di un «sistema efficace che ci consente di monitorare costantemente e dettagliatamente la situazione»

L’uomo può essere infettato a seguito della puntura di zanzara e, in oltre l’80% dei casi, l’infezione è asintomatica; nel restante 20% i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale.

Nello 0,1% dei casi l’infezione virale può provocare sintomi di meningite o meningo-encefalite.
Non esiste una terapia specifica.


West Nile, morto 70enne a Castelverde (Cremona): è la seconda vittima del virus in Lombardia
West Nile, morto un uomo di 70 anni nel Cremonese
Cardiopatico, deceduto dopo una settimana in terapia intensiva
Morto un uomo di 70 anni nel Cremonese: non era West Nile

Virgilio Villa era residente a Castelverde: cardiopatico, era ricoverato da una settimana in terapia intensiva

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome).
Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.
Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.

Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Incubazione e sintomi

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Diagnosi

La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), pertanto la positività a questi test può indicare anche un’infezione pregressa. I campioni raccolti entro 8 giorni dall’insorgenza dei sintomi potrebbero risultare negativi, pertanto è consigliabile ripetere a distanza di tempo il test di laboratorio prima di escludere la malattia. In alternativa la diagnosi può anche essere effettuata attraverso Pcr o coltura virale su campioni di siero e fluido cerebrospinale.

Prevenzione

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:

  • usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
  • usando delle zanzariere alle finestre
  • svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
  • cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
  • tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Terapia e trattamento

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

C’è è una prima vittima del West Nile in provincia di Cremona. La comunicazione, all’amministrazione comunale di Castelverde, paese nel Cremonese, è arrivata in queste ore da parte di Ats Val Padana. Si tratta di un uomo di 70 anni, Virgilio Villa, residente nella frazione di Marzalengo, già provato da un quadro clinico difficile e con un sistema immunitario compromesso. Il virus trasmesso dalle zanzare gli è stato fatale. Il sindaco Graziella Locci ha spiegato che l’anziano si era sentito male poco prima di Ferragosto ed è morto nel giro di pochi giorni. Ma ci è voluto più tempo per avere la conferma che si trattasse di West Nile.
La comunicazione è arrivata dopo che il 70enne era deceduto. Alessandro Villa, figlio della vittima, ha raccontato che il padre si è sentito male all’improvviso: «Di colpo ha perso conoscenza, poi ha iniziato a manifestare uno stato confusionale. Abbiamo immediatamente chiamato il 118. E’ entrato in Terapia intensiva, ma non ne è più uscito: è morto una settimana dopo. Delle sue precedenti condizioni di salute, sapevamo solo che era cardiopatico. Non avevamo conoscenza di altri problemi».

Un 70enne di Castelverde, Virgilio Villa, è la prima vittima della West Nile in provincia di Cremona: cardiopatico e già provato da un quadro clinico complicato, con un sistema immunitario compromesso, il pensionato è stato stroncato dal virus trasmesso dalle zanzare in pochi giorni e la conferma dell’Ats è arrivata proprio nelle ultime ore, una volta ricevuti i riscontri dal Centro di analisi specializzato di Pavia.

“Papà si era sentito male subito dopo Ferragosto – spiega il figlio della vittima -: all’improvviso ha perso conoscenza. Poi ha iniziato a manifestare uno stato confusionale e dopo essere stato trasportato all’ospedale è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva. E’ spirato una settimana dopo”. Prima del caso finito in tragedia erano state tre le infezioni di Febbre del Nilo individuate nel Cremonese: tutti i pazienti si sono ripresi.

Un 70enne di Castelverde (Cremona), V. V., era stato ricoverato in ospedale con una diagnosi di sospetta West Nile.


Il pensionato era poi morto e in un primo momento sembrava fosse stato stroncato dal virus trasmesso dalle zanzare.

Dopo le analisi, tuttavia, la diagnosi di peste del Nilo non è stata confermata.

“Papà si era sentito male subito dopo Ferragosto – spiega il figlio della vittima -: all’improvviso ha perso conoscenza. Poi ha iniziato a manifestare uno stato confusionale e dopo essere stato trasportato all’ospedale è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva. È spirato una settimana dopo”

La prima morte per la Febbre del Nilo in Lombardia è stata ufficializzata a metà agosto, era un uomo residente a Cigole, nella Bassa bresciana.

CIGOLE ~ BRESCIA
West Nile virus, morto un 76enne di Marzalengo
Secondo quanto si è potuto apprendere l’uomo era cardiopatico. Dopo 5 giorni le sue condizioni sono precipitate fino al decesso

CASTELVERDE

Il comune di Castelverde si trova a circa sei chilometri da Cremona in un territorio in larga parte pianeggiante e bagnato da due corsi d’acqua, il Morbasco e il naviglio Civico della Città di Cremona.

CASTELVERDE (CR)

Un uomo di 76 anni residente a Marzalengo è morto a causa di una infezione causata dal West Nile virus.
La comunicazione è arrivata da parte di Ats anche agli uffici comunali.

Secondo quanto si è potuto apprendere l’uomo l’uomo era cardiopatico e il virus trasmetto dalla puntura di zanzara sarebbe stato fatale.
Dopo 5 giorni le sue condizioni sono precipitate fino al decesso. 

VOLONGO

Comune di Volongo (CR)
West Nile, disinfestazione «zanzare»: il Comune corre ai ripari

Il sindaco Navarra: «L’Ats ci ha informato che c’è una situazione sospetta, meglio intervenire»

VOLONGO – Un sospetto caso di West Nile, il Comune corre ai ripari e, oltre a diffondere un’informativa sulla malattia, decide di effettuare una disinfestazione dalle zanzare di tutte le aree pubbliche. È il sindaco Fabio Navarra a spiegare che«Ats ci ha informato di un sospetto caso di West Nile di un cittadino che, seppur non sia residente nel nostro comune, ha trascorso un periodo nel nostro paese, in un’abitazione della sua famiglia. Ci è stato consigliato di effettuare la disinfestazione delle aree private e, seppur non sia obbligatorio, abbiamo deciso di provvedere immediatamente con una variazione d’urgenza».

Secondo quanto si è potuto apprendere l’uomo, dopo un primo periodo di sintomi piuttosto pronunciati, ora starebbe meglio e sarebbe sua via della guarigione.

Il primo cittadino ha poi inoltrato ai propri cittadini alcune raccomandazioni per difendersi dalle punture di zanzara.
«Gli organi di informazione – spiega – ci allertano sulla diffusione del West Nile virus, trasmesso attraverso la puntura di zanzara, con alcuni casi che interessano anche la nostra area. Non dobbiamo quindi sottovalutare il problema, ma adottare tutte le cautele come evitare il contatto con gli insetti, usare repellenti, zanzariere, abiti che coprono gambe e braccia, svuotare sottovasi e in genere contenitori dove può esserci acqua stagnante»

L’amministrazione ha quindi deciso di stanziare delle risorse con una manovra d’urgenza per poter effettuare, nella giornata di lunedì, un intervento di disinfestazione dalla zanzare.
A partire dalle 5 del mattino verranno effettuati passaggi con apposito mezzo attrezzato nelle aree pubbliche a verde (trattamento adulticida) con l’impiego di un prodotto nebulizzato biologico e conforme alle normative ambientali.

«A seguire, nel corso della mattinata – precisa il primo cittadino – è previsto anche un ulteriore trattamento antilarvale che consiste nell’inserimento in tutti i tombini che si trovano sulle arre pubbliche del nostro Comune, di appositi prodotti biologici di ultima generazione, che agiscono contro la maggior pare delle larve di zanzare.
Sono prodotti altamente efficaci, completamente sicuri per l’ambiente e l’ecosistema e non interferiscono con altri sistemi vitali, siano essi animali o vegetali. Si consiglia comunque di tenere le porte e le finestre chiuse, non lasciare panni stesi, evitare il contatto con giochi, panchine, verde, non condurre animali nelle aree trattate per almeno 24 ore dal termine del trattamento ed evitare il consumo di prodotti degli orti situati nelle vicinanze nei due giorni seguenti al trattamento».

Dopo Covid e vaiolo delle scimmie, è tornato infatti anche il West Nile virus trasmesso tramite le punture di zanzara. 

L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna nel mese di luglio aveva informato che la presenza del West Nile virus è stata accertata nelle province di Cremona, Brescia e Pavia.
Di conseguenza erano scattate particolari misure di prevenzione stabilite dai Centri nazionali e regionali sangue e trapianti: controlli ulteriori su ogni tipo di donazione, che sia di sangue, di organi o tessuti.

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